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qui - maria vita romeo

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Filosofia e politica nella Sicilia del Risorgimento 11<br />

Mi sembra di poter ritenere che, attraverso queste brevi considerazioni<br />

storiche e metodologiche, la storia della cultura filosofica e politica della Sicilia<br />

esca fuori dalla prospettiva “regionista agiografica” e ac<strong>qui</strong>sta una dimensione<br />

concettuale fondamentale per la comprensione dei modi attraverso<br />

cui nella storia del sapere le “mappe particolari” siano elaborate all’interno<br />

dello “sviluppo dell’universale”.<br />

Per quanto attiene alla storia del pensiero filosofico nei primi anni del -<br />

l’Ottocento in Sicilia, i “filosofi di professione”, mentre si dimostrano assolutamente<br />

incapaci di scrollarsi di dosso il ruolo di indagatori della Verità,<br />

assumono la funzione di uno dei canali, e non certo il più importante, per i<br />

quali si cerca di far passare un consenso, quanto più ampio, alla struttura socio-economica<br />

venuta fuori dagli avvenimenti del 1812-1815. La idéologie e<br />

successivamente l’eclettismo sostituiscono le tematiche scolastiche nelle<br />

scuole di filosofia e non costituiscono un salto qualitativo capace di dare alla<br />

filosofia un ruolo più incisivo e meno teorico; ciò non toglie però che l’eclettismo<br />

non sia stato in grado di formare la coscienza politica di intellettuali,<br />

che ebbero un ruolo determinante durante gli anni Quaranta, per la formazione<br />

di quei gruppi che nel 1848-49 si fecero promotori della rivoluzione e<br />

del processo di costituzione dell’unità nazionale. È d’altronde comprensibile<br />

il lento ma costante involversi della ideologia, attraverso la mediazione<br />

dell’eclettismo, nell’ontologismo tradizionale, come quello di Gioberti.<br />

Negli anni Trenta, usando un’espressione di Romeo, si può parlare di<br />

una nuova coscienza storica o meglio di una nuova visione della storia 14 ,<br />

formatasi attraverso la spinta della borghesia intellettuale isolana, alla ricerca<br />

di nuovi modelli teorici di sviluppo storico, che ne legittimassero l’aspirazione<br />

egemonica. Questa visione della storia, che in alcuni intellettuali<br />

ha precisi connotati storicisti, formata da filosofi per lo più laici ma di formazione<br />

cattolica, si sviluppa secondo richiami teorici diversi. Con ciò non<br />

voglio affermare che in Sicilia si sia sviluppato un movimento storicista hegeliano<br />

15 , ma che precisi motivi di ordine economico e politico hanno indotto<br />

alla studio filosofico della storia, fino a teorizzare in E. Amari, una fi-<br />

14 Ivi, p. 257.<br />

15 Faccio riferimento all’hegelismo napoletano che non ha rapporti con gli interpreti della cultura<br />

isolana di questi anni.

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