qui - maria vita romeo

96 Giuseppe Pezzino
stro Novecento. E quindi potremmo avere noie col superiore Ministero dell’Istruzione!
Pensi che non si sa che fine abbiano fatto i ritratti di Ministri dell’Istruzione
come, ad esempio, Francesco De Sanctis, Pasquale Stanislao Mancini,
Carlo Matteucci e Michele Amari. Brava gente sì, ma dell’Ottocento!
Come volete. Torniamo allora ai problemi della mia polis.
Saggia decisione! Se ho ben capito, questa prima classe è quella dei fuchi
che succhiano il miele altrui, ossia dei parassiti prepotenti e insaziabili. Ma
in che senso questa prima classe è più violenta nella democrazia che nell’oligarchia?
Nell’oligarchia questa classe rimane inesperta e debole perché non viene
apprezzata, anzi viene tenuta lontano dalle cariche. Nella democrazia,
invece, questa classe dei fuchi parassiti divoratori del miele altrui, salvo pochi
casi, è la classe dirigente e la sua parte più violenta parla e agisce, mentre
gli altri, seduti attorno alle tribune, ronzano e non tollerano chi contraddice.
Così in un simile regime tutto è amministrato da questa classe,
con poche eccezioni.
Santi numi!, mi gira la testa. Nella vostra democrazia, i fuchi parassiti con
pungiglione sono la classe dirigente; e i fuchi codardi senza pungiglione rappresentano
la rumorosa e ondeggiante schiera dei «clientes», dei galoppini, dei portaborse,
dei tagliaborse, dei bravacci e delle guardie del corpo. Tutti parassiti
che, al servizio dei fuchi con pungiglione, non tollerano e zittiscono chi non è
d’accordo. Mah! Niente di nuovo sotto il sole!
Precisamente così. C’è poi una seconda classe che si distingue sempre
dal volgo: la classe dei ricchi, dei possidenti. Costoro son detti «pastura di
fuchi», perché proprio dai possidenti i fuchi parassiti possono cavare comodamente
ricchezza. Infine, la terza classe sarebbe il popolo, composto da
chi lavora in proprio e non partecipa agli affari pubblici, gente che non
possiede un patrimonio cospicuo: ma nella democrazia questa è la classe
più numerosa e più potente, quando si coalizza.
Sommessamente oso notare che Voi, mio amatissimo Maestro, non avete
contemplato una quarta classe molto importante: quella, cioè, dei pensatori che
producono merce intellettuale, che non sono mossi né dal desiderio di gloria né