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La Biodiversità del Terminillo - Lynx - Natura & Ambiente

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L’Orso bruno marsicano è<br />

una specie dal forte valore<br />

simbolico che frequenta<br />

irregolarmente le<br />

montagne reatine.<br />

legname, per farne pascoli o prati da fienagione, tendono a richiudersi,<br />

in quanto le attività agrosilvopastorali tradizionali stanno rapidamente<br />

scomparendo.<br />

Queste praterie seminaturali sono di grande interesse faunistico ed attraggono<br />

nel corso <strong>del</strong>la migrazione autunnale e durante l’inverno numerose<br />

specie di uccelli. In praterie quelle più cespugliate compaiono alcuni Alaudidi,<br />

Turdidi e Fringillidi; tra questi la Tottavilla (Lullula arborea), un Alaudide<br />

in decremento in tutta Europa, e salendo di quota, il Prispolone (Anthus<br />

trivialis), un piccolo uccello dalle tonalità marroni, tipico <strong>del</strong>le zone<br />

di margine tra il bosco e la prateria. I rettili che vivono in questi ambienti<br />

non sono particolarmente numerosi, un po’ dappertutto la solita Lucertola<br />

muraiola, il Ramarro (<strong>La</strong>certa bilineata) ed il Colubro liscio (Coronella austriaca);<br />

quest’ultima insieme alla Vipera comune (Vipera aspis) frequenta<br />

le praterie meglio esposte e con una discreta copertura di rocce.<br />

In queste praterie sono anche frequenti i piccoli cumuli di terra smossa<br />

dagli scavi <strong>del</strong>la Talpa romana (Talpa romana), un insettivoro localizzato<br />

in Italia centro meridionale. Particolarmente significativa inoltre appare la<br />

presenza <strong>del</strong>la Lepre italica (Lepus corsicanus) sul Monte Cambio, registrata<br />

nel corso <strong>del</strong>lo studio per la redazione Piano di Azione <strong>del</strong>la specie (Guglielmi<br />

et. al., 2011); una specie che presenta una distribuzione ristretta alla<br />

sola Italia centro meridionale e Sicilia, ritenuta estinta e riscoperta recentemente<br />

negli anni’90 <strong>del</strong> secolo scorso.<br />

Salendo di quota, oltre il limite degli alberi, compare una stretta fascia di praterie<br />

cespugliate, in gran parte ricoperte da Ginepro nano (Juniperus nana); un<br />

arbusto prostrato e dalle foglie poco coriacee, a cui si associano il Mirtillo nero<br />

(Vaccinium myrtillus), l’Uva ursina (Arctostaphylos uva-ursi) ed il Ranno alpino<br />

(Rhamnus alpinus). Nell’insieme queste praterie cespugliate hanno dei lineamenti<br />

simili a quelli dei prati cespugliati descritti nella fascia dei querceti e dei<br />

boschi misti, ma occupano una fascia altitudinale superiore , intorno ai 1800-<br />

1900 metri di quota. Sono arbusteti originari <strong>del</strong>le montagne appenniniche in<br />

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