indice cronologico maggio 2001 - Swif - Università degli Studi di Bari
indice cronologico maggio 2001 - Swif - Università degli Studi di Bari
indice cronologico maggio 2001 - Swif - Università degli Studi di Bari
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Jaegwon Kim, La mente e il mondo fisico<br />
Prima <strong>di</strong> tentare una soluzione non definitiva del problema Kim pone attenzione ad una serie<br />
<strong>di</strong> osservazioni riguardanti la generalizzazione del problema della causazione, ivi compresa<br />
quella mentale. Se ammettiamo solo la causazione fisica non scompare solo la causazione<br />
mentale, ma a livello macroscopico scompaiono tutte le causazioni descritte dalle altre<br />
scienze particolari. Nonostante nessuno abbia bisogno <strong>di</strong> una tale spiegazione, ciò<br />
non<strong>di</strong>meno dal punto <strong>di</strong> vista filosofico il problema non è irrilevante.<br />
Sempre in quest'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> problemi sempre Burge e altri autori ritengono che l'assunzione <strong>di</strong><br />
un orizzonte fisico causale chiuso dovrebbe <strong>di</strong> per sé escludere ogni possibile causazione<br />
esterna, e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> nuovo delle scienze particolari. Questo genere <strong>di</strong> minacce svaniscono se<br />
si considera più da presso il sistema gerarchico micro-macro che tacitamente è stato<br />
supposto essere alla base del sistema delle scienze. Se infatti ogni livello superiore va<br />
ricondotto al livello inferiore è chiaro che i livelli superiori non possono presentare alcuna<br />
genuina causalità propria. Pren<strong>di</strong>amo per esempio il caso del sonnifero: una pillola contiene<br />
in sé la proprietà della dormitività, e anche la componente chimica specifica; entrambe sono<br />
proprietà allo steso livello, senza nessuna <strong>di</strong>rezione verso l'alto o verso il basso. Kim<br />
suggerisce a questo proposito <strong>di</strong> assumere lo schema <strong>di</strong> Armstrong per cui P è una<br />
proprietà basata a livello microfisico se e solo se P è scomponibile in elementi basilari non<br />
coincidenti. Alla luce <strong>di</strong> questa osservazione l'argomento della generalità perde la sua forza.<br />
Il mio tavolo - ci <strong>di</strong>ce Kim - ha una massa <strong>di</strong> 10 kg e un potere causale <strong>di</strong>rettamente<br />
<strong>di</strong>pendente da ciò, ma nessuno dei suoi microcostituenti <strong>di</strong>mostra la stessa proprietà o lo<br />
stesso potere causale. "Un insieme neurale che consista <strong>di</strong> molte migliaia <strong>di</strong> neuroni avrà<br />
proprietà i cui poteri causali vanno oltre i poteri causali delle proprietà dei suoi neuroni<br />
costituenti o dei subinsiemi e gli esseri umani possiedono poteri causali che nessuno dei<br />
nostri singoli organi possiede" (p. 93-94). La sopravvenienza micro-macro non va dunque<br />
pensata come uno svuotamento <strong>di</strong> potenzialità causali dei livelli superiori a favore esclusivo<br />
dei livelli inferiori.<br />
Kim sostanzialmente si proporne <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere un autentico riduzionismo nei rapporti mentecorpo<br />
senza avvalersi del metodo riduzionistico <strong>di</strong> Nagel e proponendo al suo posto, come<br />
abbiamo visto, il modello funzionale.<br />
Il punto debole del modello riduzionista <strong>di</strong> Nagel sono le "leggi ponte". Le leggi ponte<br />
costituiscono una sorta <strong>di</strong> "passaggio" tra la legge "basilare" e quella sovraor<strong>di</strong>nata. In linea<br />
<strong>di</strong> principio comunque qualsiasi riduzionismo deve fare i conti con leggi che stabiliscono<br />
proprietà coestensive tra le leggi da ridurre e quelle <strong>di</strong> base. Le leggi ponte <strong>di</strong> Nagel non<br />
sono dotate <strong>di</strong> sufficiente generalità, visto che queste <strong>di</strong>pendono ogni volta dalle coppie <strong>di</strong><br />
teorie in considerazione, a meno che, ma questo non è il caso della psicologia e della<br />
neurobiologia per il rapporto mente-corpo, non <strong>di</strong>sponiamo <strong>di</strong> due leggi rigide e complete.<br />
A questo punto è particolarmente utile considerare le leggi ponte come bicon<strong>di</strong>zionali e<br />
stabilire pertanto una coestensione P tra le proprietà M della teoria da ridurre e il dominio <strong>di</strong><br />
base. Ora se l'insieme <strong>di</strong> leggi da ridurre L non è derivabile dal dominio <strong>di</strong> base è sufficiente<br />
riscrivere queste leggi nel dominio <strong>di</strong> base servendosi delle leggi ponte come definizioni. In<br />
questa maniera si aumenta la teoria <strong>di</strong> base senza mo<strong>di</strong>ficarne l'ontologia e senza<br />
compromettere la sensatezza della riduzione. Ora abbiamo leggi ponte della forma MP<br />
http://lgxserve.ciseca.uniba.it/lei/recensioni/crono/<strong>2001</strong>-05/kim.htm (8 of 11) [09/11/2005 21.25.47]