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Dallo scavo al Museo

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Ida Anna Rapinesi<br />

Jarmila Polakova<br />

RESTAURARE: d<strong>al</strong>lo Scavo <strong>al</strong> <strong>Museo</strong> RESTAURARE: d<strong>al</strong>lo Scavo <strong>al</strong> <strong>Museo</strong><br />

Conservazione e<br />

Segreti<br />

Preziosi<br />

dei<br />

più<br />

Piccoli<br />

“Per quanto riguarda i prodotti veri e propri, comunque, il v<strong>al</strong>ore più<br />

<strong>al</strong>to, tra quelli del mare, è attribuito <strong>al</strong>le perle; tra quelli della superficie<br />

terrestre, ai crist<strong>al</strong>li (di rocca); tra quelli del sottosuolo, <strong>al</strong> diamante,<br />

agli smer<strong>al</strong>di, <strong>al</strong>le gemme, agli oggetti di murra….Tra i prodotti<br />

derivanti da anim<strong>al</strong>i dotati di apparato respiratorio, per quelli<br />

terrestri il v<strong>al</strong>ore più <strong>al</strong>to lo hanno le zanne degli elefanti, per quelli<br />

marini il guscio delle tartarughe… tra i prodotti insieme terrestri e<br />

marini, le conchiglie e la porpora… Non bisogna omettere di dire<br />

che l’oro, per cui tutti i mort<strong>al</strong>i fanno follie, occupa appena il decimo<br />

posto nella sc<strong>al</strong>a dei v<strong>al</strong>ori, e l’argento, con cui l’oro si compra,<br />

si e no il ventesimo…”<br />

Plinio il Vecchio, Natur<strong>al</strong>is Historia, XXXVII, 204 (78)<br />

Gli uomini fino d<strong>al</strong>le epoche più remote hanno fabbricato ornamenti<br />

per abbellire il loro aspetto. Nell’età preistorica erano le conchiglie e<br />

le ossa degli anim<strong>al</strong>i le materie prime a disposizione per re<strong>al</strong>izzare i<br />

monili e occorre giungere <strong>al</strong>meno <strong>al</strong> V millennio a.C., quando si sviluppano<br />

le tecniche degli artigiani orafi, perché vengano re<strong>al</strong>izzati<br />

gioielli in met<strong>al</strong>li preziosi. Da <strong>al</strong>lora in ogni civiltà le oreficerie - i<br />

gioielli, ma anche vasellame, accessori person<strong>al</strong>i, decorazioni per le<br />

vesti - testimoniano la ricchezza e il potere di coloro che le possiedono.<br />

Plinio il Vecchio, vissuto a Roma nel I secolo d.C., annota nel suo<br />

trattato enciclopedico, la Natur<strong>al</strong>is Historia, l’elenco dei beni più<br />

apprezzati dai suoi contemporanei. Nella lista compaiono i materi<strong>al</strong>i<br />

dell’arte orafa - oro e argento - e dell’arte della glittica. Con questo<br />

termine, che deriva d<strong>al</strong> greco gl›fw (glypho = incido), si intende<br />

sia l’arte in se stessa di intaglio, sia i materi<strong>al</strong>i adatti a essere lavorati:<br />

pietre preziose, vetro, ambra, osso, avorio, cor<strong>al</strong>lo, perle, conchiglie.<br />

Le opere di glittica spesso impreziosiscono quelle di oreficeria,<br />

con contrasti di colore di grande effetto.<br />

Presso le popolazioni it<strong>al</strong>iche si usavano per gli ornamenti soprattutto<br />

il rame, il vetro e l’ambra, la resina fossile che giungeva d<strong>al</strong> Mar<br />

B<strong>al</strong>tico, mentre più rare sono le testimonianze di gioielli in oro; a partire<br />

<strong>al</strong>l’VIII secolo a.C. però la concentrazione di grandi ricchezze nelle<br />

mani delle aristocrazie loc<strong>al</strong>i favorisce l’accumulo di notevoli quantità<br />

di met<strong>al</strong>li preziosi: la produzione di gioielli avrà un grande sviluppo,<br />

diffondendosi nell’ area etrusca e tirrenica. In seguito, con le conquiste<br />

territori<strong>al</strong>i e l’estensione della potenza<br />

di Roma in età imperi<strong>al</strong>e, iniziano ad<br />

affluire lungo le vie carovaniere che collegano<br />

Roma con l’Asia e l’Africa nuove<br />

materie prime e merci di lusso.<br />

Oro e Argento: met<strong>al</strong>li “di rango”<br />

I met<strong>al</strong>li s<strong>al</strong>vo poche eccezioni si trovano<br />

in natura sotto forma di miner<strong>al</strong>e e per<br />

poterli utilizzare occorre estrarli attraverso<br />

i processi di met<strong>al</strong>lurgia. Essi però<br />

costituiscono uno stato instabile della<br />

materia, perché a contatto con gli agenti chimici dell’ambiente - acqua,<br />

ossigeno e <strong>al</strong>tri gas, s<strong>al</strong>i disciolti nel terreno, ecc. - reagiscono e tendono<br />

a tornare <strong>al</strong>lo stato miner<strong>al</strong>e originario, attraverso il processo della<br />

corrosione, la causa princip<strong>al</strong>e di degrado di questi materi<strong>al</strong>i (Fig.1).<br />

I met<strong>al</strong>li sono soggetti a questo fenomeno in modo diverso, secondo<br />

la configurazione dei loro atomi. Durante i processi di corrosione si<br />

formano nuovi composti chimici che t<strong>al</strong>volta producono sulla superficie<br />

dell’oggetto una patina protettiva, mentre in <strong>al</strong>tri casi si generano<br />

effetti molto aggressivi, fino <strong>al</strong>la distruzione.<br />

Conservazione e<br />

Segreti dei<br />

piùPreziosi<br />

38 39<br />

Piccoli<br />

Fig.1 - Quando oggetti<br />

met<strong>al</strong>lici vengono<br />

“abbandonati” nell’ambiente,<br />

essi reagiscono<br />

con gli elementi presenti<br />

(acqua, ossigeno e <strong>al</strong>tri<br />

gas, s<strong>al</strong>i disciolti nel<br />

terreno) e il met<strong>al</strong>lo<br />

tende a tornare <strong>al</strong>l’originario<br />

stato miner<strong>al</strong>e

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