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cop 69b - Agenda Digitale Lombarda - Regione Lombardia

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12<br />

La nuova modalità<br />

d’allertamento<br />

per i temporali forti<br />

U<br />

di Egidio Bertolotti<br />

e Gian Paolo Minardi<br />

Un temporale o un acquazzone improvviso non<br />

suscita certo meraviglia, visto che una scena del<br />

genere si ripete più volte nell’arco dell’anno e un<br />

po’ ovunque nella nostra regione. Ma va considerato che<br />

si tratta di un fenomeno meteorologico tanto spettacolare<br />

quanto pericoloso per i danni, talora gravi, che è in<br />

grado di arrecare a persone e cose.<br />

Dal punto di vista tecnico, quando si parla di temporale<br />

ci si riferisce ad un insieme di fenomeni, non ad una sola<br />

manifestazione atmosferica, con caratteristiche di rapidità,<br />

elevata intensità e spesso violenza. Insomma, è un<br />

fenomeno naturale che mette in gioco un’elevatissima<br />

quantità di energia, sia elettrica, sia termica, sia meccanica.<br />

Per contribuire a ridurre i rischi che ne possono<br />

derivare per l’uomo, le infrastrutture, il territorio e le<br />

attività in genere, <strong>Regione</strong> <strong>Lombardia</strong> ha da molti anni<br />

incluso i temporali nello spettro di quei fenomeni che<br />

sono oggetto delle attività di previsione e prevenzione.<br />

A partire da giugno del 2009, con l’entrata in vigore<br />

della Direttiva regionale sull’allertamento per i rischi<br />

naturali (DGR n. 8/8753 del 22.12.2008), sono stati<br />

ridefiniti i criteri per l’allertamento, che scaturisce sulla<br />

base delle previsioni formulate dal Servizio<br />

Meteorologico Regionale (SMR) di ARPA <strong>Lombardia</strong> e<br />

della valutazione degli effetti al suolo effettuata dal<br />

Centro Funzionale Monitoraggio Rischi naturali (CFMR)<br />

della Giunta Regionale con sede alla Sala Operativa di<br />

protezione civile.<br />

Ricordando che la normativa fa riferimento ai cosiddetti<br />

“temporali forti”, quelli cioè in grado di produrre, per<br />

Con l’entrata in vigore, nel 2009, di un’apposita<br />

Direttiva regionale, sono stati ridefiniti i criteri<br />

per l’allertamento, che scaturisce dalle previsioni<br />

formulate dal Servizio Meteorologico Regionale<br />

di ARPA <strong>Lombardia</strong> e dalla valutazione degli effetti<br />

al suolo effettuata dal Centro Funzionale<br />

Monitoraggio Rischi naturali della Giunta Regionale<br />

con sede alla Sala Operativa di protezione civile.<br />

Tra giugno e agosto il maggior numero di situazioni<br />

temporalesche<br />

Il fulmine è il principale fenomeno che caratterizza<br />

il temporale (Foto: G.P. Minardi)<br />

definizione, su una sola località più di 40 mm di pioggia<br />

in un’ora, vediamo nel dettaglio come operano quotidianamente<br />

queste strutture.<br />

SMR, centro di competenza per la meteorologia regionale,<br />

redige ogni giorno il Bollettino di Vigilanza meteorologica.<br />

Inoltre, in previsione di fenomeni particolarmente<br />

intensi ed estesi emette anche uno specifico “Avviso<br />

di Condizioni Meteo Avverse” finalizzato alle attività di<br />

protezione civile. Il CFMR, valutati i dati e le previsioni<br />

disponibili, emette a sua volta il documento di allerta,<br />

cioè il cosiddetto Avviso di Criticità Regionale. Il sistema<br />

di allertamento si basa su tempi di preavviso che

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