qui - maria vita romeo
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98 Giuseppe Pezzino<br />
E siamo ai pretoriani!<br />
Sulle prime, però, costui coltiva il suo rapporto rassicurante e democratico<br />
col popolo. Ebbene, in un primo tempo rivolge sorrisi a tutti e a tutti<br />
quelli che incontra stringe calorosamente la mano. Sfacciatamente nega<br />
d’essere un tiranno; ed è pronto ad ascoltare il popolo, facendo molte promesse<br />
in privato e in pubblico. Generosamente condona i debiti; distribuisce<br />
la terra al popolo, ai suoi pretoriani e ai suoi seguaci. E finge di essere<br />
mite e affabile con tutti. Ben presto, però, egli getta la maschera e rivela la<br />
sua vera natura: confisca i beni, saccheggia, lancia sospetti su tutti, manda<br />
in esilio, scaraventa in prigione, uccide una parte di quei cittadini che<br />
avrebbe dovuto proteggere, fino a ripulire tutta la città.<br />
Siamo già alle purghe!<br />
Astutamente, poi, suscita guerre contro le altre città, per ottenere l’unità<br />
del popolo, per deviare il malumore popolare contro il nemico esterno<br />
e per legittimare la democratica necessità di un capo assoluto. E il popolo,<br />
pur comprendendo fra le lacrime e il terrore quale belva ha generato, carezzato<br />
e cresciuto, il popolo democratico accetterà il tiranno. In tal modo,<br />
per e<strong>vita</strong>re il fumo della schiavitù sotto uomini liberi, la democrazia cadrà<br />
nel fuoco del dispotismo di schiavi. E il popolo smetterà i larghi panni di<br />
tutta quella libertà inopportuna, per indossare la veste più ignominiosa e<br />
più amara: la schiavitù esercitata da schiavi.<br />
Le vostre parole fanno molto pensare e vanno al cuore di tante riflessioni<br />
politiche e di tanti avvenimenti storici. E sicuramente è ormai tardi, per chiedervi<br />
quale può essere la via della risalita dopo aver conosciuto gli inferi della<br />
tirannide.<br />
È veramente tardi, mio caro amico. Il sole che scende lentamente nel -<br />
l’Occaso, le ombre che si allungano, il verso degli uccelli che tornano al nido,<br />
e l’aria fresca che parla severamente alle mie vecchie ossa, tutto mi dice<br />
che la nostra giornata sta per finire. E già col pensiero volo al porto del Pireo,<br />
dove gli ateniesi mi aspettano con ansia.<br />
Nel concludere questo nostra conversazione, lasciatemi esprimere la mia<br />
gratitudine per avere accettato di riservare a me una porzione della vostra pre-