Dallo scavo al Museo

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Ridare vita alle Sculture Fig.7 - Per eseguire correttamente i fori è molto importante aiutarsi con strumenti di precisione come metri, squadre, compassi, fili a piombo e livelle laser Fig.8 - Per praticare i fori si utilizza il trapano con grandi punte specifiche per forare la pietra RESTAURARE: dallo Scavo al Museo RESTAURARE: dallo Scavo al Museo la lunghezza del foro che ospiterà il perno. Per eseguire correttamente i fori è molto importante aiutarsi con strumenti di precisione, che ci permettono di misurare e creare le linee guida da seguire, per non sbagliare la posizione e l’orientamento dei perni interni come metri, squadre, compassi, fili a piombo e livelle laser (Fig.7). Per praticare i fori si utilizza il trapano con grandi punte specifiche per forare la pietra, si procede dalla più piccola alla più grande per realizzare l’operazione agevolmente e senza rischi per l’opera (Fig.8). I perni vengono inseriti con la colla forte utilizzata per gli incollaggi e a poco a poco la scultura riprende forma (Fig.9). Durante la procedura l’opera deve essere sostenuta e, nel caso di grandi sculture, è necessario adoperarsi per trovare modi e sistemi non solo per il sostegno ma anche per la movimentazione dell’intero e dei singoli pezzi dato il loro considerevole peso! Ci possiamo aiutare appendendo la scultura con fasce e funi assicurate con veri nodi da marinaio ad un gancio resistente in modo tale da poterla tenere in sospensione e muoverla e girarla per le nostre esigenze. Per trasportarla si possono utilizzare grandi carrelli o farla scivolare su delle semplici tavolette di legno insaponate che scorrono le une sulle altre creando dei binari al di sotto dell’opera (Fig.10). Così anche un solo restauratore o due possono compiere tutto il lavoro senza rischi e grandi sforzi fisici ma semplicemente ingegnandosi e utilizzando gli strumenti adatti. In ultimo si pensa ad integrare le parti lacunose. Le stuccature si eseguono con “malte” a base di calce e polvere di pietre di vari colori per ricreare un impasto anche qui “simile” alla materia della pietra come costituzione e aspetto. Abbiamo detto “simile” ma non “uguale”, poiché se da una parte abbiamo l’esigenza di restituire interezza alla scultura dall’altra è fondamentale che chiunque osservi l’opera sappia in maniera evidente ed immediata quale sia la parte vera, eseguita dallo scultore in antico, e quale la parte integrata dal restauratore moderno. Ridare vita alle Sculture Fig.9 - I perni vengono inseriti con la colla forte utilizzata per gli incollaggi e a poco a poco la scultura riprende forma 64 65
Ridare vita alle Sculture Fig.10 - Per trasportarla si possono utilizzare grandi carrelli o farla scivolare su delle semplici tavolette di legno insaponate che scorrono le une sulle altre creando dei binari al di sotto dell’opera Fig.11 RESTAURARE: dallo Scavo al Museo RESTAURARE: dallo Scavo al Museo Nel caso in cui si renda necessario ricostruire parti importanti ed estese la cui mancanza risulti deturpante per l’opera, si procede alla realizzazione di un’ integrazione plastica solo quando si è certi di avere tutte le informazioni necessarie per interpretare con precisione quello che era in antico. Il restauratore non “inventa” a suo piacimento nulla e non aggiunge dettagli o “modifica” la posizione di un braccio o di una gamba ma integra ciò che manca solo dopo l’osservazione attenta e gli elementi di studio forniti dall’archeologo preoccupandosi sempre di rendere “riconoscibile” il suo intervento (Fig.11). L’opera ricostituita è finalmente pronta per essere esposta nel museo. Ridare vita alle Sculture 66 67
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