Dallo scavo al Museo
Dallo scavo al Museo
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Met<strong>al</strong>li:<br />
<strong>al</strong>la ricerca del<br />
“Perduto splendore”<br />
Fig.5 - Il ritrovamento<br />
di un tesoretto nascosto<br />
in una pentola<br />
Fig.6 - Il lavoro di<br />
micro<strong>scavo</strong> e recupero<br />
delle monete nel laboratorio<br />
di restauro<br />
Fig.7 -<br />
La messa<br />
in luce<br />
della<br />
superficie<br />
origin<strong>al</strong>e di<br />
una moneta:<br />
per confrontare la<br />
differenza dopo il<br />
restauro la metà a sinistra<br />
è stata lasciata con<br />
le incrostazioni della<br />
corrosione.<br />
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RESTAURARE: d<strong>al</strong>lo Scavo <strong>al</strong> <strong>Museo</strong> RESTAURARE: d<strong>al</strong>lo Scavo <strong>al</strong> <strong>Museo</strong><br />
pezzi anche di piccole e piccolissime dimensioni. In <strong>al</strong>cuni casi la<br />
corrosione e la miner<strong>al</strong>izzazione portano <strong>al</strong>la tot<strong>al</strong>e distruzione dell’oggetto<br />
o <strong>al</strong>la perdita di <strong>al</strong>cune sue parti. Il compito dei restauratori<br />
è quindi molto complicato: devono riuscire a pulire d<strong>al</strong>le incrostazioni<br />
le superfici di reperti fragilissimi senza romperli e, se gli<br />
oggetti sono già rotti, devono ricomporre tutti i frammenti proprio<br />
come in un puzzle a cui t<strong>al</strong>volta mancano dei pezzi, devono inoltre<br />
preservarli da ulteriori fattori di degrado. Con il restauro gli oggetti<br />
spesso recuperano la loro forma ma il met<strong>al</strong>lo rimane comunque<br />
modificato con un aspetto superfici<strong>al</strong>e che non conserva più l’originaria<br />
lucentezza met<strong>al</strong>lica, ma che è costituito da strati miner<strong>al</strong>izzati<br />
di colori diversi, chiamati patina (Fig.4).<br />
Come già accennato si ritrovano solo gli oggetti che sono rimasti<br />
nascosti per vari motivi e tra questi vi sono i tesori e i corredi che<br />
gli antichi usavano seppellire con i loro defunti.<br />
Quando si ritrovano dei tesori è perché il loro proprietario non è<br />
mai potuto tornare a recuperarli: è questo il caso di un<br />
piccolo tesoretto di età romana imperi<strong>al</strong>e raccolto<br />
in una pentola e sepolto in una necropoli<br />
(Fig.5). Il restauro ha svelato che nella<br />
pentola erano state messe 144 monete,<br />
per la maggior parte sesterzi (Fig.6).<br />
Solo dopo che i restauratori le hanno<br />
pulite ritrovando le superfici origin<strong>al</strong>i<br />
con i ritratti degli imperatori, gli archeologi<br />
ed i numismatici hanno potuto riconoscerle<br />
e quindi studiarle (Figg.7-8). Ora sappiamo<br />
la datazione delle monete - da Vespasiano<br />
a Commodo (I e II sec d.C.) -, l’epoca in cui è stato<br />
nascosto quel piccolo tesoro e il suo v<strong>al</strong>ore che corrispondeva a circa<br />
un quarto della paga annua di un legionario romano.<br />
Molti reperti vengono ritrovati nelle tombe dove, insieme <strong>al</strong> defunto,<br />
venivano lasciati spesso molti beni: i suoi oggetti preferiti o<br />
quelli che utilizzava in vita e, tra questi, quelli legati<br />
<strong>al</strong> suo ruolo o <strong>al</strong> suo mestiere.<br />
Nel Lazio, in età protostorica (bronzo fin<strong>al</strong>e - prima età<br />
del ferro XI-X sec a.C.), quando si usava bruciare il<br />
defunto prima di seppellirlo, ai capi politici e religiosi<br />
veniva riservato un ritu<strong>al</strong>e particolare. Era consuetudine<br />
che, con le loro ceneri, venissero seppellite le riproduzioni<br />
in miniatura di oggetti in bronzo rappresentativi<br />
delle loro funzioni: la spada che indica il ruolo di<br />
capo politico militare, il coltello (strumento del sacrificio)<br />
e i doppi scudi distintivi di quello sacerdot<strong>al</strong>e (Fig.9).<br />
Questi piccoli oggetti, antichissimi e fragili, furono spesso deposti<br />
uno sopra <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro ed<br />
ora li ritroviamo completamente<br />
inglobati<br />
nella terra. Per riuscire<br />
a recuperarli senza<br />
romperli è necessario<br />
staccare tutto il blocco<br />
di terra che li contiene<br />
per poi effettuarne il<br />
Met<strong>al</strong>li:<br />
<strong>al</strong>la ricerca del<br />
“Perduto splendore”<br />
Fig.8 - Il tesoretto dopo<br />
il restauro<br />
Fig.9 - Il corredo<br />
miniaturistico di un<br />
capo politico e religioso<br />
di età protostorica<br />
Fig.10 - Nei disegni sono illustrate le fasi di distacco d<strong>al</strong> terreno di un blocco di terra per il recupero di tanti<br />
reperti senza danneggiarli<br />
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