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La Biodiversità del Terminillo - Lynx - Natura & Ambiente

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Nelle giornate particolarmente limpide, da Campoforogna è possibile vedere Roma e fino al mar<br />

Tirreno (la striscia chiara che attraversa l’immagine) proprio per l’assenza di montagne nel settore<br />

sud-ovest <strong>del</strong> <strong>La</strong>zio<br />

aree di alta montagna, insieme conferiscono a tutto il comprensorio <strong>del</strong><br />

Montepiano Reatino un alto valore di biodiversità. <strong>La</strong> Valle <strong>del</strong> Velino e<br />

la Pianura Reatina raccolgono un sistema di acquiferi e di sorgenti straordinarie<br />

che insieme ai boschi rappresentano la principale alleanza naturale<br />

di questo territorio. <strong>La</strong> diffusione capillare <strong>del</strong>le acque ci regala una<br />

vegetazione rigogliosa anche nelle estati siccitose, il tutto si trasforma in<br />

virtù estetica che fa annoverare questo territorio tra i più belli e suggestivi<br />

paesaggi d’Italia, certamente meritevole di tutela e valorizzazione.<br />

Certo, alla formazione <strong>del</strong> paesaggio attuale hanno contribuito molti elementi,<br />

naturali e generati dalla storia <strong>del</strong>l’uomo, ma il vero volto di questi<br />

luoghi, il Genius loci dei Monti Reatini nonostante il passare dei secoli è<br />

rimasto lo stesso.<br />

Forse si può incontrare, osservando il massiccio da lontano, nel silenzio<br />

invernale <strong>del</strong>le valli in quota, percorrendo una <strong>del</strong>le creste da cui si scopre<br />

l’ampio panorama, arrampicandosi sulla gelida parete nord <strong>del</strong> <strong>Terminillo</strong><br />

o semplicemente percorrendo i tornanti <strong>del</strong>la strada statale che attraversa<br />

tutto il massiccio. Sì, forse l’immagine e la percezione non sono cambiate<br />

rispetto a 2000 anni fa, quando poco si sapeva di questa montagna.<br />

Così ancora oggi, nelle limpide giornate di tramontana, dal Gianicolo a<br />

Roma è possibile intravedere al fianco <strong>del</strong>la cupola di Michelangelo, all’orizzonte,<br />

il Monte <strong>Terminillo</strong>; e allora è facile capire che i Tetricae Horrentes<br />

rupes di Virgilio o i Gurgures alti montes narrati di Varrone non potevano<br />

non corrispondere a quel paesaggio oggi è impresso sui Monti Reatini.<br />

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