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LE SANZIONI
AMMINISTRATIVE
LE SANZIONI PENALI
L’OBLAZIONE
9. Anagrafe tributaria, sanzioni e uffici del fisco
Si ricorda che le violazioni più gravi sono definite reati, e vengono distinte in contravvenzioni,
a cui corrispondono ammenda e arresto, e delitti, sanzionabili con multa, reclusione
ed ergastolo.
In particolare si distinguono sanzioni amministrative e sanzioni penali (o pene).
Le sanzioni amministrative colpiscono i comportamenti che arrecano danni non gravi alla
Pubblica amministrazione.
Si tratta di sanzioni pecuniarie, distinte in:
◆ soprattasse, ovvero obbligazioni pecuniarie che sono aggiunte al tributo, in percentuale
fissa rispetto al suo ammontare;
◆ interessi di mora, ugualmente obbligazioni pecuniarie aggiuntive, che sono però calcolate
in relazione all’importo del tributo e al tempo trascorso;
◆ pene pecuniarie in senso stretto, che consistono in somme determinate dalla legge entro
un minimo e un massimo.
Le sanzioni penali (o pene), colpiscono i reati, e comprendono:
◆ pene pecuniarie, che, similmente alle sanzioni amministrative, creano l’obbligo di pagare
una somma di denaro;
◆ pene detentive, che comportano la restrizione della libertà del soggetto.
Sono pene pecuniarie:
◆ l’ammenda, che consiste nel pagamento allo Stato di una somma stabilita dal giudice fra
un minimo e un massimo previsti dalla legge;
◆ la multa: la somma, compresa fra un minimo e un massimo, è stabilita per i reati più
gravi, ossia per i delitti.
Sono pene detentive:
◆ l’arresto: comporta la perdita della libertà per un minimo di 5 giorni fino a un massimo
di 3 anni, da scontarsi in stabilimenti o sezioni speciali, con l’obbligo del lavoro diurno
e l’isolamento notturno;
◆ la reclusione: prevista per i delitti, va dai 15 giorni ai 24 anni o a 30 in casi gravissimi;
◆ l’ergastolo, cioè la privazione della libertà per tutta la vita del condannato, con l’obbligo
del lavoro diurno e l’isolamento notturno; come è intuibile, l’ergastolo, la pena più
grave in assoluto, non è applicabile ai reati fiscali.
Il diritto penale e quello tributario prevedono un particolare istituto, creato per
permettere di dedicare più tempo e attenzione ai casi più gravi e per alleviare le
conseguenze personali di reati commessi una sola volta e di cui non rimangano effetti
dannosi o pericolosi.
Nei casi in cui la legge dispone la pena alternativa dell’ammenda o dell’arresto,
chi ha commesso la contravvenzione può chiedere, prima dell’avvio della discussione
di fronte al giudice, l’oblazione.
Con oblazione si intende il pagamento di una somma commisurata a una percentuale del
massimo della pena prevista, pagamento che estingue il reato.
Merita ricordare che, in campo fiscale, le sanzioni penali non potevano essere applicate
prima dell’esaurimento del contenzioso tributario.
Soltanto con una legge del 1982 è stato abolito questo principio, detto pregiudiziale
tributaria, che aveva provocato enormi ritardi nella riscossione delle somme
dovute all’erario e, non di rado, aveva portato perfino alla prescrizione dei debiti.
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