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qui - maria vita romeo

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92 Giuseppe Pezzino<br />

Forse non avevo tutti i torti a pensare al Premio Stalin! Forse. Però, di una<br />

cosa son sicuro. Son sicuro che Voi, con queste vostre idee, non guadagnereste<br />

mai uno straccio d’invito in un talk show televisivo oppure sareste cacciato via<br />

ed inseguito da una folla inferocita. Con tutto il rispetto, a me pare che Voi<br />

nuotiate da solo e controcorrente. Il che, di questi tempi, fa male alla salute,<br />

come disse il sofista Callicle a Socrate, prima che il poveretto fosse condannato<br />

a morte!<br />

Socrate ci ha insegnato che il vero filosofo deve dare persino la <strong>vita</strong> per<br />

la verità e per il bene. E soprattutto ci ha insegnato che gli sconfitti nella<br />

storia politica sono gli eterni vincitori nella storia etico-politica. Chi si ricorda<br />

più degli accusatori di Socrate, dei suoi giudici e dei governanti della<br />

sua polis? Nessuno. Costoro sono annegati nel fiume dell’oblìo. Sono spariti<br />

nello spazio d’un mattino, come svaniscono le tenebre notturne all’apparire<br />

della dea Aurora. A Socrate sconfitto spetta, invece, la palma della<br />

vittoria eterna. E finché il carro del dio Sole correrà per la volta celeste a<br />

donare <strong>vita</strong> e luce ai mortali, Socrate sarà immortale.<br />

Mi accorgo che ci stiamo un po’ allontanando dai problemi <strong>vita</strong>li dell’anima<br />

e della polis. Perciò vorrei riportare il nostro discorso al cuore della questione,<br />

pregandovi d’illuminarmi su come si formano le giovani generazioni democratiche.<br />

Son d’accordo. Vi dico subito che, mentre nei precedenti tre momenti<br />

della dinamica psicologica, che portava dall’uomo aristocratico a quello<br />

timocratico ed infine a quello oligarchico, si aveva una successione egemonica<br />

di uno dei tre princìpi sull’anima (il razionale, il collerico e l’appetitivo),<br />

ora invece, con la sfrenata licenza democratica, predomina il principio<br />

dell’indistinzione fra i valori e quello della parificazione tra valori e<br />

disvalori.<br />

Temo proprio che lo scenario stia diventando più cupo. Maestro, aiutatemi<br />

a capire.<br />

Proviamo insieme a fare più luce. Quando un giovane di famiglia di tipo<br />

oligarchico, allevato in modo rozzo e gretto, senza cultura e nelle ristrettezze<br />

dell’avarizia, ha occasione di frequentare quei parassiti sociali che io<br />

chiamo «fuchi divoratori del miele dell’alveare», e di conoscere mostri,

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