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Download n.138 di DIC2010 - Architetti nell'Altotevere Libera ...

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Un ampio paragrafo è de<strong>di</strong>cato,naturalmente,alle istruzioni per l’esecuzione<br />

<strong>di</strong> una copertura, con numerosi esempi grafici e fotografici.<br />

In esso, la UNI 9460 ritorna sui concetti <strong>di</strong> ventilazione e<br />

microventilazione sottotegola. La prima ha lo scopo <strong>di</strong> migliorare il<br />

comportamento termoigrometrico della copertura e può essere<br />

ottenuta me<strong>di</strong>ante uno spazio sottotetto libero e ventilato, oppure<br />

me<strong>di</strong>ante un’intercape<strong>di</strong>ne lungo la falda. La norma demanda al<br />

progettista la valutazione delle soluzioni più efficaci <strong>di</strong> ventilazione<br />

in relazione al caso specifico. Tuttavia, fornisce alcune in<strong>di</strong>cazioni<br />

numeriche sugli spessori dello strato <strong>di</strong> ventilazione, in relazione al<br />

fatto che si intenda ottenere la massima riduzione del flusso termico<br />

in clima estivo, oppure che si voglia garantire un adeguato smaltimento<br />

<strong>di</strong> eventuale vapore d’acqua accumulatosi nella copertura,<br />

sia nelle stagioni interme<strong>di</strong>e che durante l’inverno.<br />

Per quanto riguarda lo strato <strong>di</strong> microventilazione, esso ha lo scopo<br />

<strong>di</strong> evitare persistenza <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà, formazione <strong>di</strong> condensazioni e<br />

garantire la durata nel tempo delle tegole. La microventilazione è<br />

ottenuta semplicemente montando le tegole sulla prevista listellatura<br />

<strong>di</strong> supporto, in merito alla quale la norma UNI definisce alcune<br />

delle possibili soluzioni conformi (fig. 2).<br />

Tra gli argomenti interamente nuovi previsti dalla UNI 9460, vi è<br />

quello relativo ai controlli dell’esecuzione. La norma prevede verifiche<br />

iniziali sui materiali, in fase <strong>di</strong> posa e finali (a posa completata).Tali<br />

controlli sono previsti per il piano <strong>di</strong> falda, per la linea <strong>di</strong><br />

gronda e per la linea <strong>di</strong> colmo. Per questo, viene riportata una serie<br />

<strong>di</strong> prospetti che in<strong>di</strong>cano,per ogni elemento da verificare,i controlli<br />

ed i criteri <strong>di</strong> accettazione: si tratta <strong>di</strong> vere e proprie liste <strong>di</strong> controllo<br />

che possono <strong>di</strong>ventare degli utili strumenti per il <strong>di</strong>rettore dei<br />

lavori, ma anche per le aziende installatrici.<br />

A titolo esemplificativo, nella tabella 2 è in<strong>di</strong>cato lo schema dei<br />

controlli da effettuare in fase <strong>di</strong> posa per il piano <strong>di</strong> falda.<br />

Altro importante aspetto, preso in considerazione dalla norma,<br />

riguarda gli interventi <strong>di</strong> manutenzione ed ispezione. Pur riconoscendo<br />

la durabilità dei manti <strong>di</strong> copertura in tegole e coppi <strong>di</strong> laterizio,<br />

la norma consiglia un’ispezione iniziale dopo i lavori (cosiddetta<br />

<strong>di</strong> “collaudo”), per verificare che sulla copertura non siano<br />

stati abbandonati materiali che ne impe<strong>di</strong>scano il corretto funzionamento.<br />

Successivamente, sono previste ispezioni con frequenza<br />

generalmente annuale, per il controllo dell’integrità e dell’efficienza<br />

dei vari elementi <strong>di</strong> copertura.<br />

Per la perio<strong>di</strong>cità della manutenzione, la norma rimanda alle istruzioni<br />

fornite dal fabbricante e, in ogni caso, ai risultati delle ispezioni<br />

perio<strong>di</strong>che. In generale, la manutenzione potrà riguardare la<br />

rimozione <strong>di</strong> depositi, la sostituzione <strong>di</strong> prodotti danneggiati, il<br />

riposizionamento <strong>di</strong> elementi spostati, ecc.<br />

Particolare attenzione viene de<strong>di</strong>cata alla sicurezza delle attività <strong>di</strong><br />

ispezione e manutenzione. A tale proposito,numerose sono le in<strong>di</strong>cazioni,<br />

grafiche e fotografiche, relative ai <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> sicurezza da<br />

adottare per tali operazioni (fig. 3).<br />

In definitiva, con la norma UNI 9460, i progettisti, i <strong>di</strong>rettori dei<br />

lavori e le imprese <strong>di</strong>spongono oggi più che mai <strong>di</strong> uno strumento<br />

valido ed aggiornato per progettare e far realizzare tetti <strong>di</strong> qualità. <br />

3. Esempio <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivo <strong>di</strong> sicurezza per l’ispezione della copertura.<br />

Note<br />

1. UNI 9460:2008, “Coperture <strong>di</strong>scontinue. Istruzioni per la progettazione,<br />

l’esecuzione e la manutenzione <strong>di</strong> coperture realizzate con tegole<br />

<strong>di</strong> laterizio o calcestruzzo”.<br />

2. Direttiva 89/106/CEE, “Direttiva del Consiglio del 21 <strong>di</strong>cembre<br />

1988 relativa al ravvicinamento delle <strong>di</strong>sposizioni legislative, regolamentari<br />

e amministrative degli Stati Membri concernenti i prodotti da<br />

costruzione”.<br />

3.Vengono definite “nuove” rispetto alle norme UNI 8626 (“Prodotti<br />

per coperture <strong>di</strong>scontinue. Caratteristiche, piani <strong>di</strong> campionamento e<br />

limiti <strong>di</strong> accettazione”) e UNI 8635 (“Prove dei prodotti per coperture<br />

<strong>di</strong>scontinue”), ritirate in quanto obsolete.<br />

4. UNI EN 1304:2005, “Tegole <strong>di</strong> laterizio e relativi accessori.<br />

Definizioni e specifiche <strong>di</strong> prodotto”.<br />

5. UNI EN 1024:1998, “Tegole <strong>di</strong> laterizio per coperture <strong>di</strong>scontinue.<br />

Determinazione delle caratteristiche geometriche”.<br />

UNI EN 538:1997, “Tegole <strong>di</strong> laterizio per coperture <strong>di</strong>scontinue.<br />

Prova <strong>di</strong> resistenza alla flessione”.<br />

UNI EN 539-1:2006, “Tegole <strong>di</strong> laterizio per coperture <strong>di</strong>scontinue.<br />

Determinazione delle caratteristiche fisiche. Parte 1: prova <strong>di</strong> impermeabilità”.<br />

UNI EN 539-2:2006, “Tegole <strong>di</strong> laterizio per coperture <strong>di</strong>scontinue.<br />

Determinazione delle caratteristiche fisiche. Parte 2: prova <strong>di</strong> resistenza<br />

al gelo”.<br />

6. UNI EN ISO 9001:2008, “Sistemi <strong>di</strong> gestione per la qualità.<br />

Requisiti”.<br />

Bibliografia<br />

Luca Agostini, La nuova normativa europea sulle coperture in laterizio, in<br />

Costruire in Laterizio, n. 77/2000, Gruppo E<strong>di</strong>toriale Faenza E<strong>di</strong>trice.<br />

Riccardo Nelva, L’aggiornamento del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> pratica UNI sulle coperture in<br />

tegole, in Costruire in Laterizio, n. 77/2000, Gruppo E<strong>di</strong>toriale Faenza<br />

E<strong>di</strong>trice.<br />

Carlo Crosato, Prove, controlli e collau<strong>di</strong> nell’esecuzione <strong>di</strong> una copertura in<br />

tegole <strong>di</strong> laterizio, in Costruire in Laterizio, n. 73/2000, Gruppo E<strong>di</strong>toriale<br />

Faenza E<strong>di</strong>trice.<br />

59<br />

NORMATIVA

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