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Dallo scavo al Museo

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Il<br />

Ritornodel 58<br />

Passato<br />

Fig.10 - Frammenti di<br />

lastre decorative<br />

Fig.11 - Nel caso in cui<br />

l’oggetto fosse umido, lo<br />

si lascia asciugare lentamente;<br />

poi si passa<br />

<strong>al</strong>la pulitura che va<br />

effettuata manu<strong>al</strong>mente<br />

usando il bisturi<br />

RESTAURARE: d<strong>al</strong>lo Scavo <strong>al</strong> <strong>Museo</strong> RESTAURARE: d<strong>al</strong>lo Scavo <strong>al</strong> <strong>Museo</strong><br />

danni si mette <strong>al</strong>l’opera per seguire la cura<br />

idonea, cominciando da un esame dell’oggetto<br />

- se vi sono decorazioni, se è integro o in<br />

frammenti, oppure se vi sono <strong>al</strong>tri tipi di<br />

degrado - e cerca di capirne la natura dei<br />

depositi che si notano sulle superfici. Nel<br />

caso in cui l’oggetto fosse umido, quindi<br />

fragile <strong>al</strong>la minima pressione, lo si lascia<br />

asciugare lentamente (Fig.11); si passa,<br />

poi, <strong>al</strong>la pulitura che va effettuata manu<strong>al</strong>mente<br />

usando il bisturi per eliminare tutto<br />

lo sporco ed il terriccio che si sono depositati<br />

sulla superficie. T<strong>al</strong>volta questi depositi<br />

sono molto duri e si deve, in <strong>al</strong>cuni casi,<br />

ricorrere anche a prodotti chimici (sempre<br />

v<strong>al</strong>utando prima se è proprio necessario e<br />

come questi vadano applicati).<br />

Al termine del procedimento di pulitura, il<br />

restauratore v<strong>al</strong>uterà se si rende necessario effettuare un consolidamento<br />

- tramite applicazione di specifici prodotti rinforzanti - <strong>al</strong>lo<br />

scopo di ridare consistenza e solidità <strong>al</strong>la materia ceramica danneggiatasi<br />

per causa degli<br />

agenti di degrado.<br />

In presenza di reperti fittili<br />

fratturati, questi vanno<br />

prima puliti (frammento<br />

per frammento) e poi<br />

incollati con idoneo adesivo<br />

fino a ricomporre l’oggetto.<br />

Questa è una fase<br />

delicata, perché a volte la “chiusura” non è perfetta perché l’oggetto<br />

quando si frattura perde la sua coesione struttur<strong>al</strong>e, inoltre,<br />

le forti pressioni, determinate d<strong>al</strong>la terra soprastante, posso-<br />

no provocare tensioni che portano a deformazioni.<br />

Spesso si nota che vasi provenienti da contesti archeologici manifestino<br />

delle “lacune” (<strong>al</strong>cune parti vengono a mancare; si notano,<br />

quindi, delle<br />

cavità, dei veri e<br />

propri “buchi”<br />

sulla superficie)<br />

(Fig.12). Sta <strong>al</strong><br />

restauratore, in<br />

accordo con l’archeologo,v<strong>al</strong>utare<br />

se è il caso di<br />

colmare queste<br />

mancanze con<br />

idoneo materi<strong>al</strong>e<br />

(qu<strong>al</strong>e può essere, per esempio, il gesso<br />

bianco che potrà essere poi dipinto di un<br />

colore più chiaro rispetto a quello della<br />

ceramica e ciò per far notare, ma senza<br />

troppo contrasto, la differenza fra origin<strong>al</strong>e<br />

e parte ricostruita).<br />

Ovverosia con applicazione, tramite pennelli<br />

e spazzolini, di piccoli punti di vari<br />

colori acrilici si può cercare di armonizzare<br />

meglio la tinta mancante, integrata<br />

con il colore della ceramica origin<strong>al</strong>e.<br />

Il<br />

Ritornodel Passato<br />

Fig.12 - Spesso si nota<br />

che vasi provenienti da<br />

contesti archeologici<br />

manifestino delle “lacune”<br />

(<strong>al</strong>cune parti vengono<br />

a mancare)<br />

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