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10 MODULO 5 Il sistema tributario italiano
LA GIUSTIZIA
AMMINISTRATIVA
LE COMMISSIONI
TRIBUTARIE
LE CONTROVERSIE
TRIBUTARIE
La decisione delle controversie è parte della funzione giurisdizionale (o giudiziaria)
ed è affidata alla magistratura. L’art. 25 della Costituzione definisce, al primo
comma, un principio fondamentale: «Nessuno può essere distolto dal giudice naturale
precostituito per legge».
Secondo alcune interpretazioni, questo principio è rafforzato dall’affermazione
dell’unitarietà dell’esercizio della giurisdizione. Il secondo comma dell’art. 102 sancisce
che «Non possono essere istituiti giudici straordinari o giudici speciali».
Già nell’assemblea costituente si registrava la tendenza a seguire anche l’opposto
criterio della specializzazione della giurisdizione, che infatti ha trovato espressione
nel primo comma dell’art. 103 per la giustizia amministrativa:
«Il Consiglio di Stato e gli altri organi di giustizia amministrativa hanno giurisdizione per la
tutela nei confronti della pubblica amministrazione degli interessi legittimi e, in particolari
materie indicate dalla legge, anche dei diritti soggettivi».
Fra «gli altri organi di giustizia amministrativa» vanno comprese le commissioni
tributarie.
Le commissioni tributarie sono organi giurisdizionali competenti per le controversie riguardanti
la quasi totalità dei tributi.
Più precisamente, queste commissioni con funzioni giudiziarie possono esaminare
le controversie tributarie.
Le controversie tributarie possono essere:
◆ controversie di tassabilità (o di diritto), se si tratta di stabilire se l’imposta è dovuta, ovvero
se esiste l’obbligazione tributaria;
◆ controversie di estimazione (o di fatto), quando la controversia riguarda la definizione
dell’ammontare dell’imponibile.
Come nella giustizia ordinaria, a garanzia del cittadino esistono tre gradi di giurisdizione
tributaria. Il contribuente deve avviare il contenzioso presso le commissioni
provinciali; se ritiene che il verdetto debba essere ridiscusso, una delle parti
può rivolgersi alle commissioni regionali. Contro le decisioni di queste ultime è
possibile ricorrere alla Corte di cassazione per contestare la correttezza dell’interpretazione
delle norme, ma non più la valutazione di elementi di fatto.
In alcuni casi il contribuente, prima di avviare il contenzioso presso la commissione
tributaria o la magistratura, deve presentare un ricorso amministrativo ordinario,
che consiste in un atto, rivolto ai competenti uffici della Pubblica amministrazione,
con cui il cittadino può opporsi o chiedere la revisione di un provvedimento della
stessa Pubblica amministrazione.
Questi ricorsi non offrono al contribuente le stesse garanzie del contenzioso giurisdizionale:
le commissioni tributarie e la magistratura ordinaria sono infatti indipendenti
rispetto all’Amministrazione finanziaria, mentre, nel ricorso amministrativo,
l’Amministrazione è contemporaneamente parte e giudice.
L’evasione e l’elusione illecita, come pure le irregolarità nelle procedure sono
sottoposte a sanzioni negative (nello specifico, sanzioni fiscali), ovvero conseguenze
punitive previste dal diritto per chi vìola una norma.
Le leggi riferite ai singoli tributi stabiliscono sanzioni di maggiore o minore intensità,
in relazione alla gravità che è assegnata dalla stessa norma alle irregolarità
formali, al comportamento doloso o colposo, all’entità economica del danno.