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Marzo - Aprile - Maggio 2012 - Costa Etrusca

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64<br />

marzo - aprile - maggio <strong>2012</strong><br />

dei Vapori Sardi), sempre<br />

di Genova ma con porto<br />

base per i suoi viaggi nell’Arcipelago<br />

Toscano in<br />

Livorno.<br />

Con l’Italia unita il servizio<br />

postale marittimo<br />

venne concesso all’impresa<br />

del già citato Raffaele<br />

Rubattino (Italia,<br />

Sardegna, Moncenisio,<br />

Cagliari, San Giorgio<br />

erano i piroscafi che costituivano<br />

la sua flotta)<br />

con l’onere, tra gli altri, di<br />

collegare settimanalmente<br />

Livorno e Portoferraio<br />

e viceversa con scalo obbligato<br />

a Piombino. L’attività<br />

del primo concessionario<br />

marittimo del<br />

Regno d’Italia ebbe inizio<br />

il 6 ottobre 1861 con il<br />

viaggio inaugurale del<br />

San Giorgio. Nei successivi<br />

venti anni, almeno fino<br />

al 1881, anno di compilazione<br />

del “Libro Registro”<br />

del RINA, risulta<br />

arduo tracciare un elenco<br />

attendibile delle unità sociali<br />

e una mappatura<br />

puntuale delle linee coperte<br />

dalle stesse; certo è<br />

che i piroscafi menzionati<br />

nel quaderno d’oneri allegato<br />

alla convenzione del<br />

1861 per l’Impresa Rubattino,<br />

vennero rimpiazzati<br />

o affiancati da altre<br />

imbarcazioni analoghe<br />

noleggiate da altri armatori.<br />

Il giornale “Il Pensiero”<br />

di Portoferraio, ad<br />

esempio, menziona nel-<br />

l’agosto 1862 i piroscafi<br />

Roma, Virgilio e Dante<br />

come impiegati nel regolare<br />

servizio per il continente<br />

annotando il malcontento<br />

degli utenti riguardo<br />

alla qualità dei<br />

trattamenti ricevuti. Con<br />

maggiore certezza si può<br />

invece risalire alle nuove<br />

costruzioni dell’armatore<br />

genovese; Alessandro<br />

Volta, Elba, Lombardia e<br />

Liguria (piroscafi con<br />

scafo in ferro e propulsione<br />

ad elica del 1862), il<br />

Conte Menabrea (1865),<br />

il Piombino (1872), il<br />

Pianosa (1875).<br />

Con una legge del 1877 le<br />

convenzioni postali per<br />

l’Arcipelago e per la Sardegna<br />

vennero confermate<br />

alla Compagnia Rubattino<br />

fino a tutto il 1891<br />

mentre alla Società Florio,<br />

operante nell’Italia<br />

Meridionale, si assegnavano<br />

negli stessi termini<br />

tutti i servizi marittimi relativi<br />

alla Sicilia, Malta e<br />

Tunisi compresi, e quelli<br />

del Mar Adriatico. Ma<br />

grazie alla perspicacia del<br />

banchiere Domingo Balduino,<br />

già direttore del<br />

Credito Mobiliare, alla<br />

lungimiranza degli organi<br />

di governo preposti e agli<br />

interessi reciproci delle<br />

due flotte questo stato di<br />

cose ebbe breve durata.<br />

Ben presto, l’atto costituivo<br />

è del 4 settembre 1881,<br />

le due uniche compagnie<br />

Il piroscafo Virgilio dell’Impresa Rubattino in linea dal 1862<br />

Arcipelago toscano<br />

che esercitavano sulle linee<br />

sovvenzionate vennero<br />

fuse e fu costituita la<br />

Navigazione Generale<br />

Italiana (NGI) allo scopo<br />

di rendere unica, forte e<br />

competitiva anche a livello<br />

internazionale la tradizione<br />

della marineria italiana.<br />

Con il nuovo assetto<br />

istituzionale, sostanzialmente,<br />

i collegamenti<br />

nel Canale di Piombino<br />

non subirono variazioni<br />

dal punto di vista della<br />

frequenza anche se il ponte<br />

con l’Isola si rafforzò<br />

non di poco grazie agli<br />

scali giornalieri a Cavo e<br />

settimanali a Rio Marina<br />

e Porto Azzurro. Inoltre la<br />

NGI, a fronte delle sempre<br />

maggiori esigenze di<br />

enti pubblici e necessità<br />

commerciali private, portò<br />

a due le partenze giornaliere<br />

sulla linea Piom-<br />

bino – Portoferraio dal 10<br />

gennaio 1897.<br />

Nel quinquennio 1900-<br />

1904 i porti di Piombino e<br />

Portoferraio registrarono<br />

un movimento medio annuale<br />

di passeggeri di varia<br />

provenienza di circa<br />

21000 unità.<br />

È opportuno precisare<br />

che gli scali piombinesi<br />

dei piroscafi postali potevano<br />

essere, a seconda<br />

delle condizioni meteorologiche,<br />

il porticciolo di<br />

Marina, la rada di Portovecchio<br />

e, talvolta anche<br />

nel golfo di Baratti. In<br />

ogni caso, lo sbarco dei<br />

passeggeri e dei loro bagagli<br />

aveva luogo tramite<br />

le “barche di turno” che a<br />

remi provvedevano al trasbordo<br />

sulla terra ferma.<br />

A seguito del progetto di<br />

ristrutturazione dei servizi<br />

marittimi convenzionati<br />

voluto dal Governo si<br />

aggiudicò, quale unico<br />

offerente dell’asta indetta<br />

per il 20 novembre 1909,<br />

quelli dell’Arcipelago Toscano<br />

il Cavalier Carlo<br />

Allodi, armatore livornese<br />

gestore di trasporti marittimi<br />

di merce varia nei<br />

porti di Livorno, Genova,<br />

Marsiglia e Odessa. A carico<br />

dell’aggiudicatario la<br />

convenzione prevedeva,<br />

oltre ai collegamenti or-

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