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La Biodiversità del Terminillo - Lynx - Natura & Ambiente

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svolti da Di Carlo negli anni 1954-58 (Di Carlo<br />

1956, 1958); questo autorevole naturalista ci ha<br />

lasciato un quadro di riferimento notevolmente<br />

esauriente sugli uccelli presenti negli anni ’50<br />

su queste montagne, indispensabile per qualsiasi<br />

indagine successiva.<br />

In tempi più recenti, le informazioni su queste<br />

montagne e più in generale sull’Appennino Centrale<br />

si possono trovare nel volume pubblicato<br />

dalla Società Italiana di Biogeografia (AA.VV.,<br />

1971) in cui sono riportati per alcuni gruppi di<br />

Artropodi dei contributi organici ed esaurienti,<br />

quali quelli sugli Oribatei (Acarida) (Bernini,<br />

1971), sui Collemboli (Dallai, 1971) e sui Coleotteri<br />

Cicin<strong>del</strong>idi e Carabidi (Magistretti, 1965).<br />

Alla fine degli anni ’80 il WWF di Rieti ha raccolto<br />

e pubblicato, con l’aiuto di numerosi specialisti<br />

di diverse discipline, un articolato dossier<br />

sullo stato <strong>del</strong>l’ambiente <strong>del</strong> <strong>Terminillo</strong> (AA.VV.,<br />

1988), riportando nei due volumi <strong>del</strong>l’opera anche<br />

una raccolta di informazioni sugli invertebrati e<br />

sui Vertebrati presenti sul gruppo montuoso (Audisio<br />

e Vigna Taglianti, 1988; Bagnoli, 1988; Sarrocco,<br />

1988). Nel 2002 la Provincia di Rieti, con<br />

il Patrocinio <strong>del</strong> CAI e <strong>del</strong> WWF Rieti, pubblicò<br />

una “Guida ai Monti Reatini” (AA.VV., 2002) che<br />

riportava tra l’altro una serie di informazioni faunistiche<br />

sul comprensorio. Il quadro <strong>del</strong>le cono-<br />

scenze <strong>del</strong> gruppo montuoso non sarebbe completo<br />

senza citare le numerose indagini settoriali<br />

su gruppi animali specifici, svolte nell’ambito di<br />

diversi progetti: gli studi sulle comunità ornitiche<br />

<strong>del</strong>le praterie di quota realizzato dall’Università di<br />

Roma “<strong>La</strong> Sapienza” nell’ambito <strong>del</strong> “Piano Pluriennale<br />

Regionale per la tutela e la difesa <strong>del</strong>la<br />

Fauna autoctona in via di estinzione ” (Calvario e<br />

Sarrocco, 1989) e le raccolte di dati faunistici per<br />

gli atlanti regionali degli uccelli (Brunelli et al.,<br />

2011), degli Anfibi e Rettili (Bologna et al., 2000)<br />

e dei Mammiferi (in corso di completamento).<br />

E’ inoltre opportuno sottolineare che i Monti Reatini<br />

sono inseriti tra le “Aree Importanti in Europa<br />

per gli Uccelli” (Important Birds Areas in Europe)<br />

e ritenuti per tale motivo tra i siti europei a<br />

priorità di conservazione secondo un censimento<br />

svolto dall’autorevole associazione internazionale<br />

BirdLife International (Heat & Evans, 2000).<br />

Successivamente gli studi sono continuati soprattutto<br />

grazie alla presenza <strong>del</strong>la Rete <strong>Natura</strong><br />

2000 ed alle politiche messe in campo dalla Regione<br />

<strong>La</strong>zio che ha finanziato una serie di Piani<br />

di Gestione di SIC e ZPS che sono stati l’occasione<br />

per reperire nuovi dati e mettere a sistema le<br />

conoscenze pregresse; e così sono stati realizzati<br />

il Piano di Gestione <strong>del</strong>la ZPS di Monti Reatini e<br />

82<br />

83<br />

Balia dal collare, un<br />

piccolo Passeriforme<br />

che nidifica nelle<br />

faggete dei Monti<br />

Reatini

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