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Numero 03 - L'ANCORA edicola

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L’ANCORA<br />

24 29 GENNAIO 2012<br />

DALL’ACQUESE<br />

Cassine, ci scrive il consigliere Gotta<br />

“Peronospera: che ne è<br />

stato della delibera?”<br />

Cassine. Riceviamo e pubblichiamo<br />

questa lettera, scritta<br />

dal consigliere del Comune<br />

di Cassine Gianni Gotta:<br />

«Mi piacerebbe davvero sapere<br />

che fine ha fatto la delibera<br />

di recesso dallʼAssociazione<br />

dei Comuni dellʼAcquese<br />

per la Lotta contro la Peronospera.<br />

Nella seduta del<br />

Consiglio Comunale di Cassine<br />

avvenuta lo scorso 30 settembre<br />

2011 era stata posta in<br />

votazione allʼordine del giorno<br />

la seguente delibera: “Recesso<br />

dallʼAssociazione Comuni<br />

dellʼAcquese per la Lotta della<br />

Peronospera della Vite”: ad un<br />

mio intervento, con il quale<br />

avevo chiesto se lʼAmministrazione,<br />

attraverso il Consigliere<br />

delegato allʼagricoltura Signor<br />

Enzo Roggero, prima di portare<br />

allʼattenzione del Consiglio<br />

Comunale lʼargomento lo<br />

avesse parimenti sottoposto al<br />

vaglio delle associazioni di categoria<br />

ed agli operatori del<br />

settore, affinchè valutassero<br />

se tale decisione potesse essere<br />

un bene per i viticoltori<br />

cassinesi, era stata data risposta<br />

negativa; per questo motivo<br />

era stata richiesta la sospensione<br />

del punto ed il rinvio<br />

del medesimo, dando mandato<br />

al consigliere delegato Roggero<br />

di contattare le associazioni<br />

di categoria, i viticultori, e<br />

le società cooperative presenti<br />

sul territorio per chiedere loro<br />

un parere in merito, come<br />

da proposta accettata dal Consiglio<br />

Comunale.<br />

In seguito, nella seduta del<br />

29 novembre, il consigliere<br />

Roggero, era stato sempre da<br />

me interpellato per sapere se<br />

dopo il rinvio del punto nella<br />

seduta precedente avesse<br />

Cassine. Si è spenta a Cassine<br />

allʼetà di 99 anni e 9 mesi,<br />

nella sua abitazione, Teresa<br />

DallʼOrto.<br />

Personaggio conosciutissimo<br />

in paese, Teresa DallʼOrto<br />

era la quarta figlia di una famiglia<br />

che per molti anni aveva<br />

detenuto in paese una nota<br />

sartoria, con annesso negozio<br />

di stoffe, ubicata a fianco della<br />

chiesa parrocchiale di Santa<br />

Caterina.<br />

In giovane età, Teresa aveva<br />

però lasciato la bottega e le<br />

proprie sorelle per trasferirsi a<br />

Torino, dove aveva intrapreso<br />

una carriera nel settore alberghiero,<br />

prima come segretaria<br />

e in seguito, scalando le gerarchie<br />

aziendali, come direttrice<br />

di importanti e prestigiosi<br />

hotel (fra questi degni di menzione<br />

il “Villa Sassi” e il “Portofino<br />

Vetta”). Tornata a Cassine<br />

per trascorrervi gli anni della<br />

propria vecchiaia, aveva col<br />

tempo perduto lʼautonomia a<br />

cui teneva tanto, ma non la<br />

sua proverbiale combattività.<br />

Assistita amorevolmente dalla<br />

cura e dalla compagnia di una<br />

signora proveniente dallʼEuropa<br />

dellʼEst, Marya Palamar,<br />

Figure che scompaiono<br />

preso contatti con le associazioni<br />

di categoria in merito allʼargomento<br />

in oggetto. Il consigliere<br />

aveva risposto in maniera<br />

evasiva (“ho parlato con<br />

qualcuno……. forse qualcuno<br />

è dʼaccordo…forse qualcuno<br />

no”). In questa occasione il<br />

sottoscritto aveva consegnato<br />

al sindaco, ai componenti la<br />

giunta ed a tutti i consiglieri<br />

una relazione contenente tutte<br />

le informazioni, le finalità, ed il<br />

servizio svolto dal “Comitato di<br />

Coordinamento per la Difesa<br />

Fitosanitaria Integrata delle<br />

Colture della Provincia di Alessandria”,<br />

per fornire ulteriori<br />

elementi utili ad una valutazione<br />

completa del punto.<br />

A tuttʼoggi però, non mi è<br />

chiara quale sia la posizione<br />

del Comune di Cassine in merito<br />

alla questione, anche se<br />

da alcuni consiglieri delegati<br />

componenti la Commissione<br />

Agricoltura riunita appositamente<br />

per discutere dellʼargomento<br />

alla presenza di funzionari<br />

delle associazioni agricole<br />

di categoria, mi risulterebbe<br />

che la deliberazione sia stata<br />

sospesa o forse addirittura annullata.<br />

Quale che sia lʼesito, comunque,<br />

poiché stiamo parlando<br />

di una deliberazione portata<br />

allʼattenzione del Consiglio<br />

Comunale da parte della<br />

maggioranza, sospesa e rinviata,<br />

credo che della decisione<br />

presa su tale argomento<br />

debba almeno essere data comunicazione<br />

in Consiglio Comunale,<br />

anche solo per rispetto<br />

ed informazione dei numerosi<br />

operatori del settore enologico<br />

e dei viticultori operanti<br />

sul territorio del Comune di<br />

Cassine».<br />

A Cassine è morta<br />

Teresa Dall’Orto<br />

Marya Palamar e Teresa DallʼOrto.<br />

Teresa DallʼOrto si era battuta<br />

per sostenerne la domanda di<br />

permesso di soggiorno, bloccata<br />

per una serie di motivazioni<br />

legate a una precedente<br />

permanenza in Polonia; la vicenda,<br />

della quale, come i lettori<br />

ricorderanno, abbiamo dato<br />

ampia notorietà sul nostro<br />

giornale, si era poi sbloccata<br />

quando 500 cassinesi avevano<br />

firmato una petizione per<br />

sostenere le ragioni della badante<br />

straniera.<br />

Teresa DallʼOrto avrebbe<br />

compiuto cento anni il prossimo<br />

24 maggio: era un traguardo<br />

a cui teneva, che avrebbe<br />

voluto a tutti i costi raggiungere<br />

e che infatti ricordava a tutti<br />

intonando a più riprese “LʼInno<br />

del Piave”.<br />

Negli occhi e nel cuore di<br />

tutto il paese restano la sagoma<br />

di Marya Palamar che<br />

spinge la carrozzina con Teresa<br />

DallʼOrto sempre vestita<br />

elegantemente, con i suoi tre<br />

fili di perle, ma anche la grande<br />

dimostrazione di senso civico<br />

che questa signora, anche<br />

in tarda età, ha dato a tutti<br />

i cassinesi.<br />

M.Pr<br />

I residenti sono 779. Tutti gli indicatori stabili<br />

Ad Alice Bel Colle<br />

tutto resta come prima<br />

Alice Bel Colle. Nessuna<br />

sorpresa. Secondo una tendenza<br />

già consolidata negli ultimi<br />

anni, la popolazione di Alice<br />

Bel Colle resta più o meno<br />

stazionaria, attestata intorno ai<br />

780 abitanti. Lʼultimo conteggio,<br />

effettuato dagli uffici comunali<br />

a fine dicembre 2011,<br />

dice che nel piccolo centro collinare<br />

guidato dal sindaco Aureliano<br />

Galeazzo risiedono oggi<br />

779 abitanti (412 maschi,<br />

367 femmine): due in meno<br />

dellʼanno scorso, quando la<br />

conta si era fermata a quota<br />

781. Con il lento, ma progressivo<br />

calo degli ultimi anni, il<br />

paese torna così sui livelli di<br />

popolazione riscontrati un lustro<br />

fa: nel 2007 infatti gli alicesi<br />

erano stati 778.<br />

Al di là di questi piccoli ricorsi<br />

storici, gli indicatori naturali<br />

presentano un calo nella natalità,<br />

con le nascite che passano<br />

dai 7 bimbi dello scorso anno<br />

ai 5 del 2011, quando in<br />

paese sono nati 3 maschietti e<br />

2 femminucce.<br />

Diminuisce, però, anche la<br />

mortalità, addirittura dimezzata<br />

nel corso degli ultimi dodici<br />

mesi: se nel 2010 si erano riscontrati<br />

15 decessi, i morti del<br />

2011 sono stati invece solo 7,<br />

4 uomini e 3 donne. Infine,<br />

Ricaldone. Evidentemente<br />

è destino che nemmeno a distanza<br />

di 45 anni (lʼanniversario<br />

è il 27 gennaio 2012) si<br />

smetta di parlare di Luigi Tenco<br />

e della sua morte. Pochi<br />

mesi fa, il triste epilogo del<br />

cantautore ricaldonese è stato<br />

al centro di una trasmissione<br />

televisiva (“Delitti Rock”, di<br />

Ezio Guaitamacchi), e ora, con<br />

(studiato) tempismo rispetto al<br />

45º anniversario di quella tragica<br />

notte sanremese, eccoci<br />

a parlare di un libro, pubblicato<br />

dalla casa editrice Tabula<br />

Fati, che già dal titolo farà parlare<br />

di sè: “Luigi Tenco, storia<br />

di un omicidio”.<br />

Lo hanno scritto due giornalisti,<br />

Pasquale Ragone e Nicola<br />

Guarneri, il primo criminologo,<br />

il secondo scrittore dʼinchiesta.<br />

Il lavoro è basato sullʼesame<br />

di interviste, in molti<br />

casi inedite, abbinate ad una<br />

analisi storico-politica del periodo.<br />

Il libro è suddiviso in due<br />

parti: nella prima si esaminano<br />

i motivi che avrebbero portato<br />

allʼomicidio di Tenco, nella seconda<br />

si raccolgono le prove a<br />

sostegno della tesi, tentando<br />

anche una ricostruzione (lʼennesima)<br />

della serata sanremese<br />

Ṁa quali sono queste prove?<br />

Il libro si fonda sullʼintervista<br />

allʼavvocato Giovanni Di<br />

Stefano (qualcuno lo ricorderà<br />

per avere difeso, fra gli altri,<br />

Slobodan Milosevic e Saddam<br />

Hussein). Questi racconta di<br />

un colloquio privato con Mario<br />

Moretti, il brigatista che uccise<br />

Aldo Moro, in cui addirittura si<br />

parla di un ruoloruolo di Tenco<br />

in un tentato golpe in Argentina,<br />

dove il cantante, facilitato<br />

a oltrepassare i confini internazionali<br />

senza destare sospetti,<br />

sarebbe stato in pratica<br />

mentre resta stazionario il dato<br />

relativo agli emigrati, che sono<br />

stati 23, esattamente come lo<br />

scorso anno, stupisce un poʼ il<br />

drastico calo degli immigrati:<br />

nel 2011 infatti sono venute a<br />

vivere in paese solo 23 nuove<br />

persone (12 maschi, 11 femmine),<br />

contro le 30 arrivate nel<br />

corso del 2010.<br />

Perfettamente stazionario, infine,<br />

il dato relativo ai residenti<br />

stranieri, che si attestano a quota<br />

56, proprio come un anno fa.<br />

I più numerosi restano i macedoni,<br />

che sono 19, incalzati dai<br />

bulgari; più ridotta la pattuglia<br />

dei romeni (7), ma va detto che<br />

il conteggio dei cittadini stranieri<br />

residenti ad Alice Bel Colle<br />

conta anche svizzeri, statunitensi<br />

e tedeschi, che hanno<br />

scelto di trasferirsi sul territorio<br />

attratti, più che da opportunità<br />

economiche, dalle bellezze di<br />

un paesaggio pittoresco e dalla<br />

speranza di una vita sana a<br />

contatto con la natura sulle colline<br />

del Monferrato.<br />

Chiudiamo il resoconto, come<br />

sempre, con il dato dei matrimoni:<br />

nel 2011 sono stati 4,<br />

uno in più rispetto allʼanno precedente.<br />

Una coppia ha scelto<br />

il rito civile, mentre in tre casi<br />

gli sposi hanno deciso di optare<br />

per la cerimonia religiosa.<br />

Stavolta sostiene l’ipotesi di omicidio<br />

Un altro libro<br />

su Luigi Tenco<br />

utilizzato come informatore dei<br />

servizi segreti. A supporto della<br />

teoria si parla di una dispensa,<br />

firmata dal Presidente della<br />

Repubblica Saragat, per<br />

permettere a Tenco di espatriare<br />

nonostante fosse impegnato<br />

nel servizio di leva.<br />

Per farla breve, il cantautore<br />

si sarebbe trovato invischiato<br />

in un gioco più grande di lui e<br />

si sarebbe convinto a denunciare<br />

i fatti; da qui la volontà di<br />

toglierlo di mezzo.<br />

Nella seconda parte, fra perizie<br />

calligrafiche e prove balistiche,<br />

si cercano le prove<br />

scientifiche della vicenda.<br />

Al di là della validità dellʼopera,<br />

si tratta senza dubbio<br />

di un lavoro esaustivo, anche<br />

se lo spunto, agli occhi di chi<br />

conosce la riservatezza dei ricaldonesi<br />

e la loro comprensibile<br />

volontà, a distanza di quasi<br />

50 anni, di chiudere finalmente<br />

il caso, appare francamente<br />

piuttosto pretestuoso.<br />

Non si potrebbe, finalmente,<br />

lasciare che Tenco riposi in pace?<br />

Al 69º anniversario di Novo Postojalowka<br />

Alpini di Montaldo<br />

onorano caduti sul Don<br />

Montaldo Bormida. Nella<br />

mattinata di domenica 15 gennaio,<br />

il Gruppo Alpini Montaldo<br />

Bormida, guidato dal capogruppo<br />

Luigi Cattaneo, non ha<br />

fatto mancare la sua presenza,<br />

in quel di Ceva, alle commemorazioni<br />

indette in occasione<br />

del 69º anniversario della battaglia<br />

di Novo Postojalowka.<br />

Si tratta di una delle pagine<br />

più gloriose e insieme più tristi<br />

nella storia delle Penne Nere:<br />

nella primavera-estate 1942, il<br />

regime fascista aveva deciso<br />

di affiancare alle Armate germaniche<br />

di stanza sul Fronte<br />

russo del medio Don anche<br />

unʼArmata italiana di 230.000<br />

uomini della quale faceva parte<br />

il Corpo dʼArmata Alpino, inquadrato<br />

nelle divisioni Cuneense,<br />

Julia e Tridentina. Queste<br />

unità, secondo gli accordi,<br />

avrebbero dovuto operare sulle<br />

montagne del Caucaso a<br />

fianco delle divisioni alpine<br />

germaniche. Finirono invece<br />

sulla piatta steppa del Don come<br />

Divisioni di Fanteria, incuneate<br />

fra gli Ungheresi a Nord<br />

e lʼArmata italiana, una Divisione<br />

tedesca e lʼArmata rumena<br />

a Sud, a combattere un<br />

genere di Guerra per il quale<br />

erano completamente prive di<br />

mezzi adeguati.<br />

Il 19 novembre 1942 lʼArmata<br />

Rossa scatenò lʼoffensiva<br />

sul fronte del Don travolgendo<br />

alle ali, ungheresi, rumeni e le<br />

nostre divisioni di fanteria. La<br />

Divisione “Julia” fu prelevata<br />

dai suoi caldi rifugi sul fiume<br />

Don, sostituita dalla Divisione<br />

Vicenza, e spedita ad arrestare<br />

e respingere lo sfondamento<br />

russo a sud, a fianco della<br />

“Cuneense”. Fedeli al motto<br />

A Merana, nella canonica<br />

incontri di preghiera<br />

“Di qui non si passa”, vi riuscirono<br />

per un mese intero, accovacciati<br />

dentro buche scavate<br />

in mezzo alla steppa gelata e<br />

con un rapporto numerico di<br />

un uomo ogni 13 nemici. Il Settore<br />

di Nowo-Kalitwa dove<br />

operarono fu lʼunico a Nord di<br />

Stalingrado dove i russi non<br />

riuscirono a sfondare.<br />

La manovra a tenaglia sovietica,<br />

purtroppo, pur impegnata<br />

duramente dagli Alpini,<br />

procedendo in profondità ai lati<br />

delle due divisioni, aggirò alle<br />

spalle le Penne Nere chiudendole<br />

in una enorme sacca.<br />

Le due Divisioni si sacrificarono<br />

ancora a Novo-Postojalowka,<br />

dopo aver iniziato la ritirata.<br />

In questa località, in più di<br />

trenta ore di combattimento,<br />

quattordici battaglioni della<br />

“Julia” e della “Cuneense” (Gemona,<br />

Tolmezzo, Cividale,<br />

LʼAquila, Vicenza, Val Cismon,<br />

Ceva, Mondovì, Dronero, Borgo<br />

S.Dalmazzo, Saluzzo, Pieve<br />

di Teco, III e IV Battaglione<br />

Genio) e sette gruppi di Artiglieria<br />

Alpina (Udine, Conegliano,<br />

Val Piave, Gruppo Misto,<br />

Mondovì, Pinerolo e Val<br />

Po) assorbirono lʼurto del nemico<br />

nella più grande e sanguinosa<br />

battaglia sostenuta<br />

dal Corpo dʼArmata Alpino in<br />

Russia.<br />

“Restiamo uniti…”: questo è<br />

il grido che vale adesso, così<br />

come allora era il grido degli<br />

Alpini nella fredda e desolata<br />

steppa russa.<br />

«Dopo tanti anni ci sentiamo<br />

ancora uniti e vicini ai compagni<br />

caduti», hanno brevemente<br />

commentato le Penne Nere<br />

montaldesi.<br />

Merana. Sono sospesi gli incontri di preghiera e di evangelizzazione,<br />

e ogni altra attività, nella casa di preghiera “Villa Tassara”<br />

a Montaldo di Spigno (tel. 0144 91770).<br />

Alla domenica si svolgeranno due incontri al mese, la 2ª e 4ª<br />

domenica, presso la casa canonica di Merana. Lʼincontro prevede<br />

la celebrazione, alle ore 11, della santa messa, nella parrocchiale<br />

di “S. Nicolao” e dalle ore 14,30, nella casa canonica<br />

di Merana, preghiera e insegnamento. Incontri sulle verità della<br />

fede. Per informazioni tel. 340 1781181.<br />

Incontri aperti a tutti, nella luce dellʼesperienza proposta dal<br />

movimento pentecostale cattolico, organizzati da don Piero<br />

Opreni, rettore della casa e parroco di Merana.<br />

Provincia di Asti,<br />

obbligo di gomme da neve<br />

Da martedì 15 novembre a sabato 31 marzo 2012 tutti gli<br />

autoveicoli circolanti sulle strade di competenza della Provincia<br />

di Asti devono essere muniti di pneumatici invernali (riportanti<br />

lʼindicazione M+S) idonei alla marcia su neve o su ghiaccio<br />

oppure avere a bordo mezzi antisdrucciolevoli. Nel caso di<br />

precipitazioni nevose o formazione di ghiaccio gli obblighi<br />

prescritti hanno validità anche oltre il periodo indicato. Le<br />

prescrizioni sono rese note mediante specifica segnaletica.<br />

Lʼinosservanza della prescrizione comporta lʼapplicazione<br />

della sanzione amministrativa prevista dallʼarticolo 6, comma 14<br />

del D.Lgs.vo 30 aprile 1992, n. 285.

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