L’ANCORA 10 29 GENNAIO 2012 INFORMAZIONE PUBBLICITARIA CONSIGLIO DELL’ORDINE DEGLI AVVOCATI PALAZZO DI GIUSTIZIA 15011 ACQUI TERME (AL)
L’ANCORA ACQUI TERME 29 GENNAIO 2012 11 Proposte per la linea Asti-Acqui Spostare la ferrovia a Nord dell’ospedale Acqui Terme. Riceviamo e pubblichiamo: «Sul settimanale LʼAncora, nel numero di domenica 22 gennaio, a pagina 8 e sul quotidiano La Stampa, nel numero di venerdì 20 gennaio, a pagina 59 appare un articolo il cui tragicomico argomento è la balzana proposta da parte di due esponenti della Lega Nord, i quali, in contrasto con il loro capogruppo, propongono di limitare le corse dei treni ad Alice Bel Colle allo scopo di evitare perturbazioni nei confronti del traffico stradale, segno evidente di voler puntare sui trasporti pubblici ed in ispecie su quelli ferroviari solo a vane parole, limitate al solo spazio di una campagna elettorale o poco più. Rammentiamo che il Piemonte e la Lombardia occidentale vantano o, purtroppo, sarebbe meglio dire vantavano la rete ferroviaria più capillare dʼItalia, rete nella quale la linea Asti - Acqui Terme sʼinserisce come collegamento dʼinteresse locale, ma anche come itinerario alternativo verso Genova, passando per Ovada e come percorso fra la Riviera Ligure e la Valle dʼAosta senza toccare i nodi molto trafficati di Alessandria e di Torino. Un tempo, infatti, esistevano servizi Asti - Genova Brignole, ma già quando la barbara regionalizzazione era ancora da venire, sono scomparsi e molti viaggiatori sono costretti a cambiare treno ad Acqui Terme, sempre che la coincidenza sia possibile, come quando, ad Acqui Terme, gli orari erano programmati in modo tale che i viaggiatori in arrivo da una linea trovassero coincidenze sulle altre tre in tempo ragionevole, per non parlare di servizi periodici frequentatissimi e molto utili, come lʼEspresso Savona - Vercelli o il Diretto Savona - Milano o il Locale Savona - Asti, con inversione ad Acqui Terme. Purtroppo, complice anche il deplorevole programma denominato rete snella, volto a tagliare binari quasi ovunque, si è persa la capacità di gestire circolazioni eterotachiche, altrimenti, accanto ai treni a carattere locale con fermata in tutte le stazioni, si potrebbero effettuare servizi Asti - Nizza Monferrato - Acqui Terme - Ovada - Genova Piazza Principe - Genova Brignole (con eventuale collegamento su Genova Nervi - Santa Margherita Ligure Portofino - Rapallo - Chiavari - Sestri Levante) incrociati con treni Savona - San Giuseppe di Cairo - Acqui Terme - Alessandria - Valenza Po - Casale Monferrato - Vercelli / Mortara - Novara. La stazione di Alice Bel Colle, un tempo dotata di binario di corretto tracciato e, se la memoria non gioca brutti scherzi, di due binari in deviata per precedenze ed incroci, oltre che di uno scalo merci di tutto rispetto ed ora dissennatamente ridotta a fermata, presenta, al pari di molte altre, lo svantaggio di essere ubicata a valle rispetto al centro abitato di riferimento; tali stazioni hanno perso viaggiatori perché, con lʼavvento della motorizzazione individuale, anche coloro i quali non avessero bisogno né di trasportare colli pesanti e/o ingombranti, né avessero necessità di orari ultraflessibili utilizzano la propria automobile. Questi scali potrebbero recuperare un considerevole numero di utenti mediante lʼinstallazione di sistemi ettometrici, in grado di riconvertire alla ferrovia molti viaggiatori. Nel caso particolare di Alice Bel Colle, lʼimpianto più adatto sarebbe una funicolare, che offra anche la possibilità di trasportare biciclette, limitatamente alle corse in salita. Oltre a questi flussi, si devono aggiungere i turisti, che, con un abbonamento a zone, possono godere delle bellezze naturali ed artistiche della zona. Per quanto riguarda la penetrazione urbana, vantaggio indiscutibile offerto dalla ferrovia, che non è soggetta alle insidie del traffico stradale, nel caso di Acqui Terme, si dovrebbe piuttosto meditare ad una variante di tracciato, in modo tale che la linea proveniente da Asti, dopo la radice Sud di Alice Bel Colle, arrivi con una galleria a Nord dellʼOspedale, serva questʼultimo con una fermata e sʼinserisca nella linea proveniente da Savona; il tutto può essere realizzato a doppio binario, essendovi spazio disponibile. Questo sarebbe un gesto di lungimiranza, attenzione ai cittadini, accoglienza per i turisti e cura dellʼinteresse generale». Roberto Borri Acqui Terme. Pubblichiamo un intervento di Gian Franco Ferraris e Domenico Borgatta, consiglieri comunali del Partito Democratico di Acqui: «Dalla data del trasferimento della sede principale in via Marenco in una struttura privata inidonea, la scuola media cittadina ha gravato per il pagamento dellʼaffitto per 250.000 euro allʼanno sulle casse del Comune di Acqui, raggiungendo in questi anni la ragguardevole cifra di 1 milione e mezzo di euro. A ciò bisogna poi aggiungere numerosi e gravosi interventi, sempre a spese del nostro Comune, di altri centinaia di migliaia di euro per la necessaria messa a norma dellʼedificio: si pensi che la sola scala esterna di sicurezza è costata al nostro Comune più di 30 mila euro (scala che resterà nella struttura privata anche quando, finalmente, lʼattuale sede sarà abbandonata). Per cui in questi anni, lo spostamento della sede (voluto con tenacia dal Sindaco Danilo Rapetti contro la strenua opposizione del gruppo consiliare di centro sinistra) ha gravato per una cifra non lontana dai due milioni di euro sul Bilancio del Comune di Acqui. A ciò bisogna aggiungere il disagio per gli studenti, per gli insegnanti e per il personale della scuola che hanno dovuto, in questi anni, vivere e operare in locali evidentemente di fortuna senza contare il disagio per gli studenti e il costo per la comunità per i trasferimenti alla palestra che si trova in centro città. Forse questa situazione può far capire come nella nostra qualità di consiglieri di opposizione Qualcuno apprezza l’idea della Lega Nord Acqui Terme. Riceviamo e pubblichiamo: «Abbiamo letto lʼarticolo sul vostro giornale da parte di un rappresentante della Lega Nord in condivisione con il loro candidato a sindaco e i successivi commenti e reazioni su altre testate giornalistiche di altri soggetti politici o associazioni e riteniamo di vedere in quella proposta la vera e forse unica soluzione per risolvere un problema rimasto insoluto da molti decenni lasciando in apprensione ed illusione molte famiglie acquesi senza pensare al numeroso denaro pubblico che è stato sprecato per fare i diversi progetti di fattibilità per la costruzione di un sottopasso che sarebbe servito a smaltire il traffico sempre più frequente di collegamento tra le due zone della Città. Siamo tutti cittadini che abitano tra le zone C.so Divisione e San Defendente e pensiamo di rappresentare con la nostra situazione anche i residenti della strada Moirano e località Botti, tanti di noi hanno sempre vissuto con questa problematica e forse lʼillusione dei progetti quando i soldi cʼerano ancora e non erano ancora stati sperperati ci faceva sperare in una risoluzione prossima del problema pur riconoscendo che un sottopasso voleva anche dire concentrare in certi momenti più traffico in quel determinato punto viario e che forse non accontentava tutti. Perché non invece valutare seriamente la proposta lanciata ora dal movimento Lega, non per esaltare un pensiero politico ma per riconoscere obbiettivamente che è veramente una buona idea o giustamente da qualcuno indicata come “lʼuovo di Colombo”?. Noi che viviamo vicino ai passaggi a livello o che passiamo molto tempo ad aspettare che passi il treno vediamo spesso che le nostre attese sono premiate da lunghe carrozze completamente vuote e quindi non avere alla fine neanche la soddisfazione di aver dato la precedenza a qualcuno. Riteniamo che la linea ferroviaria debba essere mantenuta e non utilizzata per altri scopi perché non sarebbe logico ma invece sarebbe giusto sostituire i treni con un servizio pulman se non in tutti gli orari almeno in quelli che da statistica portano più disagio ai cittadini che concentrati in determinati orari di passaggio creano lunghe code di macchine in entrambi i sensi. La città diventerebbe sicuramente più unita, meno caotica e sicuramente più sana se si considera le ore di smog proveniente dalle auto ferme che si sommano tutti i giorni dʼinverno perché deve funzionare il riscaldamento e dʼestate perché deve funzionare lʼaria condizionata e infine si garantirebbe la limitazione di quel sempre temuto sbarramento per il passaggio di autoambulanze. Ritenendo che se eventualmente saranno creati treni turistici che porteranno persone e benessere ad Acqui siamo disposti anche ad aspettare delle ore il passaggio dei convogli, noi vogliamo esprimere la nostra condivisione allʼidea e lʼaugurio che questa sia sviluppata vagliando tutte le problematiche cercando di scontentare meno persone possibili ma portarla a conclusione da parte della futura amministrazione cittadina». Seguono 30 firme Ferraris e Borgatta del Pd: quanto costa non fare la scuola nuova abbiamo compiuto tutte le scelte che ci sembravano opportune per far sì che le finanze comunali fossero sgravate da un peso così rilevante e, soprattutto, perché le nuove generazioni di acquesi trovassero un luogo idoneo in cui curare la loro formazione culturale e civile. A queste principali ragioni, qualunque cosa si possa pensare e dire in contrario, risalgono le nostre decisioni di votare a favore del piano edilizio particolareggiato nellʼarea dellʼex Borma attraverso il quale la realizzazione della nuova Scuola media si è resa possibile. E, a differenza di alcuni che, pur dicendosi di sinistra ma che, evidentemente, si ispirano alla filosofia del “tanto peggio, tanto meglio”, ci dispiacerebbe se il Comune rinunciasse a questa realizzazione, non tanto per noi quanto piuttosto per gli acquesi che la cattiva politica di un sindaco li ha privati di una scuola di cui hanno assoluto bisogno e diritto. Comunque non ci sembra una politica migliore quella a cui si ispira una certa sinistra che preferisce che gli acquesi restino per chissà quanti anni ancora in una scuola in affitto in evidente stato di disagio e con un peso di 300 mila euro per la nostra comunità piuttosto che vedere coronato da successo quanto tentato dai consiglieri comunali del Partito Democratico, tentativo definito come inciucio “senza se e senza ma”, a prescindere. Unʼidea di sinistra di questo genere è destinata giustamente a perdere ancora per anni perché settaria e perché ispirata ad unʼastratta idea di politica lontana dal possibile, dalla realtà e soprattutto dal bene dei cittadini». Secondo l’ass. Leprato e Alfio Zorzan Non è attuabile la proposta della Lega Acqui Terme. LʼAssessore ai Trasporti del Comune di Acqui Terme, Anna Maria Leprato, e il Presidente dellʼAssociazione Pendolari dellʼAcquese, Alfio Zorzan, hanno commentato la proposta della Lega Nord acquese di eliminare Acqui Terme quale capolinea della linea ferroviaria Acqui - Asti - Torino, sostituendola con Alice Bel Colle al fine di eliminare alcuni passaggi a livello cittadini. “Mi sembra una proposta inaccettabile - afferma lʼassessore Leprato - per vari motivi: innanzi tutto alla stazione di Acqui Terme arrivano treni da Genova, Savona ed Alessandria ed in questo modo ai passeggeri provenienti da tutte queste direzioni sarebbe preclusa la possibilità di effettuare la coincidenza con i treni da e per Asti e Torino; inoltre tutti i passeggeri in partenza da Acqui dovrebbero raggiungere la stazione di Alice Bel Colle con i propri mezzi e trovarvi parcheggio. Non credo che in questo periodo di tagli alla spesa del trasporto pubblico RFI abbia la possibilità di destinare personale alla stazione di Alice, attualmente non presidiata, oppure di provvedere ad un servizio navetta di collegamento tra la stazione di Acqui Terme e quella di Alice. Penso che la fattibilità di certe idee andrebbe attentamente valutata prima che le stesse siano sottoposte allʼopinione pubblica”. Lʼidea, commentata dallʼopinione pubblica, è risultata, tra lʼaltro, un poco avveniristica, chissà se comparirà su qualche programma elettorale. Dello stesso avviso è il presidente dellʼAssociazione Pendolari dellʼAcquese, Alfio Zorzan: “Sono assolutamente contrario ad unʼipotesi del genere, che non semplificherebbe ma complicherebbe la vita di tutti coloro che utilizzano il servizio ferroviario Ṡegnalo inoltre che attualmente nella stazione di Acqui Terme sono ospitati per la notte tre convogli ferroviari che durante la giornata partono alla volta di Asti e che di sicuro non troverebbero ricovero notturno presso la stazione di Alice, poiché la stessa non è dotata di binari di deposito ma solo di passaggio. Capisco il disagio causato dai passaggi a livello ubicati in città, ma credo che in questo caso la soluzione ipotizzata sia irrazionale e di difficile attuazione”. C.R. In via del Municipio ad Acqui Terme Caffè “Il Vicoletto” chiuso per restauri Marisa, Elena e Valter informano la gentile clientela che da sabato 28 gennaio il bar rimarrà chiuso circa un mese per rinnovo locali. Per la stessa giornata i titolari invitano tutti i clienti che in questi 14 anni hanno frequentato le sale del caffè Il Vicoletto ad un brindisi augurale, foto ricordo e un arrivederci alla prossima apertura del locale totalmente rinnovato.