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L’ANCORA<br />
DALL‘ACQUESE 29 GENNAIO 2012 21<br />
Langa. È uscito, poco prima<br />
di Natale, un nuovo libro della<br />
collana di romanzi storici editi<br />
da Impressioni Grafiche onlus<br />
(via Carlo Marx 10 - Acqui Terme).<br />
Si tratta di Mater Langae di<br />
Luca Pierluigi Garrone.<br />
Che ci propone una vicenda<br />
ambientata nel bel mezzo del<br />
dodicesimo Anno Domini del<br />
secolo Decimo Settimo.<br />
Eccoci ad inizio Seicento.<br />
Tra le alte colline della Langa, i<br />
suoi fiumi, le terre basse e i<br />
paesi. E non poetava che chiamarsi<br />
Giacomo (come il santo<br />
dei pellegrini che percorrevano<br />
le Francigene e le Romee dai<br />
mille percorsi) il protagonista.<br />
A rendere inevitabile la scelta<br />
è proprio la postfazione<br />
dʼautore, che inaugurata da un<br />
bel capolettera, spiega come<br />
proprio il cammino (seguendo<br />
in fondo lʼarchetipo degli archetipi<br />
che coinvolge la storia<br />
del furbo guerriero greco che<br />
cerca la via di casa) stia al centro<br />
della fabula.<br />
Cammino come sola partenza,<br />
vien spiegato, poiché la<br />
meta incerta est.<br />
Cammino ben diverso da<br />
viaggio, che - dantesco - è alto<br />
e perfetto, e contempla il felice<br />
arrivo. La retta diventa, per una<br />
scintilla di divino che viene incredibilmente<br />
colta, ideale cerchio.<br />
Qui no. Cammino è avventura,<br />
dubbio e precarietà.<br />
E, nelle situazioni di Giacomo,<br />
primo a trovarsi - apprendiamo<br />
- è stato lʼAutore, che<br />
nelle ultime pagine confessa il<br />
suo lungo peregrinare sui fogli,<br />
sui brogli, la fatica di una lenta<br />
costruzione (e poi di una necessaria<br />
revisione) più che decennale.<br />
Che ha coinvolto tutta<br />
una serie di amici variamente<br />
coinvolti. Ma il lavoro di paziente<br />
affinamento ha lasciato<br />
il risultato di un prosa cullante e<br />
meditata. E anche il pregio di<br />
una originalità, dote preziosa in<br />
un tempo in cui tante scritture<br />
paiono pericolosamente assomigliarsi.<br />
Lingere, o pellegrini?<br />
Per il lettore, a leggere la<br />
quarta della copertina, il sospetto<br />
che questo Giacomo<br />
possa assomigliare allʼingenuo<br />
Renzo che, poco più avanti nel<br />
tempo, dimora dalle parti di<br />
Olate. Ma che poi subito parte,<br />
spinto dagli eventi, per un altra<br />
impegnativa, dolorosa (e formativa)<br />
esperienza.<br />
Son le strade del mondo ad<br />
insegnare la vita.<br />
Ed, allora, è di conforto sapere<br />
che il nostro Giacomo “fino<br />
a sette sapeva andare coi<br />
numeri. Come i mesi che eran<br />
passati prima di mettere il naso<br />
allʼodore del mondo”. Un<br />
settimino dunque. “E mai nessuno,<br />
del resto, gli aveva domandato<br />
che età avesse. Cinque<br />
erano le capre dei Grego.<br />
Tre i buoi. Sei i fratelli. Uno il<br />
padre. Una la madre.<br />
Oltre il numero sette stava<br />
lʼorizzonte. Dove la valle Belbo<br />
si perdeva nelle terre dei Gonzaga.<br />
Diveniva savoiarda, e<br />
poi, forse, gli avevano detto,<br />
ancora monferrina. Oltre il sette<br />
vi era nebbia e pianura. Monti,<br />
verticali. Caotici. Lontani.<br />
Spigno, velocità limitata ex SS. 30<br />
Spigno Monferrato. LʼUfficio Tecnico della Provincia di Alessandria<br />
comunica di aver ordinato la limitazione della velocità dei<br />
veicoli in transito a 30km/h e il divieto di sorpasso lungo la ex<br />
S.S. n. 30 “di Valle Bormida”, dal km 54+800 al km 55+150, nel<br />
Comune di Spigno Monferrato.<br />
Il romanzo uscito con i tipi acquesi EIG<br />
Giacomo in cammino, la Langa di Garrone<br />
Una pagina che canta il paesaggio<br />
Mater Langae le valli, i fiumi, i paesi<br />
Langa. Nato a Torino lʼ11<br />
settembre 1970, vive nellʼalto<br />
Monferrato fin dalla sua prima<br />
adolescenza. Diplomatosi alla<br />
scuola enologica di Alba, si è<br />
laureato in Lettere moderne<br />
presso lʼUniversità degli Studi<br />
di Torino, con una tesi in Semiologia<br />
sul linguaggio pubblicitario<br />
utilizzato per lʼAsti spumante<br />
e per lo Champagne<br />
francese. I suoi principali interessi<br />
di studio sono le ricerche<br />
storico-antropologiche, le indagini<br />
sulla Bibbia e sulla lingua<br />
ebraica. Tra i suoi autori di riferimento<br />
spiccano Melville,<br />
Chatwin, Fenoglio e Tolkien.<br />
Ha già pubblicato una raccolta<br />
di racconti quasi ventʼanni<br />
fa e da allora non ha più cercato<br />
la via editoriale per i suoi<br />
scritti. Solo ora, con Mater Langae,<br />
ha intrapreso la via del romanzo.<br />
Dopo due anni di peregrinazioni<br />
fra gli editori italiani<br />
approda alla sensibile casa<br />
editrice Impressioni Grafiche di<br />
Acqui Terme, che ha creduto<br />
immediatamente nella qualità<br />
del suo testo. Mater Langae è<br />
un romanzo ambientato nella<br />
Langa del Seicento, nel pieno<br />
di quel travagliato periodo storico<br />
che ha visto le terre piemontesi<br />
lacerate da anni di<br />
guerre fra lʼImpero Spagnolo,<br />
la Francia, i Savoia e i Gonzaga.<br />
Ma fin dalle prime pagine si<br />
scopre che lʼambientazione<br />
Langa. Da Mater Langae (EIG editrice), il primo<br />
romanzo di Luca Pierluigi Garrone, estraiamo<br />
un paio di pagine per presentarle ai lettori<br />
de “LʼAncora”. Davvero efficace e poetico questo<br />
esempio di descrizione, da cui è facile evincere<br />
lo stretto, affettuoso legame tra lʼAutore e<br />
la sua terra.<br />
***<br />
Ora gli pareva dʼessere giunto al cuore della<br />
Langa stessa. Là dove la sua creatura doveva<br />
tener le radici, anche se un albero certo non era,<br />
ma forse, ecco, da qui aveva senzʼaltro mosso<br />
i passi iniziali, quei primi movimenti che lʼavevano<br />
poi portata a sdraiarsi sul Belbo, come un<br />
uomo farebbe su di un prato tempestato di buche,<br />
eppure morbido quanto un guanciale.<br />
Da questo luogo si era accucciata e allungata<br />
in tutta la sua smisurata essenza.<br />
E qui prese la decisione di guardare negli occhi<br />
Giacomo.<br />
***<br />
E Giacomo, invero, pur immerso nella sua incolpevole<br />
ignoranza, percepiva il giusto. Ché la<br />
Langa, attorno a San Benedetto, pare allargarsi<br />
in ogni direzione come i raggi dʼuna grande<br />
ruota, così che il monastero finisce con lʼessere<br />
veramente il cuore di quella terra che i langhetti<br />
e pochi altri sogliono chiamare Langa.<br />
Ché il Dio della Langa la fece circondata dalle<br />
acque di due fiumi: il Tanaro a occidente, e la<br />
Bormida che cala da Altare a oriente. In mezzo<br />
vi pose altri due fiumi, il riottoso Belbo e la Bormida<br />
di Millesimo, larga e serpentiforme. Entrambi<br />
succubi dʼuna vicinanza intima, sì, ma invalicabile<br />
quanto una cresta dʼalta terra boscosa.<br />
Entrambi morenti nel medesimo fiume, là<br />
dove la pianura - infine - slarga e spiana, e dove<br />
il Tanaro tutte le acque di Langa raccoglie e<br />
mischia. Eppur diversi.<br />
II Belbo veloce a mordere la valle assegnatagli<br />
con una rabbia che è figlia dellʼottusa volontà<br />
di voler capire in fretta ciò che sʼapprende solo<br />
col passo lento. Per questo il Belbo è fiume ignorante,<br />
che accoglie con dispetto il seme dei piccoli<br />
affluenti, e si trascina appresso le voci della<br />
terra senza prestargli attenzione e rispetto.<br />
Più lenta la Bormida, smarrita nei suoi meandri,<br />
nei suoi fianchi, che vanno via via allargandosi<br />
fino a divenire stagnanti e limacciosi. Tanto<br />
che, a volte, pare scordarsi il cammino che ha<br />
da seguire e ripercorre per lunghi tratti la valle<br />
da una sponda allʼaltra, come indecisa sul proprio<br />
destino, incapace di capire che se destino<br />
devʼessere, questo sarà solo quello che il Dio di<br />
quelle terre le ha assegnato e nessun altro.<br />
La Bormida ascolta, ma non capisce. Poi, a<br />
valle, nel grande stagno bifido, incontra la gemella<br />
di Altare, che per miglia e miglia ha viaggiato<br />
per slarghi e curve, ignorando anchʼessa<br />
quale cammino dovesse seguire. Solo allora la<br />
Bormida scopre dʼessere la metà dʼun fiume e<br />
non la sua incerta globalità.<br />
Da quel punto in avanti essa si abbandona,<br />
infine, a quello che continua ad apparirle un incomprensibile<br />
destino ma, a differenza del Belbo,<br />
con una inerzia rassegnata e, a tratti, perfino<br />
serena.<br />
La Genesi<br />
Quindi accadde che il Dio della Langa pose<br />
terra fra i due fiumi. La prese dal fondo delle valli,<br />
con le sue mani enormi. Fendette e spostò.<br />
Premette con forza suprema. Ne depose ancora.<br />
E ancora. Ma, via via, in quantità minori, per<br />
un tempo che dovette essere interminabile, così<br />
che immense piramidi a terrazze andarono a<br />
formarsi fra le acque simili e diverse di Belbo e<br />
Bormida, e la Langa prese infine forma: assurda,<br />
contorta e priva di vere rocce, fatta interamente<br />
di terra tenuta insieme dal volere divino,<br />
e come tale soggetta a continui imperscrutabili<br />
mutamenti. Così vicina e parallela al grande<br />
mare, nel suo meridione, da sentirne perfino<br />
lʼodore, ma sempre incapace di vederlo, a dispetto<br />
di tutte le sue curve e giravolte capricciose.<br />
Quando venne lʼuomo e chiamò le cose, lo<br />
fece partendo dal cuore di quella terra. Belbo fu<br />
il mancino corso dʼacqua; e Bormida entrambe<br />
quelle poste a destra, perché troppo simili per<br />
essere disgiunte come già da sole avevano capito<br />
le acque che la formavano.<br />
Quei nostri paesi<br />
Poi venne il tempo in cui furono creati i paesi,<br />
assurdamente fissi e immoti su di una terra in<br />
costante rivoluzione. Monaci furono gli uomini<br />
che crearono San Benedetto. E colsero la natura<br />
vera e profonda di quella terra tanto che fecero<br />
radici dentro le sue viscere e al di sopra vi<br />
edificarono… .<br />
Ma appena si volta lo sguardo al di sopra di<br />
San Benedetto, su fino alle altezze di Mombarcaro<br />
e di là si osserva lʼampia valle Bormida<br />
sperduta nelle sue profondità, si vede subito un<br />
paese accanto al fiume, proprio a ridosso dello<br />
scorrere delle acque: è Menusiglio [sic], con le<br />
mura che si affacciano grigie sulla limacciosa<br />
Bormida.<br />
E scendendo la valle si arriva a Cortemiglia<br />
[sic] che di fiumi ne sposa perfino due: la Bormida<br />
e lʼUzzone. E poi Vesime, Cessole, Bubbio,<br />
Monastero, tutti disposti quasi a baciar lʼacqua<br />
apparentemente placida e incerta della Bormida.<br />
E là, dove avviene lʼincontro delle due gemelle,<br />
accanto allʼacquitrino formato dai loro liquidi<br />
perplessi, è sorto un paese che testimonia<br />
lʼevento. Questo immobile paese, che sorge sulle<br />
acque, è stato chiamato Bistagno.<br />
E da quel punto innanzi la Langa muore.<br />
Riduzione e adattamento di G.Sa<br />
Forse il demonio stesso e<br />
ombre notturne…”.<br />
***<br />
Ancora una volta, dopo i romanzi<br />
di Angelo Arata (in scena<br />
il Seicento de La torre gli<br />
abissi, e poi poco più avanti Di<br />
sale e di sangue), la casa editrice<br />
acquese Impressioni Grafiche<br />
propone una interessante<br />
storia (divisa alla moda delle<br />
antiche opere di narrativa in<br />
due libri, che il volume di quasi<br />
trecento pagine riunisce).<br />
E se, nelle narrazioni, sopra<br />
citate era stata accuratissima<br />
la costruzione del contesto - e<br />
qui davvero si sentiva la passione<br />
dello storico -, il punto di<br />
forza della scrittura di qualità<br />
della scrittura di Pierluigi Garrone<br />
va identificato in una originale<br />
freschezza narrativa.<br />
Che si coniuga con un “sentire”<br />
vero e profondo con la terra.<br />
Più che mai terra madre.<br />
G.Sa<br />
Luca Pierluigi Garrone autore di Mater Langae<br />
storica, pur ricostruita con fedeltà,<br />
funge da sfondo a vicende<br />
che trascendono quegli anni,<br />
e raccontano di unʼepica del<br />
cammino umano che è andata<br />
perduta in un tempo lontanissimo.<br />
Mater Langae è un libro<br />
sul cammino primordiale, che<br />
sembra raccontare le Langhe,<br />
come lʼAlto Monferrato, per<br />
quello che sono in assenza degli<br />
uomini che le abitano. Lo<br />
sguardo del lettore riesce, così,<br />
a contemplare la bellezza<br />
dei paesaggi nella loro nuda<br />
essenza e a cogliere, in contrasto,<br />
quanto la presenza dellʼuomo<br />
sia stata, e si potrebbe<br />
dire sia, del tutto accidentale. E<br />
nociva.<br />
Melazzo-Acqui senso unico S.P. 334<br />
Melazzo. Sulla S.P. 334 “del Sassello” è stato istituito un senso<br />
unico alternato, con divieto di sorpasso e limitazione dei 30<br />
km orari, in seguito ad una frana che ha interessato la corsia<br />
stradale di sinistra sulla direzione di marcia da Melazzo ad Acqui<br />
Terme.<br />
Vino nella letteratura e Dioniso a zonzo<br />
Santo Stefano, Cepam<br />
banditi i concorsi<br />
Cortemilia, Oscar Barile<br />
in “Maria e Madalena”<br />
Santo Stefano Belbo. “Che<br />
ti credi? Che io faccia il ritorno<br />
alle origini? Quello che importa<br />
ce lʼho nel sangue e nessuno<br />
me lo toglie. Sono qui per bere<br />
un poʼ del mio vino e cantare<br />
una volta con chi so io. Mi prendo<br />
uno svago e basta”. E ancora:<br />
“Non mescolare vino e donne”.<br />
Parola di Cesare Pavese.<br />
Dal capitolo II de La spiaggia.<br />
Poi, nellʼultimo romanzo,<br />
scritto dʼaddio, Cesare scrive:<br />
“Che cosʼè questa valle per una<br />
famiglia che viene dal mare,<br />
che non sappia niente della luna<br />
e dei falò? Bisogna averci<br />
fatto le ossa, averla nelle ossa<br />
come il vino e la polenta, allora<br />
la conosci senza bisogno di<br />
parlarne”.<br />
Sono questi i primi tre risultati<br />
di un monitoraggio, di una ricerca<br />
trasversale, che indica<br />
più che mai Pavese come figlio<br />
della sua terra. E che spiega<br />
tante iniziative che si prendono<br />
per ricordarne la figura e lʼopera.<br />
***<br />
Come ogni anno il CEPAM,<br />
lʼassociazione culturale con sede<br />
nella Casa natale di Cesare<br />
Pavese, bandisce lʼundicesima<br />
edizione del premio letterario Il<br />
vino nella letteratura, nellʼarte,<br />
nella musica e nel cinema.<br />
Dedicata al vero simbolo distintivo<br />
della cultura del luogo,<br />
e ad una accezione larga di<br />
paesaggio (materiale e “spirituale”,<br />
in cui si collocano e interagiscono<br />
cultura, folklore, tradizioni<br />
e narrazioni, ora popolari,<br />
ora dʼAutore) lʼiniziativa si avvale<br />
del patrocinio di Regione<br />
Piemonte, Provincia di Cuneo,<br />
Comune di Santo Stefano Belbo<br />
e della collaborazione della<br />
Cantina Sociale “Vallebelbo” di<br />
Santo Stefano.<br />
Tre le sezioni contemplate<br />
dal bando di concorso: narrativa,<br />
saggistica e poesia.<br />
Una sezione è inoltre riservata<br />
ai lavori scolastici, individuali<br />
o di gruppo, che costituiranno<br />
categoria a sé stante,<br />
con riconoscimenti speciali.<br />
Le opere, edite (e sono compresi<br />
articoli e saggi pubblicati<br />
anche su riviste enogastronomiche;<br />
la pubblicazione per tutti<br />
i testi deve essere posteriore<br />
al primo gennaio 2010) ed inedite<br />
(sempre in 5 copie) dovranno<br />
essere inviate entro il<br />
30 aprile 2012, al seguente indirizzo:<br />
CEPAM, - via Cesare<br />
Pavese 20 - 12058 Santo Stefano<br />
Belbo (Cn).<br />
La giuria (composta dal prof.<br />
Luigi Gatti, presidente del Premio;<br />
dalla prof. ssa Giovanna<br />
Romanelli, presidente della<br />
Giuria; dalla prof.ssa Elena<br />
Bartone, poetessa; dalla<br />
prof.ssa Luciana Calzato, scrittrice,<br />
e da Giuseppe Brandone,<br />
enogastronomo) assegnerà tre<br />
premi per ogni sezione, consistenti<br />
in una selezione di vini e<br />
spumanti di Langa e Monferrato.<br />
Sarà inoltre consegnato un<br />
diploma e un motivato giudizio<br />
sullʼopera stessa. I lavori scolastici<br />
pervenuti verranno premiati<br />
con libri.<br />
I riconoscimenti dovranno<br />
essere ritirati dai concorrenti o<br />
da persone delegate, in occasione<br />
della cerimonia di premiazione,<br />
che avrà luogo domenica<br />
3 giugno 2012, presso<br />
la casa natale dello scrittore<br />
Cesare Pavese.<br />
Per partecipare al concorso<br />
occorre versare la somma di €<br />
30 a mezzo vaglia postale o<br />
conto corrente postale n.<br />
10614121. Sono esentati gli allievi<br />
delle scuole di ogni ordine<br />
e grado. Tale quota darà diritto<br />
a ricevere la rivista “Le colline<br />
di pavese”.<br />
Per saperne di più<br />
Rivolgersi al numero telefonico<br />
0141.844942 - fax<br />
0141.840990, a al sito:<br />
w w w. c e n t r o p a v e s i a n o -<br />
cepam.it, e-mail: info@centropa<br />
vesiano-cepam.it.<br />
Cortemilia. Venerdì 27 gennaio alle ore 21, nel Teatro Nuovo<br />
Comunale, la compagnia “del nostro Teatro di Sinio” presenta<br />
“Maria e Madalena”, commedia piemontese in due atti di Oscar<br />
Barile. Spettacolo della “Stagione teatrale 2011 – 2012”, organizzata<br />
da Teatro delle Orme, Comune, ETM Pro Loco Cortemilia,<br />
Confraternita della Nocciola, Gruppo Alpini, Associazione<br />
Femminile “Il Girasole”, Gruppo comunale Protezione Civile. Personaggi<br />
ed interpreti: Maria, Marilena Biestro; Madalena, Loredana<br />
Siciliano; Filipo, Oscar Barile; Betina, Carla Lanzone; Lissijn,<br />
Madì Drello; Franco, Davide Genta, Marco Giachino, Emanuele<br />
Coraglia; Francesco, Luciano Torrengo. Al termine dello<br />
spettacolo, la Confraternita della Nocciola “Tonda Gentile di Langa”<br />
offrirà e servirà insalata di sedano, tuma, granella di nocciola<br />
e nocciole zuccherate; vini offerti dellʼazienda vitivinicola “Canonica<br />
cav. Cesare”. Costo della serata, intero 10 euro, ridotto 5<br />
euro (bambini sotto i 12 anni). Informazioni: Comune di Cortemilia<br />
0173 81027, e.mail: turismo@comune.cortemilia.cn.it<br />
Pro Loco Cessole<br />
la cena della bagna cauda<br />
Cessole. La Pro Loco di Cessole organizza per sabato 28<br />
gennaio, alle ore 20, presso lʼampio e bel salone comunale, la<br />
cena della bagna cauda. Sono previsti due menu, uno è composto<br />
da: antipasto del contadino, bagna cauda con verdure miste,<br />
dolce, frutta, caffé, acqua, vino; il tutto a 17 euro. Ed un menu<br />
per i ragazzi che prevede: antipasto del contadino, pasta al ragù,<br />
dolce, frutta, acqua; il tutto a 10 euro. E dopo la cena, la serata<br />
continua... Le prenotazioni devono essere effettuate entro e<br />
non oltre mercoledì 25 gennaio telefonando a Nicolotti (0144<br />
80286) e a Fiore (0144 80123).<br />
A San Marzano Oliveto<br />
chiusa S.P. 50 per lavori<br />
San Marzano Oliveto. Fino a venerdì 27 gennaio è chiusa al<br />
transito la strada provinciale n. 50 “Calamandrana - San Marzano”<br />
nel comune di San Marzano Oliveto, dal km. 6+550 al km.<br />
6+700, per i lavori di rifacimento e allacciamento delle reti idrica<br />
e fognaria.<br />
Con l’abbonamento<br />
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… per tutto l’anno a 48 euro<br />
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