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Marzo - Aprile - Maggio 2012 - Costa Etrusca

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38 marzo - aprile - maggio <strong>2012</strong><br />

Marco Lami<br />

«La crescita culturale fa parte dello sviluppo<br />

del territorio, è linfa vitale, indispensabile.<br />

Ne abbiamo bisogno». Parole pronunciate dal<br />

presidente di Unicoop Tirreno, Marco Lami<br />

che, consegnando il premio a Silvia Avallone,<br />

Personaggio dell’Anno, ha posto l’accento<br />

sulla valenza di iniziative come quella firmata<br />

da <strong>Costa</strong> <strong>Etrusca</strong> e sponsorizzata dall’azienda<br />

di Riotorto per il secondo anno consecutivo.<br />

«È necessaria una crescita civile – ha aggiunto<br />

il numero uno di Unicoop Tirreno – e intervengono<br />

in suo sostegno manifestazioni come<br />

questa, libri come quello scritto dalla<br />

Avallone e verità, come quelle ribadite dall’autrice,<br />

sui giovani, il lavoro e il valore dell’impegno.<br />

Sono tutti elementi che contribuiscono<br />

a veicolare cultura, ad animare il dibattito<br />

e a rafforzare il legame con il territorio,<br />

valorizzandolo».<br />

Silvia Avallone<br />

Solare e capace di una dialettica stringente. Il Personaggio dell’Anno<br />

ha conquistato il pubblico in sala anche grazie ad una dote che le<br />

viene riconosciuta da molti, un’amabile semplicità. Silvia, caso letterario<br />

di calibro ormai internazionale, con il mezzo milione di copie<br />

di Acciaio (edito da Rizzoli), ha dato prova del profondo legame<br />

con Piombino, i suoi luoghi e la sua gente.<br />

Ha rivisitato tappe della sua esistenza, dalle estati spensierate trascorse<br />

sulla spiaggia di Salivoli, ai tempi dell’impegno, al liceo classico, studentessa<br />

di Pietro Corrao che, emozionata, ha riabbracciato proprio<br />

durante la premiazione. La scrittrice ha risposto colpo su colpo alle<br />

domande di Canessa e dei giornalisti presenti alla manifestazione, attraversando<br />

temi complessi, come quello del lavoro e della precarietà<br />

subita dalla generazione dei trentenni, e ha tracciato il profilo della<br />

città, cogliendone il potenziale.<br />

«Piombino è caratterizzata dalla presenza di mare e fabbrica, una contraddizione<br />

apparente. Qui, a differenza che altrove, la fabbrica è difesa<br />

a spada tratta, è parte indelebile della storia del territorio, e deve<br />

rimanere al centro delle politiche».<br />

Silvia Velo<br />

La parlamentare Silvia Velo è vicina<br />

a <strong>Costa</strong> <strong>Etrusca</strong> e sempre presente<br />

alle manifestazioni organizzate dal<br />

giornale. Eccola allora tra i protagonisti<br />

della serata, con il compito di consegnare<br />

ad Aldo Agroppi il prestigioso<br />

Premio alla Carriera. «Un onore e<br />

una gioia essere qui tra tutti voi – ha<br />

commentato, sorridente, l’onorevole<br />

– lavorando in Parlamento, l’attenzione<br />

per il territorio da cui provengo<br />

comprende anche la possibilità di raccontare<br />

i suoi personaggi: non manca<br />

mai Aldo, piombinese verace».<br />

Accanto al suo calciatore preferito, la<br />

vicepresidente della Commissione<br />

Trasporti ha rievocato con emozione<br />

il tifo per il Toro ereditato dal padre e<br />

il primo incontro con il giocatore granata<br />

quando era bambina. Un’amicizia<br />

che dura negli anni e che ha vissuto<br />

un momento di grande intensità quando,<br />

sul palco, l’ambito riconoscimento<br />

è passato dalle mani del deputato a quelle<br />

dell’opinionista sportivo.<br />

Aldo Agroppi<br />

Battute pungenti e ricordi commossi si sono<br />

alternati negli interventi del graffiante opinionista<br />

sportivo, Premio alla Carriera. Un Aldo agrodolce<br />

più che mai ha colto l’opportunità della manifestazione<br />

per una pubblica dichiarazione d’amore<br />

alla sua Piombino, «non ho dubbi, per<br />

me è splendida. E se non vivessi qui, sceglierei<br />

piazza Bovio. Ho trascorso tanti anni lontano, ma<br />

ho sempre e ovunque propagandato questa città».<br />

Ha voluto sottolineare il cuore granata, «ho<br />

onorato il Toro undici anni della mia vita. Speriamo<br />

vinca», e non ha risparmiato caustici affondi<br />

ad un calcio «privo di romanticismo, fatto<br />

di giocatori super ricchi, arbitri corrotti e<br />

stadi fatiscenti». E qui, l’invito rivolto all’amico<br />

Claudio Nassi, «ci vorrebbe lui, per ristrutturare<br />

il calcio di oggi».<br />

La proiezione di foto e filmati e il fuoco di fila<br />

delle domande di Canessa gli hanno offerto ottimi<br />

spunti per amarcord calcistici e racconti di<br />

vita piombinese, mettendosi davanti allo specchio:<br />

«Anche nella mia città sono sempre stato<br />

amato per la sincerità e criticato perché chi non<br />

mi conosce mi considera un presuntuoso. Ma ora<br />

ho ritrovato tanti amici».

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