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Dallo scavo al Museo

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Quel che si deve Sapere sul Restauro Quel che si deve Sapere sul Restauro<br />

lizzazione della documentazione grafica e<br />

fotografica. Si prosegue, poi, con l’elaborazione<br />

di una “diagnosi” (spesso con l’aiuto, come si è<br />

detto, anche di <strong>al</strong>tri speci<strong>al</strong>isti), per dare corso, successivamente,<br />

<strong>al</strong>l’intervento di restauro vero e proprio.<br />

Questo, in genere, si articola nelle seguenti fasi:<br />

• Pulitura (per rimuovere lo sporco ed <strong>al</strong>tri generi di depositi i<br />

qu<strong>al</strong>i possono sia nascondere le superfici, sia risultare dannosi<br />

<strong>al</strong>l’opera). Può essere compiuta con mezzi meccanici (come bisturi,<br />

trapani, ablatori ad ultrasuoni, pennelli e spugne, ecc…, strumenti<br />

che debbono essere usati d<strong>al</strong> restauratore con grande abilità), e/o<br />

con sostanze chimiche (come: soluzioni limitatamente acide e/o<br />

basiche, solventi organici, ecc… impiegati con la dovuta cautela).<br />

• Consolidamento (t<strong>al</strong>volta necessario per ridare solidità <strong>al</strong>l’insieme<br />

o a quelle parti che si sono<br />

indeboliti per causa del degrado).<br />

Può essere re<strong>al</strong>izzato con l’uso di<br />

particolari sostanze chimiche,<br />

compatibili con la materia di cui<br />

è costituita l’opera, disciolte in<br />

solventi.<br />

• Ricomposizione di parti<br />

distaccate (facendo ben collimare<br />

i frammenti disgiunti unendoli<br />

mediante l’uso di adeguati adesivi<br />

ed anche, quando necessario,<br />

intervenendo con la costruzione di<br />

supporti, oppure, in casi limite,<br />

inserendo staffe e/o perni).<br />

• Risarcimento form<strong>al</strong>e e pittorico di eventu<strong>al</strong>i lacune (tramite<br />

ricostruzione - ove necessario - delle parti mancanti con successiva<br />

stesura di colore).<br />

• Protezione fin<strong>al</strong>e delle superfici (con applicazione di specifi-<br />

ci prodotti chimici <strong>al</strong>lo scopo di proteggere le superfici d<strong>al</strong>le<br />

aggressioni di agenti di degrado).<br />

In ogni modo, è bene ricordare che per una buona conduzione di un<br />

restauro debbono essere rispettate <strong>al</strong>cune regole e cioè:<br />

• i metodi ed i prodotti impiegati non devono creare danni aggiuntivi<br />

<strong>al</strong>le opere;<br />

• le aree ricostruite devono risultare facilmente riconoscibili<br />

<strong>al</strong>l’osservatore (in modo da distinguere le parti origin<strong>al</strong>i da quelle<br />

rifatte);<br />

• si devono sempre rispettare la materia e l’immagine del manufatto/documento<br />

e quanto di questo è giunto sino a noi (in modo da non<br />

creare dei f<strong>al</strong>si per sbagliata ricomposizione, oppure eccessiva ricostruzione);<br />

• è buona norma lasciare traccia dell’intervento che si è compiuto<br />

(mediante documentazione fotografica e redazione di apposita “scheda<br />

di restauro”), in modo da informare, circa le tecniche ed i prodotti<br />

impiegati, coloro che dovranno, in futuro, intervenire sull’opera.<br />

Infine, <strong>al</strong>la domanda “Come si diventa restauratore?” si può fornire<br />

la seguente risposta: frequentando apposite, speci<strong>al</strong>istiche<br />

scuole di formazione qu<strong>al</strong>i, ad esempio, l’Istituto Superiore per la<br />

Conservazione ed il Restauro a Roma, oppure l’Opificio delle Pietre<br />

Dure a Firenze (Istituti di “Alta Formazione” nei qu<strong>al</strong>i sono previste<br />

lezioni sia teoriche, sia pratiche), od anche seguendo i Corsi<br />

di Laurea in Conservazione dei Beni Cultur<strong>al</strong>i attivati in varie università<br />

it<strong>al</strong>iane.<br />

Ma proprio come avviene per la professione del medico, per intraprendere<br />

l’attività di restauratore è necessaria una speci<strong>al</strong>e predisposizione,<br />

una sorta di “vocazione” per studiare e per operare sulla<br />

materia (la “carne”) delle opere d’arte e/o dei materi<strong>al</strong>i documentari<br />

<strong>al</strong>lo scopo, come si è detto, di conservarli nel miglior modo possibile<br />

e poterli così tramandare <strong>al</strong> futuro.<br />

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