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L’ANCORA<br />
ACQUI TERME 29 GENNAIO 2012 3<br />
Il dott. Pierpaolo Pracca su Gaetano Ravizza<br />
Un mondo perduto sui sentieri del ricordo<br />
Acqui Terme. Pubblichiamo<br />
questa “Storia di un poeta randagio”<br />
dedicata a Gaetano Ravizza,<br />
inviataci dal dott. Pierpaolo<br />
Pracca.<br />
Il saggio non è che un fanciullo<br />
che si duole di essere<br />
cresciuto (Vincenzo Cardarelli)<br />
Non è possibile separare la<br />
figura del poeta Gaetano Ravizza<br />
dal Borgo Pisterna nel<br />
quale visse fino alla sua morte.<br />
La casa era in Piazza San Guido,<br />
al numero 12, il quartiere<br />
della vecchia Acqui, il cuore<br />
pulsante della città.<br />
Trascorse la vita nella sua<br />
piccola stanza, con una finestra<br />
che dava sul cortile, le pareti<br />
coperte di scaffali ricolmi di<br />
libri, un lettino con accanto un<br />
inginocchiatoio per le preghiere.<br />
Al centro una scrivania con<br />
sopra pile di libri e flaconi di<br />
medicine in ordine sparso.<br />
Nella solitudine di questo<br />
luogo che nelle poesie diventerà<br />
lʼEremo Solitario trascorse<br />
gran parte della sua vita sognando<br />
successi letterari che<br />
mai arrivarono.<br />
[...] Sono allʼEremo che scrivo<br />
e mi dispero, / se penso che<br />
dovrò forse morirmi / di questa<br />
Vita, che è come un cimitero[...]<br />
Gaetano Ravizza, Mestizia<br />
allʼEremo in Aquile senza approdo,1951<br />
Ma qui la letteratura cʼentra<br />
poco, questo è chiaro. Avere<br />
studiato Ravizza, per me, significa<br />
anzitutto far riemergere<br />
un pezzo della nostra storia cittadina<br />
come se le sue poesie,<br />
lettere e testimonianze, dessero<br />
voce non solo alla vita di<br />
Gaetano poeta, ma a quella di<br />
unʼintera città, di unʼ Italia e di<br />
un tempo che altrimenti sarebbero<br />
dimenticati.<br />
Mirella Rossi ha conosciuto<br />
bene Ravizza. Lei ha sempre<br />
abitato nella vecchia casa di<br />
Piazza San Guido accanto a<br />
quella di Gaetano.<br />
Dopo avere insegnato per<br />
anni lettere, ora, in pensione,<br />
insieme al marito Roberto, dirige<br />
il Circolo Culturale Galliano.<br />
Mi accoglie in una vecchia cantina<br />
ristrutturata ed adibita a<br />
sala conferenze. Su una parete<br />
il ritratto di Antonio Gramsci<br />
e la foto di suo padre, prima<br />
partigiano e poi assessore del<br />
PCI durante le giunte di sinistra<br />
negli anni settanta.<br />
Parliamo per circa unʼora di<br />
Ravizza, di osterie, della vecchia<br />
Acqui, di personaggi che<br />
come Gaetano meriterebbero<br />
di essere riportati alla memoria.<br />
Le sue descrizioni sono piccoli<br />
bozzetti, momenti di poesia<br />
Ṁi racconta di vecchi poeti e<br />
musicisti locali dai nomi improbabili:<br />
Stucchi, Peo, Il Francese,<br />
Il Buti. Sembra di vederli<br />
ancora uscire dalle osterie e<br />
perdersi tra le nebbie della Pisterna<br />
lasciandosi dietro quei<br />
sentori di farinata, minestrone,<br />
soffritti.<br />
Mentre mi parla ho lʼimpressione<br />
che stia pescando a piene<br />
mani dalla sua memoria lirica<br />
tanto è ispirata e presa da<br />
quei racconti.<br />
Mi piace immaginare che la<br />
sua passione per la letteratura<br />
sia iniziata proprio grazie a<br />
quegli incontri con il nostro<br />
poeta.<br />
Gaetano Ravizza<br />
Declamava poesie alle sue<br />
donne / a quegli amori che lo<br />
facevano soffrire. / A volte noi<br />
bambini lo vedevamo piangere,<br />
aveva lʼaria di un uomo distrutto<br />
/ Poi la madre lo consolava<br />
come si fa con un bambino<br />
Mirella possiede ancora una<br />
decina di quegli opuscoli, perfettamente<br />
conservati che il<br />
poeta vendeva in strada per integrare<br />
i soldi della pensione di<br />
invalidità. Mentre ascolto i suoi<br />
racconti non mi è difficile immaginare<br />
Ravizza che sʼinfila<br />
claudicante nella Pisterna con<br />
il suo tascapane pieno di libretti<br />
o mentre scende verso la<br />
chiesa di San Francesco per<br />
poi prendere Piazza Levi verso<br />
la piazza del mercato Orto San<br />
Pietro.<br />
Gli anni dal ʻ36 al ʻ52, nei<br />
quali si collocano le sue raccolte<br />
di poesie teosofiche, sono<br />
tanto ricchi di avvenimenti<br />
drammatici (ricoveri in manicomio,<br />
morte della madre) quanto<br />
di produzione poetica. È il<br />
tempo dei suoi viaggi, della<br />
tensione ideale, della costante<br />
riflessione sul problema religioso<br />
e civile. Le poesie del periodo,<br />
accanto allʼesplorazione<br />
memoriale, presentano unʼaccanita<br />
volontà di penetrare il<br />
segreto della vita. Ravizza, come<br />
i filosofi rinascimentali è alla<br />
ricerca di quella antica sapienza<br />
capace di far dissolvere<br />
il mistero dalle cose e gettare<br />
una nuova luce di comprensione<br />
sul mondo. Per questo<br />
motivo si sente un poeta mistico,<br />
colui che crea il verbo, termine<br />
medio tra terra e cielo.<br />
Mirella mi dice che la poesia<br />
per lui rimase un bisogno quasi<br />
fisico, unʼirruzione creativa<br />
dellʼinconscio che si esprimeva<br />
con enfasi e trasporto.<br />
«A quei tempi non era insolito<br />
vederlo intento nel comporre<br />
versi per strada con lo sguardo<br />
perso nel vuoto quasi in balia<br />
di una trance poetica».<br />
Considerava la passione per<br />
la letteratura un tratto distintivo<br />
delle anime nobili; lui, come<br />
lʼalbatro di Baudelarie fu incapace<br />
di provare appagamento<br />
dʼinnanzi agli orizzonti angusti<br />
di Acqui. Città con la quale ebbe<br />
sempre un rapporto di amore/odio.<br />
Che cosa fare oggi? Scrivere<br />
per chi non ti leggerà. Domani?<br />
Riscrivere per chi non ti<br />
avrà letto oggi. Lotta senza vittoria,<br />
lavoro senza trionfo.<br />
Gaetano Ravizza, Lettere<br />
«Devi sapere che le sue<br />
poesie sia per la forma aulica,<br />
sia per i contenuti riguardanti<br />
argomenti molto lontani dallʼimmaginario<br />
di una piccola città<br />
come Acqui non furono mai<br />
di immediata fruibilità..<br />
Non stupirti se molti acquesi,<br />
ancora oggi, lo ricorderanno<br />
come il poeta mazziniano, o il<br />
cantore di amori impossibili o<br />
traditi».<br />
Poi continua raccontandomi<br />
che in quello stesso periodo ad<br />
Acqui visse un altro personaggio<br />
che alimentò la fantasia e<br />
le discussioni della gente. Giovanni<br />
Casalino, come Ravizza,<br />
era solito declamare le proprie<br />
liriche nelle taverne delle città.<br />
Si sfottevano come due vecchi<br />
amici e tra un bicchiere e<br />
lʼaltro recitavano le loro liriche<br />
oppure improvvisavano versi.<br />
Un poʼ come gli antesignani di<br />
due rappers.<br />
Belli e patetici, in mezzo a<br />
grida e volgarità riuscivano a<br />
volare nei loro cieli fatti di utopie,<br />
grazie al misterioso potere<br />
della poesia.<br />
In quei momenti, spostando<br />
bottiglia e bicchieri, apriva la<br />
borsa ed estraeva le sue raccolte<br />
di versi sparpagliando sul<br />
tavolo quei libretti colorati. Lo<br />
faceva con un gesto sicuro, perentorio<br />
che sembrava dare sacralità<br />
a quel luogo.<br />
Fu nel quarantadue che Ravizza<br />
scrisse una raccolta di liriche<br />
dedicate a temi conviviali.<br />
Raccolta che intitolò Le poesie<br />
della taverna.<br />
Mirella ha conservato due<br />
preziose pagine di quella silloge<br />
andata persa nellʼalluvione<br />
del sessantasei<br />
«Ecco!» Mi dice. «È tutto<br />
quello che é rimasto»<br />
Mirella mi racconta che quella<br />
con Casilino non fu soltanto<br />
una condivisione letteraria.<br />
I due erano accomunati da<br />
problemi esistenziali molto simili<br />
che di lì a poco portarono<br />
Giovanni a morire suicida nella<br />
sua abitazione della Maggiora<br />
vinto dalla depressione e dalla<br />
miseria<br />
si è fatto saltare con il gas<br />
dopo avere chiuso gli spifferi<br />
delle finestre. Nellʼincendio sono<br />
andate perse le sue poesie,<br />
i suoi racconti, le sue canzoni...<br />
sì le canzoni che scriveva in<br />
dialetto e in italiano. Si era<br />
messo in testa di diventare famoso.<br />
Per questo motivo aveva<br />
iniziato ad inviare sue canzoni<br />
alla Coca Cola perché ne<br />
facessero un gingle di successo<br />
Come molti poeti Gaetano<br />
era stato un solitario, aveva<br />
sofferto, ma conosceva la forza<br />
della parola nella quale cercava<br />
il potere curativo, che trasforma<br />
il dolore in memoria.<br />
Malavita<br />
Osteria di sobborgo: / baccanale<br />
ritmico di bicchieri! /<br />
Ceffi osceni dal bieco sguardo,<br />
/ volti senzʼetà, / gente senza<br />
nome. / Donne perdute ciarlano<br />
forte, / stridule, gutturali, /<br />
con la flaccida coscia scoperta.<br />
/ Tanfo di vino acido / e di tabacco<br />
cattivo. / Meretrici in vestaglia<br />
a fiorami /<br />
con lo sguardo satanico, /<br />
denotante un passato tragico; /<br />
sgualdrine con la lurida tabe<br />
/ della spinite galoppante; /<br />
quadro macabro ripugnante! /<br />
Racconta, o sciancato, racconta<br />
/ la grama storia della tua<br />
femmina! / Ma a me tu non<br />
vuoi narrare / la vicenda della<br />
tua illusione, / la favola della<br />
tua donna senzʼamore: / colei<br />
che sʼè concessa a tutti / meno<br />
che a te, / colei che tʼha derubato<br />
/ del portafoglio rubato. /<br />
Anche questo é amore, / vecchio<br />
sciancato, / un sorriso,<br />
una carezza / e un portafoglio<br />
rubato!<br />
Gaetano Ravizza, Malavita<br />
in Le Solitudini, Torino, 1948<br />
Borgo dei ladri<br />
Popoli civilizzati! Venitela a<br />
vedere la civiltà in Borgo dei<br />
Ladri! Immaginerete di trovarvi<br />
uno di quei sudici vicoli che oggi<br />
i ricchi distruggono, non per<br />
lʼigiene pubblica, ma per la loro<br />
comodità. Sono ormai stanchi i<br />
ricchi di dover far sempre le circonvallazioni.<br />
Però, per essere<br />
esatto, devo convenire che in<br />
Borgo dei Ladri, le vie sono un<br />
poʼ più ampie di quella principale,<br />
ma di certo non meno luride.<br />
Ci sono venuto ad abitare<br />
forzatamente bensì avessi preferito,<br />
nella peggiore delle ipotesi,<br />
stabilirmi in una di quelle<br />
casette lungo il greto di un certo<br />
fiume che va a sboccare nel<br />
Tanaro. Quando là fosse venuta<br />
una piena, di quelle frequenti,<br />
causate dal maltempo, avrei<br />
potuto ambire di salvarmi a<br />
nuoto, mentre qui in Borgo dei<br />
Ladri, chi potrebbe salvarsi?<br />
Venite a vedere, o cafoni, che<br />
pretendete di aver rifatto il<br />
mondo! Da un lato ci troverete<br />
la miseria, pari ad un sudicio<br />
morale, lungo e desolante; dallʼaltro<br />
lato la pullulante prostituzione<br />
che sorride ghignando,<br />
ebete della fame, verso qualche<br />
deforme o avvinazzato individuo,<br />
perché offra un paio di<br />
lire per correre a comperare un<br />
poʼ di pane e illudere lo stomaco<br />
così quasi per disfamarsi.<br />
Venitele a vedere le figlie del<br />
miserabile, quelle devono soffocare<br />
le più naturali aspirazioni;<br />
quelle che, pur avendo la<br />
certezza in un avvenire mostruoso<br />
devono concedersi al<br />
primo venuto. Veniteli a vedere<br />
quei bimbi laceri e scalzi, sfidanti<br />
i rigori dellʼinverno, seguirvi<br />
come cani randagi e con<br />
lʼincessante supplica; dammi<br />
un soldo, dammi un soldo! Venite!,<br />
o ribaldi, che rintanati nei<br />
vostri salotti riscaldati fate sbattere<br />
dei vostri domestici la porta<br />
in faccia alla misericordia<br />
nomandola vigliaccamente “lurida<br />
marmaglia”! MA ricordatevi<br />
che cʼè un protettore dei poveri<br />
e degli straccioni; cʼè un<br />
Dio Creatore di questa Terra<br />
che voi impunemente succhiate<br />
a mo di vampiri e vi grida<br />
dallʼalto dei cieli: “Badate a voi,<br />
poiché i primi saranno gli ultimi,<br />
gli ultimi i primi!”.<br />
Ecco il risultato della civiltà<br />
moderna. Borgo dei Ladri è<br />
uno, ma chi sa quanti ancora<br />
ne esistono per queste strade<br />
dove il clamore di un ammasso<br />
di esaltati tutto cerca di coprire<br />
e di annegare. Non dite<br />
poi, sicuri di mentire, che qui<br />
cʼè gente che non conosce la<br />
natura, che non contempla lo<br />
spettacolo meraviglioso dellʼalba,<br />
che non si entusiasma davanti<br />
al Bello e al Divino. In<br />
Borgo dei Ladri ce ne sono di<br />
lestofanti, dei mantenuti; ma vi<br />
sono anche delle anime gentili,<br />
dei cuori sensibili, degli spiriti<br />
evoluti. Cʼè gente che soffre<br />
la fame mentre voi vi rimpinzate<br />
con il lavoro di costoro le fetenti<br />
vostre viscere. E sia: Borgo<br />
dei Ladri, perché di ladri ce<br />
ne sono molti, ma non è loro<br />
totale colpa se costretti agli indispensabili<br />
bisogni di ogni<br />
giorno, al languore preferiscono<br />
il furto. Borgo dei Ladri, hai<br />
già avuto nei remoti tempi uno<br />
qualsiasi che sveli il motivo esiziale<br />
della tua malfamata nomea?<br />
No! Tu mi rispondi con la<br />
tua voce stentorea, mai!<br />
Ed è ben per questo che mi<br />
sono curato tuo difensore e ti<br />
giuro che se riesco nel mio piano<br />
ti faccio sventrare, non per il<br />
motivo vieto di far costruire caseggiati<br />
per pensionati-e le tue<br />
Acqui Terme. Domenica 15<br />
gennaio alla presenza dellʼincaricato<br />
del Sindaco, Ispettore<br />
Alberto Ugoste, sono stati sorteggiati<br />
i premi abbinati alla lotteria<br />
a sostegno del Commercio<br />
Equo e Solidale.<br />
I biglietti sono stati venduti<br />
sul territorio della provincia di<br />
Alessandria, e il 1º premio è<br />
andato ad un biglietto venduto<br />
nella zona di Novi Ligure. Ma<br />
la città di Acqui ha fatto la parte<br />
del leone, perché sono stati<br />
sorteggiati ben dodici premi,<br />
sui 40 totali, abbinati a biglietti<br />
venduti nella nostra città.<br />
Resta ancora un mistero lʼindividuazione<br />
del possessore<br />
del biglietto che ha vinto il secondo<br />
premio (un weekend<br />
per 2 persone in Lunigiana in<br />
B&B): il biglietto è il n. 0144, ed<br />
è stato venduto durante la festa<br />
del Ventennale di Crescereinsieme<br />
al Movicentro di Acqui<br />
Terme.<br />
Chi fosse in possesso del biglietto<br />
suddetto, passi in Bottega<br />
ad Acqui per informazioni.<br />
Chi volesse altre informazioni<br />
in merito alla lotteria, può<br />
collegarsi al sito di EquAzione<br />
www.equazione.it oppure è<br />
pregato di andare a chiedere<br />
in Bottega, dove si può anche<br />
visionare lʼelenco dei biglietti<br />
estratti (più sotto pubblichiamo<br />
lʼelenco di quelli venduti ad Acqui<br />
Terme).<br />
Inoltre, da giovedì 26 presso<br />
la Bottega di Acqui inizia un<br />
periodo di saldi “Siamo ridotti<br />
bene”, secondo la formula<br />
adottata dal Commercio Equo<br />
genti abiteranno le rinate mura<br />
con la gaiezza dellʼanima loro<br />
redenta e con il benessere<br />
eterno dello spirito in spoglie<br />
mortali. Borgo dei Ladri, quel<br />
giorno a me non dovrai nemmeno<br />
un saluto.<br />
Gaetano Ravizza- Memoria<br />
nostra personalità, comprensivo<br />
dedico credendo altrettanta<br />
comprensione<br />
p.s. - Si ringraziano il dott.<br />
J.K. Lilley e Lionello Archetti<br />
Maestri per il ritrovamento di<br />
questo documento inedito<br />
presso lʼarchivio comunale del<br />
Comune di Acqui Terme.<br />
Pierpaolo Pracca<br />
Estratti i biglietti<br />
della lotteria EquAzione<br />
e Solidale, che vuole dire che<br />
tutta la parte di prezzo che viene<br />
scontata non va ad incidere<br />
sul guadagno assicurato ai<br />
produttori: sono le Botteghe e<br />
lʼimportatore che si accollano<br />
questa riduzione nel prezzo finale.<br />
I saldi riguarderanno lʼabbigliamento<br />
invernale, gli accessori,<br />
le telerie - Fiera del<br />
Bianco.<br />
***<br />
Biglietti estratti venduti ad<br />
Acqui Terme, e relativi premi<br />
2º estratto: “Weekend in Lunigiana”<br />
per 2 persone - assegnato<br />
al biglietto nº 0144<br />
3º estratto: Buono acquisto<br />
di € 250,00 da spendere presso<br />
le Botteghe di EquAzione -<br />
assegnato al biglietto nº 0555<br />
5º estratto: Pranzo o cena<br />
per due persone presso lʼAgriturismo<br />
“Tenuta Antica” - assegnato<br />
al biglietto nº 1437<br />
7º estratto: Confezione bottiglie<br />
di vino - assegnato al biglietto<br />
nº 0911<br />
9º estratto: idem - assegnato<br />
al biglietto nº 0146<br />
16º estratto: Robiola di Roccaverano<br />
- assegnato al biglietto<br />
nº 1586<br />
17º estratto: idem - assegnato<br />
al biglietto nº 1424<br />
18º estratto: idem - assegnato<br />
al biglietto nº 0147<br />
25º estratto: idem - assegnato<br />
al biglietto nº 1431<br />
29º estratto: Confezione caffè<br />
“Pregiata” - assegnato al biglietto<br />
nº 0594<br />
32º estratto: idem - assegnato<br />
al biglietto nº 0290<br />
36º estratto: idem - assegnato<br />
al biglietto nº 0487<br />
VIAGGI DI UN GIORNO<br />
Lunedì 30 gennaio<br />
Fiera di sant’Orso ad AOSTA<br />
Domenica 12 febbraio<br />
Museo egizio a TORINO con egittologo<br />
+ mostra di Leonardo a VENARIA<br />
Domenica 19 febbraio<br />
Carnevale di NIZZA (Francia)<br />
Domenica 19 febbraio<br />
Carnevale di VIAREGGIO<br />
Martedì 21 febbraio<br />
Carnevale di VENEZIA in bus<br />
Domenica 26 febbraio<br />
GRASSE fabbrica dei profumi<br />
MANDELIEU LA NAPOULE<br />
Domenica 4 marzo<br />
Festa dei limoni a MENTONE<br />
Domenica 4 marzo<br />
Cenacolo Vinciano a MILANO<br />
+ Certosa di PAVIA<br />
PELLEGRINAGGI<br />
Dal 10 all’11 febbraio<br />
LOURDES anniversario apparizione<br />
Dal 23 al 26 febbraio<br />
e dal 24 al 27 maggio<br />
MEDJUGORIE<br />
per i giorni dell’apparizione<br />
Dal 23 al 25 marzo<br />
I luoghi cari a Padre Pio in bus<br />
WEEK END<br />
Dal 3 al 4 marzo<br />
FIRENZE con Certosa del Galluzzo<br />
e Uffizi<br />
Dal 14 al 15 aprile<br />
VENEZIA e le isole<br />
Dal 20 al 22 aprile<br />
ROMA: mostra Tintoretto<br />
+ musei vaticani<br />
I VIAGGI<br />
DI LAIOLO<br />
ACQUI TERME<br />
Via Garibaldi 74<br />
Tel. 0144356130<br />
0144356456<br />
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NIZZA M.TO<br />
LA VIA MAESTRA<br />
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FEBBRAIO<br />
Dal 20 al 26<br />
Tour SICILIA “Mandorli in fiore”<br />
PAESTUM - PALERMO - TRAPANI<br />
ERICE - MARSALA - SELINUNTE<br />
AGRIGENTO - CALTANISETTA<br />
CATANIA - SIRACUSA<br />
ETNA - TAORMINA - MESSINA<br />
APRILE<br />
Dal 25 al 30<br />
AMSTERDAM e la fioritura dei tulipani<br />
Dal 25 al 1º maggio<br />
SANTIAGO DE COMPOSTELA in bus<br />
Dal 28 aprile al 1º maggio<br />
PRAGA<br />
Dal 29 al 1º maggio<br />
ORVIETO - TODI - ASSISI<br />
GUBBIO - URBINO in bus<br />
PASQUA<br />
Dal 5 al 9 aprile<br />
Pasqua in ISTRIA: ABBAZIA - PARENZO<br />
ISOLA DI VEGLIA - FIUME<br />
Dal 6 al 9 aprile<br />
VIENNA in bus<br />
Dal 7 al 9 aprile<br />
RAVENNA - RIMINI - LORETO<br />
RECANATI - MACERATA<br />
SAN MARINO in bus<br />
Dall’8 al 9 aprile<br />
VOLTERRA - SAN GIMINIANO<br />
SIENA - AREZZO<br />
MAGGIO<br />
Dal 1º all’8<br />
Soggiorno mare a CIPRO<br />
Partenza in bus da Acqui per aeroporto,<br />
volo aereo