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La Biodiversità del Terminillo - Lynx - Natura & Ambiente

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te <strong>del</strong>l’acqua impedendo lo sviluppo di una coltre<br />

vegetale arborea diffusa e uniforme.<br />

In quest’area le rocce, per effetto <strong>del</strong> carsismo si<br />

sciolgono, e sviluppano inghiottitoi, grotte e lunghi<br />

reticoli carsici, per questo motivo la presenza<br />

di acquiferi sotterranei in quota è molto scarsa,<br />

mentre nel fondovalle c’è una straordinaria concentrazione<br />

di sorgenti, prima fra tutte quelle <strong>del</strong><br />

Peschiera. Questa sorgente, con una portata di<br />

circa 20.000 l/sec e che rifornisce di acque sorgive<br />

una metropoli come Roma, ha il suo bacino<br />

di alimentazione proprio dalle montagne che si<br />

estendono dal Cicolano fino alla Marsica.<br />

Per contro i Monti Reatini, pur essendo un massiccio<br />

sostanzialmente calcareo, presentano una<br />

maggiore diversità sedimentologica dovuta alla<br />

presenza di sabbie, marne, selce e argille. Questo<br />

si riflette in una minore permeabilità dei suoli e<br />

in una maggiore presenza di acqua in prossimità<br />

<strong>del</strong>la superficie che consente alla vegetazione di<br />

giungere a quote elevate. Per tali caratteristiche il<br />

massiccio dei Monti Reatini alimenta, oltre a falde<br />

sospese che danno origine a piccole sorgenti<br />

poste in alta quota contiene anche una potente<br />

ed estesa falda basale è una <strong>del</strong>le più ricche <strong>del</strong>la<br />

regione.<br />

Guardando la vegetazione è facile capire anche la<br />

geologia <strong>del</strong>la montagna. Ad esempio nelle valli<br />

dove l’erosione carsica drena le acque nel sottosuolo<br />

troviamo una vegetazione meno rigogliosa,<br />

certamente non arborea; mentre nei versanti con<br />

una stratigrafia meno permeabile si trovano le<br />

faggete, talvolta fino a quote considerevoli. Proprio<br />

in queste aree, le rocce calcaree sono inframezzate<br />

dalle marne pertanto hanno la capacità<br />

di sostenere acquiferi, dando origine a sorgenti<br />

puntuali, anche a quote elevate. Tra queste ultime,<br />

le più conosciute e frequentate sono quelle di Acquasanta,<br />

sotto la cresta Sassetelli, e di Capo Scura,<br />

nella valle Scura, rispettivamente a 1745 e 1490<br />

metri di quota. È soprattutto a quote meno elevate,<br />

in prossimità <strong>del</strong> paesaggio morfologico dal rilievo<br />

alla Piana Reatina e alla valle <strong>del</strong> Velino, che<br />

le acque emergono in una miriade di sorgenti la<br />

cui portata può arrivare anche a qualche migliaio<br />

di litri/secondo, come nel caso <strong>del</strong>la sorgente di<br />

Santa Susanna, in prossimità di Rivodutri.<br />

Infatti, sui Monti Reatini hanno sede due bacini<br />

idrografici che danno origine rispettivamente ai<br />

fiumi Corno e Velino entrambi appartenenti al<br />

bacino idrografico <strong>del</strong> fiume Tevere e tributari<br />

<strong>del</strong> fiume Nera. Il Corno, attraversa il paese di<br />

Leonessa, poi scorre verso la Valnerina in Umbria.<br />

Il fiume Velino invece circonda quasi completamente<br />

i Monti Reatini rappresentandone<br />

sia il confine geografico che il corridoio ecologico<br />

per i territori circostanti e insieme rappresentano<br />

l’elemento storico-geografico e ambientale<br />

più importante. <strong>La</strong> rete ecologica collega le aree<br />

umide <strong>del</strong>la pianura, al sistema collinare, alle<br />

44<br />

45<br />

Il versante nord <strong>del</strong>la cresta Sassetelli conserva le tracce più evidenti <strong>del</strong>l’erosione glaciale. In alto la parete nord <strong>del</strong> <strong>Terminillo</strong>,<br />

in primo piano la morena residuale <strong>del</strong> ghiacciaio di epoca quaternaria risalente a circa 20.000 anni fa.

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