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Letteratura italiana Due itinerari di lettura - Mondadori Education

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14 <strong>Letteratura</strong> <strong>italiana</strong>. Un metodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

bili e mute, come scogli. O<strong>di</strong>sseo vuole conoscere la verità, vuole conoscere se stesso,<br />

sapere chi egli sia, chiarire il <strong>di</strong>lemma della propria identità. E le due Sirene, via via<br />

che il vecchio eroe s’avvicina a loro, si rivelano per quello che sono, non creature<br />

mitiche, ma due nu<strong>di</strong>, terribili scogli, contro i quali va a spezzarsi la nave <strong>di</strong> O<strong>di</strong>sseo.<br />

Anche in Ulysses (1833) dell’inglese Alfred Tennyson (1809-1892), debitore <strong>di</strong><br />

Dante, Ulisse intraprende un ultimo viaggio (dal quale non fa ritorno), come romantica<br />

fuga dalla me<strong>di</strong>ocrità e per sete inesausta d’avventura. Ma l’O<strong>di</strong>sseo pascoliano<br />

in L’ultimo viaggio ha altra fisionomia: è uomo perplesso alla ricerca <strong>di</strong> se stesso,<br />

intento a indagare il labile confine tra sogno e realtà. La ricerca del «vero» in lui non<br />

porta alcuna certezza, non conduce a nessuna pacificante acquisizione.<br />

L’ultimo viaggio *<br />

xxiii Il vero<br />

Ed il prato fiorito 1 era nel mare,<br />

nel mare liscio come un cielo; e il canto<br />

non risonava delle due Sirene,<br />

ancora, perché il prato era lontano.<br />

5 E il vecchio Eroe sentì che una sommessa<br />

forza 2 , corrente sotto il mare calmo,<br />

spingea la nave verso le Sirene<br />

e <strong>di</strong>sse agli altri d’inalzare i remi 3 :<br />

«La nave corre ora da sé, compagni!<br />

10 Non turbi il rombo del remeggio 4 i canti<br />

delle Sirene. Ormai le udremo. Il canto<br />

placi<strong>di</strong> u<strong>di</strong>te, il braccio su lo scalmo» 5 .<br />

E la corrente tacita e soave<br />

più sempre avanti sospingea la nave.<br />

15 E il <strong>di</strong>vino O<strong>di</strong>sseo vide alla punta<br />

dell’isola fiorita le Sirene,<br />

stese tra i fiori, con il capo eretto<br />

su gli ozïosi cubiti 6 , guardando<br />

* Metro: blocchi <strong>di</strong> versi (endecasillabi sciolti) separati da un <strong>di</strong>stico a rima baciata che ritorna<br />

quattro volte e funge da ritornello (vv. 13-14, 27-28, 39-40, 49-50). I primi due blocchi ammontano<br />

a do<strong>di</strong>ci versi ciascuno, il secondo a <strong>di</strong>eci, il terzo a otto; gli ultimi cinque versi, come un<br />

congedo, terminano con la ripresa della parola rima «nave» del secondo verso del ritornello.<br />

1 prato fiorito: il prato delle Sirene.<br />

2 sommessa / forza: corrente attiva sotto la superficie calma del mare.<br />

3 d’inalzare i remi: smettere <strong>di</strong> remare.<br />

4 il … remeggio: il cupo rumore dei remi (remeggio, ‘movimento dei remi’).<br />

5 il … scalmo: in posizione <strong>di</strong> riposo (scalmo, ‘sostegno su cui poggiano i remi’).<br />

6 cubiti: gomiti. L’atteggiamento ozioso delle Sirene si rivela poi immobile fissità <strong>di</strong> pietra (v. 21:<br />

«guardando immote»).

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