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Numero 03 - L'ANCORA edicola

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L’ANCORA<br />

2 29 GENNAIO 2012<br />

ACQUI TERME<br />

DALLA PRIMA<br />

Tre giorni<br />

dedicati<br />

Promuovono la Giornata<br />

della memoria 2012 ACI -<br />

MEIC - Azione cattolica diocesana,<br />

Associazione per la Pace<br />

e la Nonviolenza, Circolo<br />

culturale “Armando Galliano”,<br />

Commissione diocesana per<br />

lʼecumenismo ed il dialogo tra<br />

le religioni, Commissione distrettuale<br />

dei docenti di storia,<br />

gli istituti superiori “Guido Parodi”<br />

e “Francesco Torre”, lʼAssociazione<br />

“Memoria Viva” di<br />

Canelli, ed “Equazione” di Acqui.<br />

Alle iniziative, sostenute anche<br />

con i fondi del Gruppo dei<br />

Lettori del Premio “Acqui Storia”,<br />

è concesso il patrocinio di<br />

Municipio di Acqui, Provincia<br />

di Alessandria e ISRAL.<br />

DALLA PRIMA<br />

Si vota per<br />

le primarie<br />

Possono votare anche coloro<br />

non hanno la cittadinanza<br />

italiana purché residenti nel<br />

Comune di Acqui e accompagnati<br />

da un permesso di soggiorno.<br />

Si potrà votare per uno<br />

dei candidati: Gian Franco<br />

Ferraris, Michele Gallizzi, Aureliano<br />

Galeazzo, Maria Carla<br />

Giaccari. Chi vota deve dichiarare<br />

di riconoscersi nella proposta<br />

politico programmatica<br />

della coalizione di centro sinistra<br />

e versare la somma simbolica<br />

di un euro quale contributo<br />

spese.<br />

DALLA PRIMA<br />

Bacchettato<br />

dalla Lega<br />

Attualmente sto effettuando<br />

incontri per la ʻLista Bosioʼ con<br />

le categorie imprenditoriali,<br />

professionali e le associazioni.<br />

Solo al termine di questi incontri<br />

comunicherò la mia decisione,<br />

sia alla Lega che ai cittadini<br />

acquesi che meritano<br />

tutta la mia riconoscenza”.<br />

E di contatti con la politica<br />

locale ne ha avuti? “Non pochi<br />

e tutti coloro che mi hanno cercato<br />

si sono dimostrati disponibili<br />

a partecipare ad un progetto<br />

di rinnovamento necessario<br />

alla salvaguardia della<br />

nostra città, degli acquesi e<br />

dellʼeconomia, i servizi fondamentali<br />

per le persone, la manutenzione<br />

e la pulizia del tessuto<br />

urbano, senza fermate in<br />

treno ad Alice Bel Colle, in<br />

quanto il momento anche economico<br />

non ci permette di fare<br />

battute”.<br />

Orario IAT<br />

Acqui Terme. Lʼufficio IAT<br />

(informazione ed accoglienza<br />

turistica), sito in piazza Levi 12<br />

(palazzo Robellini), osserva da<br />

novembre a marzo il seguente<br />

orario: dal lunedì al sabato 9.30-<br />

12.30, 15.30-18.30; chiuso domenica<br />

e festivi e mese di gennaio.<br />

Tel. 0144 322142, fax<br />

0144 770288, e-mail: iat@acquiterme.it<br />

- www.comuneacqui.com<br />

Il 27 gennaio come specchio molteplice<br />

Una, cento memorie<br />

da un secolo crudele<br />

Acqui Terme. Poiché anche<br />

Guido Ceronetti legge, almeno<br />

di tanto in tanto, il nostro settimanale,<br />

abbiam avuto la sorpresa<br />

di ricevere in redazione<br />

il suo ultimo libro Ti saluto mio<br />

secolo crudele. Mistero e sopravvivenza<br />

del XX secolo con<br />

un piccola dedica. “Da bordo<br />

del Titanic”.<br />

Ha fatto da tramite la comune<br />

amica Emiliana (lei è stata<br />

tra i molti a promuovere il 15<br />

ottobre u.s., a Nizza, il teatro di<br />

Guido e dei suoi “Sensibili”, un<br />

vero evento dopo lʼaddio alle<br />

scene di giugno, a Torino, fortunatamente<br />

tradito). Lei ci ha<br />

consegnato il volumetto. Subito<br />

sottolineando la veggenza<br />

di quelle parole “naufraganti”<br />

rispetto alla realtà.<br />

Le parole - scritte e dette -<br />

subito ci mettono su una strada<br />

Ṡe, come diceva Norberto<br />

Bobbio, il Signor Caso, doppiamente,<br />

con assoluta potenza<br />

di profeta, coltiva e tesse<br />

strategie e piani finissimi (solo<br />

un poʼ troppo complicati per le<br />

fragili e indifese menti umane)<br />

ci sarà un perché.<br />

Un perché riguardo a cosa?<br />

Al fatto che questo libro (strano,<br />

alla fine davvero universalmente<br />

sconfinato, corale e polifonico,<br />

che tira dentro disegni,<br />

immagini, prose e poesie,<br />

commenti di infinite voci - e gridi)<br />

noi lo si apra a una settimana<br />

esatta dalla Giornata<br />

della Memoria.<br />

***<br />

Qualche anno fa ricordammo<br />

il 27 gennaio attingendo a<br />

Lo specchio della memoria. Il<br />

libro - edito da Bruno Mondadori<br />

- che Ando Gilardi dedicò<br />

a La fotografia spontanea dalla<br />

Shoah a You Tube.<br />

Rileggerne le prime pagine,<br />

associandole a quelle del saggio<br />

sulla costruzione del male<br />

(di Jeffrey Alexander) che citavamo<br />

in terza pagina, la scorsa<br />

settimana, permette di ricostruire<br />

i modi con cui la bomba<br />

dellʼOlocausto viene lanciata<br />

nellʼopinione pubblica mondiale.<br />

Poi, proprio a metà dellʼopera,<br />

ecco la riproduzione di<br />

tanti ritagli che un anonimo lettore<br />

francese fece pervenire,<br />

nel 1952, ad Ando. (Da poco<br />

per la rivista “Lavoro” era uscito<br />

un suo speciale Per non dimenticare).<br />

Foto e testi sono<br />

tratti da alcuni numeri dallʼ<br />

“Humanité” compresi dal 20<br />

aprile al 1 maggio 1945.<br />

***<br />

Alla fine anche il saluto di<br />

Ceronetti al suo secolo crudele<br />

di ritagli vari è costituito. E di<br />

immagini.<br />

Solo che il primo fotografo<br />

citato non è Ando, che sta a<br />

Ponzone, ma il reporter Don<br />

McCullin.<br />

***<br />

Che scrive “Io sono stanco<br />

di questo mio incolparmi. Di ripetermi<br />

che quellʼuomo non<br />

lʼho ucciso io, che non sono<br />

stato io la lasciar morire quel<br />

bambino di fame. Adesso voglio<br />

fotografare soltanto fiori e<br />

paesaggio; adesso mi condanno<br />

- aggiungiamo: pascolianamente;<br />

Giovannino “fanciullo”<br />

di San Mauro proprio 100 anni<br />

fa moriva - alla pace”.<br />

La chiosa ceronettiana allarga<br />

la considerazione della nostra<br />

Memoria a luoghi che la<br />

Giornata del 27 tradizionalmente<br />

non comprende. “Capisco<br />

abbia detto basta dopo le<br />

indigestioni di tragico fatte in<br />

Vietnam, Biafra, Libano…”.<br />

È eresia ricordare questi e<br />

altri eventi nel giorno della<br />

Shoah? Pensiamo di no, se si<br />

vien guidati dalle elastiche dinamiche<br />

dellʼ et… et…, e non<br />

dalla rigido programma di scelta<br />

dellʼaut… aut… Certo è che<br />

neppure Guido Ceronetti rinuncia<br />

(ma ricorre ad una ironia<br />

che - son parole sue - ”fa<br />

restare lʼamaro sulla lingua<br />

della lacrima”) a inserire una<br />

fotografia che si ricollega allʼOlocausto.<br />

***<br />

Quella dellʼebreo venditore<br />

di Lucidi per Scarpe (proprio<br />

così con lʼiniziale maiuscola) al<br />

mercato di Oswiecim (Polonia).<br />

Che diverrà la tedesca<br />

Auschwitz. Il luogo che, come<br />

pochi altri, entra nel destino<br />

umano.<br />

Il XX secolo è il tempo di un<br />

degrado. “E nelle tenebre brillano,<br />

in mancanza di luce,<br />

questi Lucidi per Scarpe”.<br />

***<br />

Intorno alla fotografia di Kim<br />

Phuc, bambina di 9 anni che<br />

nel tempio buddista di Tra<br />

Bang, nel Vietnam del Sud (è<br />

lʼ8 giugno 1972) ha visto interrompere<br />

la sua lezione di francese<br />

da un bombardamento al<br />

napalm, Ceronetti organizza le<br />

due pagine de Nong qua -<br />

nong qua - nong qua. Ovvero<br />

Brucio, brucio, brucio.<br />

Una ternarietà che è indizio.<br />

Il lettore non può fare a meno<br />

di ricondurla ai tre punti, tre linee<br />

tre spazi di una lingua dimenticata.<br />

In Morse significano<br />

Save ours souls - Salva le<br />

nostre vite Signore.<br />

***<br />

Scomparso è quel grido. E<br />

non solo la voce sembra venir<br />

meno. Una umanità orfana anche<br />

dellʼAltissimo? (e dire che<br />

Ceronetti ha tradotto i Salmi e<br />

il Qohélet). Possibile che si capovolga<br />

il conforto del “Signore<br />

che spezzò il pane” (ecco<br />

lʼinaudito di Paul Celan) nel<br />

dubbio che “il pane possa aver<br />

spezzato il Signore”.<br />

***<br />

Una delle tante lanterne rosse<br />

che il libro accende attinge<br />

ad un saggio di Giovanni de<br />

Luna a proposito del Corpo del<br />

nemico ucciso. Ancora foto.<br />

Raccolte e commentate dal<br />

giornalista Paolo Valera. Ottobre<br />

1911. Le giornate di Sciara<br />

Sciat. Libia. La repressione<br />

dopo la rivolta anti italiana di<br />

Tripoli. “Ovunque scene di fucilazione<br />

di massa… A Tobruck<br />

tocca al fotografo Sandri<br />

di documentare gli eccessi. In<br />

due cartoline sono raffigurati<br />

due mucchi umani; il primo di<br />

vivi, il secondo di quegli stessi<br />

uomini, uccisi a fucilate; rastrellati<br />

a casaccio in unʼabitazione<br />

nei pressi del luogo dellʼesecuzione,<br />

messi in posa<br />

accanto ai soldati del plotone<br />

di esecuzione che prima e dopo<br />

guardano sorridendo<br />

lʼobiettivo che li ritrae.<br />

G.Sa<br />

Sabato 28 gennaio in San Francesco<br />

I cori del melodramma<br />

concerto per la Memoria<br />

Pensiamo ad unʼamministrazione<br />

che, appoggiata da<br />

movimenti, liste civiche o partiti<br />

che vogliano bene per Acqui<br />

Terme, permetta di rivalorizzare<br />

e di rilanciare la nostra città.<br />

Per la presentazione delle liste<br />

cʼè tempo, ed una lista potrebbe<br />

formarsi da sola con aderenti<br />

di prestigio. Di carne al<br />

fuoco ne abbiamo parecchia,<br />

compresa qualche sorpresa in<br />

quanto stiamo assistendo a<br />

defezioni da forze politiche acquesi<br />

di persone che per partecipare<br />

ad una lista non chiedono<br />

superficialità”.<br />

Anna Leprato, durante il colloquio,<br />

è stata rigorosa, decisa<br />

e severa. Senza mezze misure<br />

ha affermato di “avere saputo<br />

da più parti che, secondo<br />

quanto affermerebbe Enrico<br />

Bertero, non è prevista la mia<br />

candidatura”.<br />

“Oggi sto facendo le mie valutazioni,<br />

le faccio lavorando in<br />

Acqui Terme. È un atteso ritorno<br />

quello del Coro “Beato<br />

Jacopo da Varagine” (Varazze,<br />

Savona) e del Coro “Claudio<br />

Monteverdi” (Genova) che -<br />

dopo qualche anno di assenza<br />

- congiuntamente offriranno alla<br />

città la colonna sonora della<br />

Giornata della Memoria 2012.<br />

Appuntamento la sera di sabato<br />

28 gennaio, presso la<br />

chiesa di San Francesco, alle<br />

ore 21, con un concerto in cui<br />

van segnalati anche i contributi<br />

artistici di Enrico Fibrini (basso),<br />

Silvano Santagata (nella<br />

doppia veste di tenore e condirettore),<br />

Marta Barusso<br />

(mezzosoprano), Graziella<br />

Scovazzo e Yukari Kobayashi<br />

(soprani). Ad accompagnare i<br />

solisti e un imponente complesso<br />

vocale saranno poi<br />

Mauro Cossu allʼorgano e Irene<br />

Dotti al pianoforte, mentre<br />

alla direzione si alterneranno<br />

Giovanni Musso e il giù ricordato<br />

Silvano Santagata.<br />

Invito al concerto<br />

Aperto dallʼesecuzione della<br />

Sinfonia in do maggiore di<br />

Gaetano Donizetti, nella versione<br />

originale per pianoforte,<br />

il programma è interamente<br />

dedicato alla Musica del melodramma<br />

ottocentesco che fece<br />

lʼItalia. E senzʼaltro, in questo<br />

contesto van ricordati gli<br />

effetti dello Statuto del 1848 e<br />

delle ulteriori deliberazioni di<br />

Carlo Albertino che misero fine<br />

alla discriminazione del ghetto,<br />

a Torino, in tutto il Piemonte e<br />

ad Acqui (tra manifestazioni di<br />

giubilo che illusero i giovani, e<br />

lo scetticismo dei più anziani<br />

israeliti, che videro confermata<br />

la loro diffidenza nel pogrom<br />

del 23 e 24 aprile ʼ48, che lʼultimo<br />

numero di ITER, con la<br />

narrazione di Carlo Prosperi,<br />

rilegge). Nonostante ciò il contributo<br />

della comunità dalla<br />

Stella di Davide al Risorgimento<br />

non fu secondario; e lʼintegrazione<br />

sotto il tricolore si può<br />

leggere ad esempio nel segno<br />

della stretta amicizia tra Jona<br />

Ottolenghi e Giuseppe Saracco.<br />

Ecco, allora, un repertorio<br />

“da teatro” che coinvolge Vincenzo<br />

Bellini - da La Sonnambula<br />

“Vi ravviso, o luoghi ameni”;<br />

da Norma, “Casta Diva” - e<br />

poi “Dal tuo stellato soglio” dal<br />

Mosè di Rossini.<br />

Quindi unʼampia e attesa sezione<br />

verdiana. Con pagine da<br />

Nabucco (“Gli arredi festivi” e<br />

“Va pensiero”), da Macbeth<br />

(“Patria oppressa”), “O Signore<br />

dal tetto natio” da I Lombardi,<br />

LʼInno delle Nazioni e altre pagine<br />

da Giovanna dʼArco e<br />

Don Carlo e Corsaro.<br />

Quel Risorgimento<br />

sul pentagramma<br />

E, allora, davvero, al biennio<br />

1847/48 dei miracoli, più che al<br />

1861, convien tornare. Per osservare<br />

non solo la “città dentro<br />

la città” del ghetto. Ma anche<br />

per mettere sotto la lente<br />

Acqui e un macrocosmo piemontese<br />

in stato di manifesta<br />

ebbrezza.<br />

Ilaria Porciani - attingiamo a<br />

La festa della nazione. Rappresentazione<br />

dello Stato e<br />

spazi sociali nellʼItalia unita,<br />

Bologna, Il Mulino, 1997, un libro<br />

vincitore dellʼ “Acqui Storia”<br />

- così sintetizza: “tra il novembre<br />

1847, data dellʼannuncio<br />

delle riforme, e il febbraio<br />

1848, ogni minimo evento politico<br />

era stato occasione di festeggiamenti<br />

esplosi a volte<br />

con una forte carica liberatoria…<br />

carattere gioioso e spontaneo,<br />

ma anche non controllato”.<br />

Qualcosa di universale,<br />

che coinvolge laici, chierici, ufficiali,<br />

borghesi, patrizi, popolani,<br />

gentildonne, fanciulli.<br />

Cesare Balbo - assai più tiepido,<br />

al cospetto di tanta novità<br />

- ricorda un altro elenco di<br />

“dimostrazioni festive nelle<br />

piazze, festive passeggiate,<br />

banchetti in sala, banchetti allʼaria,<br />

canto di giorno e di notte,<br />

cantate per li teatri, coccarde,<br />

nastri, bandiere… poesie,<br />

prose, vaneggiamenti, pazzie”.<br />

Labili tracce di quellʼentusiasmo<br />

anche negli archivi acquesi<br />

(del municipio, del vescovado;<br />

quelli privati; con<br />

opuscoli a stampa o manoscritti,<br />

ecco poi i verbali consiliari…):<br />

gli acquesi di sicuro,<br />

nella serata di pubblica illuminazione<br />

del 4 novembre del<br />

1847 (la prima delle feste acquesi)<br />

non si saran certo limitati<br />

a sfilare, a ritrovarsi in strada.<br />

Sarebbe interessante poter<br />

riascoltare i suoni, le canzoni<br />

accompagnate dagli ottoni<br />

e dai tamburi. Tante le musiche<br />

oggi perdute. Tanti i testi<br />

senza spartito, che oggi consideriamo<br />

solo poesia. Ma chissà<br />

ieri, quale entusiasmo destarono.<br />

E allora forse vale questo<br />

paragone.<br />

Cento le strofe (di Autore e<br />

Anonimo; a cominciare dalle<br />

invenzioni del Padre Canata<br />

del Collegio degli Scolopi di<br />

Carcare: lo ricorda anche Giuseppe<br />

Cesare Abba) che preparano<br />

le parole del Viva lʼItalia/Fratelli<br />

dʼItalia di Goffredo<br />

Mameli, in straordinaria continuità<br />

- per lessico e immagini -<br />

con una produzione “diffusa”.<br />

Cento le melodie e i cori,<br />

produzione patriotticamente<br />

“popolare” che influenzò anche<br />

le nobili pagine del melodramma.<br />

Un retroterra sì dʼoccasione,<br />

prima spontaneo, poi<br />

disciplinato (con opportune<br />

commissioni, che il trono trova<br />

indispensabili).<br />

Ma che definisce subito un<br />

paesaggio. “Un clima”. Che,<br />

per osmosi, anche gli Autori<br />

che scrivono per il teatro finiscono<br />

per vivere e respirare.<br />

Non una, ma tante le patrie e i<br />

popoli oppressi. Non solo un<br />

brando da sguainare nel presente.<br />

Ma un coraggio che si<br />

rifa al riscatto di più popoli, di<br />

più eroi.<br />

Altro che “nulla più di una<br />

espressione geografica”, povero<br />

Metternich.<br />

LʼItalia “espressione musicale”<br />

combatte già sugli spartiti.<br />

G.Sa<br />

DALLA PRIMA<br />

Da Bruno e Leprato<br />

assessorato, in quanto stiamo<br />

chiudendo problematiche<br />

dʼamministrazione, secondo il<br />

mandato che nel 2007 ci hanno<br />

concesso gli elettori, senza<br />

fare clientelismo, non condivido<br />

di fare un lavoro impataccato.<br />

Non è nella mia indole effettuare<br />

una campagna elettorale<br />

solamente inaugurando vie!<br />

Adesso basta, altrimenti rischiamo<br />

di diventare la barzelletta<br />

delle tornate elettorali addirittura<br />

a livello nazionale. Poi<br />

lʼostentazione della fascia tricolore<br />

che il sindaco concede<br />

di indossare, e a forza di mettersela<br />

addosso è quasi usurata”,<br />

ha accennato Anna Leprato,<br />

non prima di affermare:<br />

“Giorno dopo giorno cerco di<br />

essere centro di ascolto delle<br />

problematiche e delle idee dei<br />

cittadini acquesi tutti, quelli che<br />

a maggio diventeranno elettori”.<br />

C.R.<br />

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(nel Golfo dei Poeti, tra il bianco marmo di Carrara,<br />

nella verde Versilia, immersi nella quiete del Lago di<br />

Massaciuccoli, all’ombra delle 100 torri di Lucca)<br />

PASQUA E PONTI<br />

05-09/04 PASQUA IN BOEMIA<br />

07-09/04 PASQUA A TRIESTE E TELE GIULIANE<br />

07-09/04 PASQUA IN TOSCANA<br />

08-09/04 PASQUA A FIRENZE<br />

e CERTOSA DI GALLUZZO<br />

29/04-01/05 PADOVA e BURCHIELLO<br />

29/04-01/05 PROVENZA e CAMARGUE<br />

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9 - 28 MARZO<br />

NAVIGAZIONE SUL NILO<br />

EGITTO<br />

19 - 26 FEBBRAIO<br />

LA TERRA PROMESSA<br />

ISRAELE “prestige”<br />

28 FEBBRAIO - 6 MARZO

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