Vol 1 - N° 3 - AIDA
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132<br />
LE VASCULITI AD ESPRESSIONE<br />
CUTANEA: PROPOSTA<br />
DI UN NUOVO<br />
SCHEMA CLASSIFICATIVO<br />
F. Rantuccio, A. Conte, M. Mastrolonardo, F. Loconsole<br />
Clinica Dermatologica dell'Università di Bari<br />
Dir.: Prof. F. Rantuccio<br />
Il concetto di<br />
"vasculite"<br />
introdotto da<br />
Sazin, da lungo<br />
tempo adottato<br />
in<br />
dermatologia<br />
e codificato<br />
nel 1945 da<br />
Montgomery<br />
e Coll. , non<br />
ha mai .<br />
smesso di<br />
suscitare i<br />
,T'n' t\<br />
f. F\an\\Jc cio<br />
più<br />
disparati<br />
dubbi<br />
interpretativi, sia dal punto<br />
di vista eziopatogenetico che da quello<br />
clinico-classificativo. Paradossalmente, i sempre più ampi<br />
ed articolati miglioramenti delle tecniche diagnostiche<br />
non hanno portato a definitivi chiarimenti , accrescendo<br />
addirittura i dubbi in materia. In sintesi il termine<br />
"vasculite" andrebbe riferito a lesioni procedenti<br />
dall'endotelio dei piccoli vasi , innescate da un<br />
meccanismo immunitario imperniato sui granulociti che,<br />
richiamati dal deposito di immunocomplessi, in corso di<br />
reazione libererebbero mediatori endotelio-lesivi;<br />
l'endotelio a sua volta verrebbe a secernere fattori<br />
chemiotattici e nuove sostanze flogogene, amplificando<br />
ed aggravando la reazione che in tal modo diverebbe<br />
auto-mantenentesi (1 , 2, 3) . Tale evento patologico è<br />
quindi fatalmente sistemico, indipendentemente dal<br />
fattore etiologico ; ne deriva pertanto il carattere<br />
multidisciplinare delle vasculiti che possono, a seconda<br />
dell'organo precipalmente interessato, essere di<br />
competenza di altri specialisti, ognuno dei quali ne<br />
propone una propria classificazione (4, 5, 6, 7, 8, 9, 10,<br />
11 , 12). In campo dermatologico le vasculiti costituiscono<br />
un capitolo di prima grandezza: se si prende in<br />
considerazione la classificazione più recentemente<br />
proposta (13) si può constatare come nel novero delle<br />
vasculiti vengano ad essere incluse dermatosi provviste<br />
sotto il punto di vista sia etiologico che terapeutico di<br />
autonomia nosografica. Se si escludono queste ultime<br />
forme (es. pioderma gangrenoso, pitiriasi lichenoide,<br />
sindrome di Sweet, malattia di Oegos, eritema elevatum<br />
diutinum, ecc.), resta delle "vasculiti" un'immagine per<br />
così dire "in negativo", costituita solo da quelle<br />
manifestazioni non altrimenti meglio definibili o<br />
inquadrabili in più specifici quadri morbosi: e cioè la<br />
porpora di SchOnlein-Henoch, la vasculite "allergica",<br />
l'eritema nodoso, la vasculite nodulare, l'eritema indurato<br />
di Sazin e le ipodermiti nodulari. Inoltre anche la<br />
differenziazione fra forme dei piccoli e dei grandi vasi non<br />
sembra dirimente in quanto basata sull'impiego più<br />
eclatante dell'evento morboso che in realtà sempre<br />
procede dai piccoli vasi. Pure la differenziazione in forme<br />
granulocitarie, leucocitoclasiche o meno, linfocitarie e<br />
granulomatose appare non dirimente (14), poichè legata<br />
al momento in cui viene eseguita la biopsia e al piano su<br />
cui cade la sezione microscopica (15) .<br />
Alla luce di quanto sinteticamente sopra espresso<br />
intendiamo suggerire una nuova più semplice<br />
classificazione suddividendo le vasculiti , ovviamente di<br />
pertinenza dermatologica, in due grandi gruppi in base<br />
alle modalità evolutive, e cioè in due forme polari, acute e<br />
croniche. Le vasculiti acute, si esauriscono il più delle<br />
volte in una o poche gittate subentranti ; diffuse,<br />
sintomatiche e associate ad impegno di altri organi ed<br />
apparati, quasi sempre non recidivanti. Levoluzione è<br />
generalmente con "restitutio ad integrum" con rari esiti<br />
pigmentari e cicatriziali.<br />
Sotto tale nuova dizione verrebbero ad essere comprese<br />
la porpora di SchOnlein-Henoch , la vasculite "allergica",<br />
l'eritema nodoso e la vasculite nodulare.<br />
Le vasculiti croniche hanno andamento torpido<br />
strisciante, sono caratterizzate dalla comparsa di scarsi<br />
elementi nodulari quasi obbligatoriamente localizzati agli<br />
arti inferiori. Leruttività è lenta, il decorso<br />
cronico-recidivante per comparsa in sedi prossimali di<br />
altri noduli. Limpegno generale è irrilevante mentre è<br />
frequente l'evoluzione ulcerativa, con esiti stabili.<br />
Sotto tale dizione verrebbero ad essere compresi<br />
l'eritema indurato di Sazin e le ipodermiti nodulari.<br />
Il razionale di tale ipotesi classificativa che raggruppa<br />
nelle vasculiti acute la porpora di SchOnlein-Henoch, la<br />
C.d. vasculite allergica, l'eritema nodoso e le vasculiti<br />
nodulari si basa però su dati di fatto risultanti da un non<br />
trascurabile numero di osservazioni: