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Indagine sulle RSA in Italia - Auser

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<strong>in</strong>vii di ospiti <strong>in</strong> convenzione da parte dell’ASL), ha messo <strong>in</strong> atto un’operazione di “cessione” per queste<br />

<strong>RSA</strong>. Lo stesso operatore, che <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di “operatività caratteristica” avrebbe chiuso l’esercizio 2011 <strong>in</strong><br />

perdita e che ha conseguito utili solo attarverso operazioni “straord<strong>in</strong>arie”, prevede un 2012 difficile ed<br />

impegnativo <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e all’equilibrio “economico-gestionale”.<br />

Questa decisione, certamente legittima sul piano “<strong>in</strong>dustriale” da parte degli amm<strong>in</strong>istratori della<br />

società, forse poteva essere oggetto di un preventivo confronto con l’ASL di riferimento per cercare di<br />

comprendere le eventuali alternative possibili (è da notare che le strutture cedute sono collocate <strong>in</strong><br />

Piemonte e che la medesima Regione, con la Delibera di Giunta Regionale n. 64, nel 2010 aveva approvato<br />

un aumento tariffario del 5% medio).<br />

E’ evidente che un aumento tariffario ulteriore non sarebbe stato giustificato <strong>in</strong> quanto, sempre <strong>in</strong><br />

Piemonte, vi sono strutture che fanno riferimento ad altri operatori (Aetas S.p.A. e Sereni Orizzonti S.p.A.)<br />

che <strong>in</strong>vece conseguono una redditività adeguata.<br />

A questo riguardo occorre anche considerare come i budget di spesa di alcune regioni italiane per il<br />

2012, e per gli anni successivi, potrebbero registrare una m<strong>in</strong>or disponibilità di risorse.<br />

Si mette <strong>in</strong> evidenza come la Regione Lombardia abbia def<strong>in</strong>ito un “tetto di produzione” fissato pari al<br />

100% del fatturato registrato dalle s<strong>in</strong>gole strutture nel 2010 chiedendo nel contempo il rispetto di alcuni<br />

standard qualitativi. Questo v<strong>in</strong>colo, con ottima probabilità, potrebbe essere un elemento che scoraggia<br />

nuovi “<strong>in</strong>vestimenti” nel territorio regionale lombardo <strong>in</strong> quanto rappresenta una sorta di<br />

“consolidamento” delle strutture già <strong>in</strong>sediate ed operative. Di per sé ciò potrebbe anche non essere<br />

negativo, ma, allo stesso tempo, dovrebbe essere costantemente valutata la “domanda” di nuovi posti letto<br />

<strong>in</strong> relazione alle esigenze sociali territoriali nonché <strong>in</strong> connessione all’<strong>in</strong>vecchiamento progressivo della<br />

popolazione.<br />

La Regione Emilia Romagna, <strong>in</strong>vece, all’<strong>in</strong>cremento delle tariffe del 2010 ha collegato un <strong>in</strong>cremento del<br />

livello dei servizi offerti. Anche questà logica, del tutto legittima ed a tutela degli ospiti beneficiari di<br />

potenziali migliori prestazioni, dovrebbe poter essere valutata <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i differenziali fra “ricavi aggiuntivi”<br />

e “costi aggiuntivi” (da mettere <strong>in</strong> relazione con l’eventuale effettivo <strong>in</strong>cremento del livello qualitativo dei<br />

servizi resi) per gli operatori del settore.<br />

Senza poter approfondire adesso ulteriormente il tema “rette”, peraltro strettamente collegato con gli<br />

altri oggetto di ragionamento <strong>in</strong> questa sezione, stante l’attribuzione di competenze regionali nella materia<br />

assistenziale <strong>in</strong> argomento, sarebbe forse opportuno effettuare un’analisi a livello nazionale di<br />

benchmark<strong>in</strong>g sul tema “rette/prestazioni” al f<strong>in</strong>e di comprenderne, almeno all’<strong>in</strong>terno di un range non<br />

troppo esteso, la correttezza <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di costo-beneficio per l’ospite. I risultati di tale <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e potrebbero<br />

anche <strong>in</strong>dividuare opportuni “standard m<strong>in</strong>imi” di prestazioni da assicurare e, ad esempio, le modalità di<br />

adeguamento delle tariffe <strong>in</strong> modo da rendere “trasparenti” le regole del gioco per gli operatori che, come<br />

si è riscontrato, laddove registr<strong>in</strong>o livelli di redditività non adeguati, sono pronti a cedere le strutture<br />

mettendo certamente a rischio la “cont<strong>in</strong>uità” di gestione delle medesime.<br />

Personale.<br />

Per l’approfondimento di questo tema è possibile fare riferimento ai dati di dettaglio offerti da<br />

Residenze Anni Azzurri S.r.l. e Sereni Orizzonti S.p.A..<br />

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