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indice cronologico maggio 2001 - Swif - Università degli Studi di Bari

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Jaegwon Kim, La mente e il mondo fisico<br />

stessa sia il migliore strumento del riduzionista per supportare la propria ipotesi.<br />

Anzi, in maniera del tutto perentoria Kim sostiene che il funzionalismo e il riduzionismo o<br />

reggono insieme o cadono insieme: essi con<strong>di</strong>vidono lo stesso destino metafisico. Perché il<br />

progetto riduzionista della mente al corpo abbia quin<strong>di</strong> successo tute le proprietà mentali<br />

debbono essere funzionlizzabili. Qui Kim ammette delle <strong>di</strong>fficoltà solo per i qualia mentre<br />

contro Searle non riconosce la non funzionalizzabilità dell'intenzionalità. Per quanto riguarda<br />

i qualia, se mai esistono, questi vanno considerati, un po' controvoglia, proprietà intrinseche.<br />

Comunque proprio per questa loro natura i qualia non hanno natura relazionale e quin<strong>di</strong><br />

sono puramente soggettivi.<br />

Infine ve<strong>di</strong>amo come la funzionalizzazione delle proprietà mentali risolva il problema della<br />

causazione mentale posto dalla sopravvenienza. In linea con un rigoroso fisicalismo<br />

riduzionista le proprietà <strong>di</strong> second'or<strong>di</strong>ne non aggiungono nessuna novità causale a quelle <strong>di</strong><br />

prim'or<strong>di</strong>ne, ma il fatto che siano determinate da queste non comporta che siano identiche<br />

con queste.<br />

A questo proposito Kim è persino <strong>di</strong>sposto ad accettare le posizioni <strong>degli</strong> emergentisti, per<br />

cui delle macroproprietà determinate da microproprietà hanno un potere causale che quelle<br />

non hanno. Posizioni <strong>di</strong> questo genere non contrad<strong>di</strong>cono il fisicalismo: è sufficiente che per<br />

fisicalismo non s'intenda il microfisicalismo, per cui farebbe parte del mondo fisico solo la<br />

struttura <strong>di</strong> base e non ciò che da essa viene determinato. Le ultime due pagine del libro<br />

meriterebbero <strong>di</strong> essere riportate per intero: qui Kim, come già detto in apertura, traendo un<br />

primo risultato riassuntivo delle analisi svolte non propone conclusioni definitive. Elenca i<br />

gravi costi del fisicalismo, una filosofia dura ed esigente, ma accenna anche all'ignoto che<br />

bisogna affrontare per addentrarsi nel dualismo. "Pensare <strong>di</strong> poter essere un fisicalista serio<br />

e allo stesso tempo godere della compagnia <strong>di</strong> cose e fenomeni che sono non-fisici, credo<br />

sia un sogno inutile. Il fisicalismo riduttivo salva il mentale ma solo come una parte del fisico<br />

(…) questo è ciò che avremmo dovuto aspettarci da sempre. Il fisicalismo non può essere<br />

ottenuto a buon mercato. Sarà prematuro, comunque, concludere che un dualismo ra<strong>di</strong>cale<br />

offre un'alternativa più realistica per salvare il mentale. Per la <strong>maggio</strong>r parte <strong>di</strong> noi il<br />

dualismo è un territorio inesplorato e abbiamo poca conoscenza delle possibilità e dei<br />

pericoli si nascondano in questa oscura caverna" (p. 131).<br />

In<strong>di</strong>ce<br />

In<strong>di</strong>ce; Prefazione; 1. Il problema mente-corpo: a che punto siamo; 2. I numerosi problemi<br />

della causazione mentale; 3. La causazione mentale: il colpo <strong>di</strong> coda e le soluzioni a buon<br />

mercato; 4. Riduzione e riduzionismo: un nuovo look. Note; Appen<strong>di</strong>ce: intervista a Jaegwon<br />

Kim <strong>di</strong> Nicola Simonetti; Bibliografia; In<strong>di</strong>ce analitico.<br />

L'autore<br />

Jaegwon Kim insegna filosofia alla Brown University. Tra i suoi numerosi lavori de<strong>di</strong>cati alla<br />

filosofia della mente ricor<strong>di</strong>amo i recenti Supervenience and Mind (1993) e Philosophy of<br />

Mind (1996).<br />

http://lgxserve.ciseca.uniba.it/lei/recensioni/crono/<strong>2001</strong>-05/kim.htm (10 of 11) [09/11/2005 21.25.47]

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