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Letteratura italiana Due itinerari di lettura - Mondadori Education

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e scoprir forse il fido Eumeo 10 nel chiuso<br />

ben cinto, e forse il padre suo nel campo<br />

115 ben culto 11 : il padre che sopra la marra 12<br />

appoggiato guardasse la sua nave;<br />

e forse il figlio che poggiato all’asta<br />

la sua nave guardasse: e lo seguiva,<br />

certo, e intorno correa sco<strong>di</strong>nzolando<br />

120 Argo, il suo cane; e forse la sua casa,<br />

la dolce casa ove la fida moglie<br />

già percorreva il garrulo telaio 13 :<br />

guardò: ma vide non sapea che nero 14<br />

fuggire per il violaceo mare,<br />

125 nuvola o terra? e <strong>di</strong>leguar lontano,<br />

emerso il cuore d’O<strong>di</strong>sseo dal sonno.<br />

<strong>Due</strong> <strong>itinerari</strong> <strong>di</strong> <strong>lettura</strong><br />

L’ultimo viaggio è <strong>di</strong> elaborazione più complessa e <strong>di</strong> maggiore estensione (ventiquattro<br />

sezioni, come i canti dell’O<strong>di</strong>ssea, ciascuna con titolo proprio). Il tema<br />

costituisce una sorta <strong>di</strong> prolungamento delle vicende narrate nel poema omerico.<br />

O<strong>di</strong>sseo, terminate le sue peregrinazioni, ritornato in patria e ormai anziano, dopo<br />

nove anni <strong>di</strong> serena, quieta e stanca esistenza a Itaca, sente d’improvviso nostalgia del<br />

mare, come spinto da un insopprimibile impulso a ripartire, a rivivere l’esperienze<br />

già vissute, per ritornare ai luoghi e ai personaggi del proprio passato. Preso dal dubbio<br />

che la sua storia eroica possa essere non altro che frutto d’immaginazione, vuole<br />

vederci chiaro. Inizia così il viaggio a ritroso del protagonista, che ripercorre le tappe<br />

percorse nell’O<strong>di</strong>ssea (Circe, Polifemo, le Sirene, Calipso), per saggiarne la consistenza,<br />

la realtà, la «verità». Diventa un viaggio alla ricerca <strong>di</strong> se stesso. E il viaggio finisce<br />

per <strong>di</strong>ssolvere e vanificare la cre<strong>di</strong>bilità del mito. A ogni tappa, tutto risulta mutato,<br />

cambiato. I connotati straor<strong>di</strong>nari sono svaniti e ogni cosa è rientrata nella norma,<br />

nelle regole dell’or<strong>di</strong>ne consueto. Polifemo nessuno l’ha conosciuto, se non come<br />

figura <strong>di</strong> remote leggende. Il passato eroico si rivela un sogno, un’astratta fantasia.<br />

Pare che non sia mai esistito. Nella sezione xxiii (riportata per intero), dal titolo Il<br />

vero, il protagonista torna dalle Sirene (questi demoni marini, dalla seduzione mortale,<br />

nell’O<strong>di</strong>ssea sono in numero <strong>di</strong> due) per avere una risposta ai propri interrogativi.<br />

Ma ora quelle creature maleficamente seducenti non cantano più. Sono immo-<br />

10 fido Eumeo: il fidato Eumeo, il guar<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> porci al servizio <strong>di</strong> O<strong>di</strong>sseo a Itaca, il più fedele dei<br />

suoi servitori.<br />

11 culto: coltivato.<br />

12 marra: zappa.<br />

13 già … telaio: eco virgiliana (Aeneis, vii, 14: «arguto tenuis percurrens pectine telas», ‘che percorre<br />

la tela sottile con il pettine sonoro’), gia attiva in La tessitrice, Canti <strong>di</strong> Castelvecchio, v. 16: «arguto<br />

pettine», qui anche attraverso Leopar<strong>di</strong> (A Silvia, v. 22: «che percorrea la faticosa tela»).<br />

14 non … nero: cfr. sopra, v. 15.<br />

13

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