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La Biodiversità del Terminillo - Lynx - Natura & Ambiente

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Il Massiccio dei Monti Reatini visto da ovest.<br />

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giungono in queste località altezze <strong>del</strong> tutto inconsuete. Relativamente modesto<br />

appare invece il numero di elementi più tipicamente settentrionali (alpini<br />

o centro-nordeuropei s.l.), che raggiungono il <strong>Terminillo</strong> solo nei suoi<br />

settori più elevati; per questa sola categoria di specie il comprensorio appare<br />

distintamente più povero rispetto ai più elevati massicci montuosi <strong>del</strong>l’ Appennino<br />

centrale (Gran Sasso e Monti <strong>del</strong>la <strong>La</strong>ga, in particolare).<br />

Per quanto riguarda i Lepidotteri, i dati sono stati estratti dai cataloghi di Prola,<br />

Provera, Racheli e Sbordoni (1978 a, 1978 b) e di Prola e Racheli (1979,<br />

1980), relativi ai Macrolepidotteri <strong>del</strong>l’ Appennino centrale; un primo dato<br />

rilevante è rappresentato dalla numerosità <strong>del</strong>le specie presenti; 580 specie sicuramente<br />

note nell’ambito <strong>del</strong> Massiccio <strong>del</strong> <strong>Terminillo</strong> su un totale di 1259<br />

entità presenti complessivamente in Italia centrale (Audisio & Vigna Taglianti,<br />

1988). In particolare, tra i ropaloceri, che sono certamente i meglio conosciuti<br />

sotto il profilo faunistico, sono presenti almeno 109 specie su 153, ossia oltre i<br />

due terzi <strong>del</strong>l’intera fauna <strong>del</strong>l’Italia centrale.<br />

Tra i Coleotteri Carabidi (Magistretti, 1965; Audisio & Vigna Taglianti, 1988)<br />

sono note circa 100 specie per il <strong>Terminillo</strong>, non poche <strong>del</strong>le quali caratteristiche<br />

ed endemiche <strong>del</strong>le aree centro-appenniniche e più o meno strettamente<br />

localizzate in stazioni montane di media e alta quota.<br />

Di grande rilievo è inoltre la presenza di Duvalius sp. cfr. straneoi Jeannel, elemento<br />

endemico dei Monti Reatini, presente nell’ambiente sotterraneo superficiale<br />

<strong>del</strong> <strong>Terminillo</strong> alle quote più elevate, sia nelle faggete che al limite dei<br />

piccoli nevai primaverili-estivi presso la vetta, da 1600 a 2200 m di quota (Vigna<br />

Taglianti, 1970, 1982; Audisio & Vigna Taglianti, 1988).<br />

Tra i Coleotteri Scarabeoidei, sono significative le presenze <strong>del</strong> Melolontide<br />

Amphimallon fuscus (Scop.), caratteristico elemento dei pascoli appenninici<br />

di alta quota, <strong>del</strong> raro Rutelide Anisoplia bromicola Germ. e <strong>del</strong> Glafiride<br />

Anthypna carceli (Cast.). Di grande rilievo è senza dubbio la fauna<br />

ortotterologica, attentamente studiata da Baccetti (1971); questo Autore

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