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Normativa del Piano - Provincia di Cagliari

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Per quanto riguarda la risorsa demografica dei comuni <strong>del</strong>la Marmilla<br />

si registrano alti valori degli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> vecchiaia con evidenti processi <strong>di</strong><br />

impoverimento <strong>del</strong>la struttura demografica con prevalenza <strong>del</strong>la<br />

popolazione anziana.<br />

I processi ambientali più sensibili concernono la vulnerabilità degli<br />

acquiferi <strong>del</strong>le piane alluvionali oloceniche, l’erosione dei suoli collinari<br />

in relazione agli usi agricoli attuati con tecniche <strong>di</strong> aratura profonda<br />

meccanizzata e l’instabilità dei versanti <strong>del</strong>le giare.<br />

Il più grave processo <strong>di</strong> crisi <strong>del</strong>l’ecologia inse<strong>di</strong>ativa in esame,<br />

riconosciuto dalle comunità locali, è la carenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità idrica e<br />

la totale assenza <strong>di</strong> infrastrutturazione per scopi irrigui, pur in presenza<br />

<strong>di</strong> una risorsa pedologica <strong>di</strong> particolare rilievo ed una propensione<br />

piuttosto marcata <strong>del</strong>la popolazione per l’agricoltura. L’attività agricola<br />

è attualmente basata sulla risorsa emunta dai pozzi che è caratterizzata<br />

da una elevata salinità e non è in grado <strong>di</strong> garantire apporti idrici<br />

sod<strong>di</strong>sfacenti.<br />

Il sistema agricolo territoriale, con<strong>di</strong>zionato per l’elevata <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong><br />

aree non irrigue, persegue il mo<strong>del</strong>lo colturale asciutto in particolare <strong>di</strong><br />

tipo cerealicolo a ciclo autunno-vernino, e si organizza in piane<br />

alluvionali e <strong>di</strong> fondovalle e in ambiti <strong>di</strong> versante o più propriamente<br />

collinari. Un preciso carattere <strong>di</strong> specificità locale si riscontra nella<br />

vasta <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> ambiti olivetati non irrigui, spesso coltivati per<br />

autoconsumo familiare o legate a piccole economie locali, <strong>di</strong>sposti in<br />

genere sui versanti collinari o nelle coltri detritiche dei versanti <strong>del</strong>le<br />

giare, in stretta relazione con i centri abitati.<br />

La superficie agricola utilizzata (SAU) presenta valori particolarmente<br />

elevati in relazione alla superficie totale(superiori al 90%), mentre la<br />

superficie agricola irrigata (SAI) sul totale <strong>del</strong>la superficie agricola<br />

utilizzata (SAU) presenta i valori più bassi <strong>del</strong>la provincia, con la sola<br />

eccezione dei comuni localizzati in stretta relazione con le piane<br />

alluvionali <strong>del</strong> Flumini Mannu (Furtei, Segariu e Villamar). Il sistema<br />

agricolo territoriale presenta inoltre ambiti in cui l’assetto fon<strong>di</strong>ario<br />

risulta fortemente frazionato.<br />

Questi fattori non favoriscono il superamento <strong>del</strong>la crisi <strong>del</strong> sistema<br />

agricolo territoriale potenzialmente capace, in presenza <strong>di</strong> una<br />

<strong>di</strong>sponibilità idrica adeguata, <strong>di</strong> costruire economie strutturali per il<br />

territorio in esame. In questo quadro <strong>di</strong> oggettiva <strong>di</strong>fficoltà a reperire<br />

la risorsa idrica attraverso le fonti convenzionali è stata formulata<br />

l’ipotesi <strong>di</strong> un approvvigionamento idrico <strong>di</strong> questo territorio basato<br />

sul sistema Tirso.<br />

Il sistema <strong>di</strong> pianificazione locale inoltre non riconosce formalmente<br />

tale risorsa agricola ambientale nonostante la dotazione <strong>di</strong> strumenti<br />

urbanistici comunali in me<strong>di</strong>a abbastanza recenti (successivi alla L.R.<br />

45/89). In questo quadro l’agricoltura non sembra avere concrete<br />

possibilità <strong>di</strong> espansione e non risultano altre attività economiche<br />

emergenti.<br />

Si tratta tuttavia <strong>di</strong> un territorio che per altri aspetti <strong>del</strong>la pianificazione<br />

e programmazione <strong>del</strong>lo sviluppo territoriale, in rapporto a risorse<br />

con<strong>di</strong>vise (archeologia e beni storici e ambientali), ha saputo attivare<br />

processi <strong>di</strong> consorzialità intercomunale che hanno dato esito a<br />

esperienze <strong>di</strong> successo, suscettibili <strong>di</strong> essere trasferite e sostenute anche<br />

ad altri settori, segnatamente al sistema <strong>del</strong>le risorse agricole.<br />

<strong>Normativa</strong> 10

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