Letteratura italiana Due itinerari di lettura - Mondadori Education
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28 <strong>Letteratura</strong> <strong>italiana</strong>. Un metodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />
considerazioni, che, continuamente apparendo <strong>di</strong>nanzi agli occhi, dànno materia alla<br />
memoria, d’esser bene riservate.<br />
E se tu sarai solo tu sarai tutto tuo, e se sarai accompagnato da un solo compagno<br />
sarai mezzo tuo, e tanto meno, quanto sarà maggiore la indescrizione della tua pratica<br />
3 ; e se sarai con più cederai in più simile inconveniente. E se tu volessi <strong>di</strong>re: «io<br />
farò a mio modo, io mi tirerò in parte, per potere meglio speculare le forme delle<br />
cose naturali»; <strong>di</strong>co questo potersi mal fare, perché non potresti fare, ch’assa’ 4 spesso<br />
non prestassi orecchi alle loro ciancie, e, non si potendo servire a due signori, tu faresti<br />
male l’uffizio della compagnia e peggio l’effetto della speculazione dell’arte; e se<br />
tu <strong>di</strong>rai: «io mi tirerò tanto in parte, che le loro parole non perveniranno e non mi<br />
daranno impaccio»; io in questa parte ti <strong>di</strong>co, che tu sarai tenuto matto; ma ve<strong>di</strong> che,<br />
così facendo, tu saresti pur solo?<br />
Necessità della analisi<br />
Noi conosciamo chiaramente, che la vista è delle veloci operazioni che sia, e in un<br />
punto vede infinite forme, niente<strong>di</strong>meno non comprende se non è una cosa per volta.<br />
Poniamo caso: tu, lettore, guarderai in una occhiata tutta questa carta scritta, e<br />
subito giu<strong>di</strong>cherai, questa essere piena <strong>di</strong> varie lettere, ma non cognoscerai in questo<br />
tempo, che lettere sieno, né che voglian <strong>di</strong>re; onde ti bisogna fare a parola a parola,<br />
verso per verso, a voler avere notizia d’esse lettere; ancora, se vorrai montare a l’altezza<br />
d’un e<strong>di</strong>fizio ti converrà salire a grado a grado, altrementi fia impossibile pervenire<br />
alla sua altezza.<br />
E così <strong>di</strong>co a te, il quale la Natura volge a quest’arte, se vogli avere vera notizia delle<br />
forme delle cose, comincierai alle particule <strong>di</strong> quelle, e non andare alla seconda, se<br />
prima non hai bene nella memoria e nella pratica la prima; e se altro farai, getterai<br />
via il tempo e veramente allungherai assai lo stu<strong>di</strong>o. E ricordati ch’impari primo la<br />
<strong>di</strong>ligenza, che la prestezza 5 .<br />
Francesco Guicciar<strong>di</strong>ni<br />
(Firenze, 1483-Santa Margherita in Montici, Arcetri, Firenze, 1540)<br />
I Ricor<strong>di</strong> sono stati e<strong>di</strong>ti dapprima, postumi, nel 1576, a Parigi, presso Federigo<br />
Morello, con il titolo Consigli et avvertimenti. Il titolo Ricor<strong>di</strong> non è d’autore (bensì<br />
introdotto nell’e<strong>di</strong>zione a cura <strong>di</strong> Giuseppe Canestrini, Firenze, Barbèra, 1857). Il<br />
termine «ricordo» va inteso nel senso <strong>di</strong> ‘cosa da ricordare’ (da non confondere con<br />
Ricordanze, che è titolo adottato da Guicciar<strong>di</strong>ni per la raccolta delle cose notevoli e<br />
memorande della sua vita e della sua famiglia). L’opera ha avuto una complessa ela-<br />
3 quanto … pratica: quanti più saranno coloro che ti accompagnano.<br />
4 assa’: assai.<br />
5 ricordati … prestezza: rammenta d’apprendere prima la precisione che la rapi<strong>di</strong>tà, la sveltezza.