Download n.138 di DIC2010 - Architetti nell'Altotevere Libera ...
Download n.138 di DIC2010 - Architetti nell'Altotevere Libera ...
Download n.138 di DIC2010 - Architetti nell'Altotevere Libera ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
CIL138<br />
IN PRIMO PIANO<br />
pagine XIII-XVI<br />
BRUNO STOCCO<br />
Recupero architettonico<br />
e funzionale della ex fornace<br />
Moran<strong>di</strong> a Padova<br />
Il recupero <strong>di</strong> beni architettonici inerenti all’archeologia industriale è un tema<br />
sempre più importante nella tipologia contemporanea degli interventi e<strong>di</strong>lizi,<br />
sia per l’argomento che tratta (il recupero della “memoria collettiva” <strong>di</strong> una<br />
parte della città), sia perché rappresenta un’occasione progettuale eccezionale,<br />
in cui è consentito sperimentare con una certa libertà il rapporto tra il vecchio<br />
e il nuovo in architettura.<br />
Qui <strong>di</strong> seguito è illustrato il progetto <strong>di</strong> recupero architettonico e funzionale<br />
della fornace Moran<strong>di</strong>. Costruita a Padova, nel 1898, dalla famiglia Moran<strong>di</strong>,<br />
caratterizzò per un lungo lasso temporale (fino al 1981, anno <strong>di</strong> cessione dell’attività)<br />
il paesaggio del quartiere Arcella. In seguito ai danni materiali subìti<br />
(crollo della copertura e dei solai, lesioni alle strutture), nel 2008, si decise <strong>di</strong><br />
intervenire cercando <strong>di</strong> recuperare il manufatto e<strong>di</strong>lizio. Come nuova funzione<br />
gli fu assegnata quella del polo economico e commerciale per farlo <strong>di</strong>ventare<br />
un punto strategico <strong>di</strong> tutta la città, grazie anche alla sua ottima ubicazione,<br />
vicino alle uscite autostradali, ai parcheggi pubblici e alla recente fermata del tram.<br />
Come conformazione volumetrica, il nuovo complesso, a sviluppo rettangolare,<br />
può essere sud<strong>di</strong>viso in 3 parti: quella principale, a ovest, alta 4 piani; il<br />
volume “tecnico” sul fronte nord; il corpo laterale a est.<br />
È il corpo a ovest la parte più <strong>di</strong>stintiva della struttura, con il forno, la ciminiera<br />
e l’entrata principale posizionati sul fronte sud. Inoltre, avendo una<br />
profon<strong>di</strong>tà del corpo <strong>di</strong> fabbrica “doppia”, presenta l’episo<strong>di</strong>o più suggestivo<br />
e, in qualche modo, “riassuntivo” dell’intervento: lo “svuotamento” realizzato<br />
nella parte centrale del volume, in corrispondenza degli ultimi due piani. In<br />
questo spazio, lungo e stretto, nato per esigenze funzionali (illuminazione dei<br />
locali posti lungo i perimetri esterni), un cortile a cielo aperto raccoglie al centro<br />
i “resti archeologici” dell’ex fornace (i pilastri restaurati e la parte della<br />
ciminiera che a questa quota passa dalla sezione quadrata a quella circolare).<br />
Intorno corrono due piani <strong>di</strong> fronti realizzati con gran<strong>di</strong> vetrate “moderne”<br />
cadenzate dalle sud<strong>di</strong>visioni bianche dei serramenti.<br />
Sul lato nord è addossato un involucro “tecnico” a<strong>di</strong>bito ai locali per gli<br />
impianti, per il personale e per i collegamenti verticali. Il nuovo contenitore<br />
<strong>di</strong>chiara fieramente la sua presenza e la funzione estranea alla logica compositiva<br />
del passato, con il rivestimento in doghe <strong>di</strong> zinco-titanio fissate ad una<br />
struttura metallica in<strong>di</strong>pendente staccata dalla muratura originaria in laterizio.<br />
Il volume lineare collocato a est, alto 3 piani, presenta un <strong>di</strong>segno regolare<br />
scan<strong>di</strong>to dal ritmo dei pilastri in mattoni e dalle tamponature <strong>di</strong> superfici<br />
vetrate. L’organizzazione spaziale interna è libera e regolare, come accade negli<br />
organismi <strong>di</strong> questo tipo, ad eccezione della parte con la nuova scala (in vetro<br />
e acciaio, appesa tramite tiranti) e gli ascensori in c.a. Si tratta <strong>di</strong> un innesto <strong>di</strong><br />
matrice espressionista dentro un complesso ottocentesco (con la ciminiera alta<br />
50 m, il forno e i fronti in laterizio recuperati), ma il contrasto che genera è<br />
contemporaneo e vivace.<br />
Progetto e D.L.<br />
Bruno Stocco<br />
Collaboratori alla progettazione architettonica<br />
Giovanni Rizzi con Giulio Stocco, Valentina Vedovato, Diego Stocco,<br />
Valentina Cadamuro, Alessandro Schievano, Clau<strong>di</strong>a Borsato<br />
Struttura | Collaudo statico<br />
Mario Fiscon | Giuseppe Pantuso<br />
Impianti<br />
elettrico: Davide Mattivi - Kite srl (progetto), S.I.E.L.V impianti srl<br />
(realiz.); termotecnico: Alessandro Nicoli - Stu<strong>di</strong>o Trevi srl (progetto),<br />
S.I.E.L.V impianti srl (realiz.)<br />
Impresa<br />
E<strong>di</strong>lbasso spa<br />
Cronologia<br />
2007-10, inizio - fine lavori<br />
Fotografie<br />
Paolo Mazzo, F38F<br />
Testo<br />
Igor Maglica<br />
Sezione trasversale e veduta del modello (rivolto verso nord).<br />
Nella pagina a fianco: dettaglio del fronte ovest.