cop 69b - Agenda Digitale Lombarda - Regione Lombardia
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L’impegno della Croce Rossa Italiana<br />
al confine Tunisino-Libico<br />
L’accordo bilaterale con la Mezza Luna Rossa tunisina<br />
La presenza della CRI al confine è conseguente ad un<br />
accordo con la “consorella” tunisina in coordinamento<br />
con l’IFRC. La Federazione, al fine di arginare la congestione<br />
del campo di Choucha, sentito il parere<br />
dell’UNHCR, ha cominciato in marzo ad allestire un<br />
nuovo campo, della capienza iniziale di 2500 posti,<br />
denominato “Transit Camp”. L’accordo stipulato dalla CRI<br />
rientra in questo contesto e prevede la preparazione,<br />
unitamente a una cucina fornita dalla Mezzaluna<br />
Algerina, dei pasti destinati ai migranti ospiti del<br />
campo. A tale s<strong>cop</strong>o la CRI ha organizzato un’importante<br />
operazione logistica. A fine marzo, grazie a una nave<br />
messa a disposizione dalla Direzione Generale per la<br />
Cooperazione e lo Sviluppo del Ministero degli Esteri,<br />
sono partiti 23 automezzi e 38 operatori dal porto di<br />
Civitavecchia diretti verso Tunisi. La colonna della CRI,<br />
giunta a Tunisi, ha poi percorso 700 Km alla volta del<br />
confine, trasportando l’occorrente per allestire la cucina,<br />
gli impianti di potabilizzazione, i viveri e tutto il necessario<br />
per svolgere in totale autonomia le attività (gruppi<br />
elettrogeni, celle frigorifere, tende magazzino e per il<br />
personale, ecc.) senza gravare sulla Mezzaluna Rossa<br />
Tunisina.<br />
Il problema dell’acqua potabile<br />
L’acqua è uno dei problemi principali nella zona. La<br />
stessa acqua reperibile dalla rete idrica è salmastra,<br />
con scarse qualità dal punto di vista chimico e potenzialmente<br />
dannosa se consumata per un lungo periodo,<br />
specialmente per i bambini di età inferiore a un<br />
anno. Grazie alle analisi, eseguite sui campioni prelevati<br />
dal nucleo di valutazione, la CRI è stata la prima<br />
organizzazione giunta sul posto con le idee chiare, le<br />
conoscenze e i mezzi idonei per produrre acqua potabile.<br />
Questo ha fatto sì che diverse organizzazioni<br />
non governative si rivolgessero ai tecnici italiani per<br />
la risoluzione del problema. Benché non contemplato<br />
inizialmente dagli accordi, viste le contingenze la CRI<br />
ha provveduto successivamente anche alla fornitura<br />
dell’acqua necessaria alla preparazione del latte per i<br />
neonati presenti al Transit Camp.<br />
La CRI presenta ormai un’esperienza consolidata nella<br />
potabilizzazione in emergenza, esperienza che comincia<br />
nei Balcani, grazie all’impegno del chimico lodigiano<br />
Giuseppe Bolzoni e che vede il suo ultimo<br />
impiego nell’emergenza epidemica che ha colpito la<br />
già martoriata Haiti.<br />
Il personale in missione<br />
Il personale CRI impiegato proviene dalle diverse componenti<br />
civili e militari, ed ogni membro presenta una o<br />
più specializzazioni (sanitario, logista, cuoco). Le attività<br />
principali, una volta montate le strutture campali,<br />
consistono nella produzione dei pasti (talvolta diretti<br />
direttamente anche al valico di frontiera), nella produzione<br />
di acqua potabile e nella manutenzione del campo<br />
(elettrica, idraulica, ecc). La CRI può fare affidamento,<br />
oltre che sui volontari, su professionisti specializzati<br />
provenienti anche dai suoi cinque CIE (Centri Interventi<br />
Emergenza). I CIE sono strutture logistiche, distribuite<br />
strategicamente sul territorio nazionale dove sono<br />
immagazzinate e mantenute tutte le attrezzature necessarie<br />
per rispondere alle emergenze come: tende, brande,<br />
<strong>cop</strong>erte, cucine campali, potabilizzatori e mezzi<br />
pesanti; si tratta di strutture permanenti in cui opera un<br />
numero contenuto di personale dipendente specializzato<br />
e sempre pronto a partire 24 h 365 giorni l’anno. E’ grazie<br />
a strutture come questa che la CRI presenta una formidabile<br />
capacità di risposta ai disastri nazionali e internazionali.<br />
Il personale al momento presente in Tunisia è<br />
lo stesso che preparava i pasti o montava le tende a<br />
seguito del terremoto dell’Abruzzo, o che si occupava<br />
della produzione di acqua potabile durante la devastante<br />
epidemia di colera ad Haiti. ■<br />
*Watsan Team Croce Rossa Italiana<br />
Sicurezza<br />
news<br />
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