Sezione trasversale del nuovo volume. Il locale soggiorno realizzato sotto la copertura del nuovo volume. Qui e nella pagina a fianco: vista da nord-ovest. Scheda tecnica Progetto: NORD Architecture Strutture: Jim Pickett Main Contractor: Craig Lewis Vetri: Andy Robertson Pavimenti: Carlos Garcia Cronologia: 2005, fine lavori 33 PROGETTI
Progetti Carmen Murua miralles tagliabue - embt Ricostruzione del mercato <strong>di</strong> Santa Caterina a Barcellona, Spagna Collage <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Nella pagina a fianco, in alto: inserimento dell’intervento nel tessuto del quartiere (collage fotografico dello stu<strong>di</strong>o EMBT). Il mercato <strong>di</strong> Santa Caterina, il primo coperto della città,fu costruito nel 1848 nel centro storico <strong>di</strong> Barcellona sui resti <strong>di</strong> un quattrocentesco complesso conventuale, eretto a sua volta su costruzioni <strong>di</strong> epoche precedenti. L’intervento progettuale <strong>di</strong> Miralles e Tagliabue si adatta alla complessità del luogo e si aggiunge abilmente alle varie sovrapposizioni storiche, rispettando le facciate degli e<strong>di</strong>fici antichi, le possibili visuali e la memoria delle rovine; fonde la nuova costruzione con parti esistenti; conserva dell’antico mercato i muri originali <strong>di</strong> tre lati, insieme ad alcuni elementi strutturali; spezza, invece, la facciata posteriore, che si apre ad uno spazio con tre e<strong>di</strong>fici residenziali posti sulle strette vie me<strong>di</strong>evali. La ricostruzione contribuisce alla riqualificazione urbana e sociale del quartiere e il mercato si converte in una piazza coperta riconfermando,così,la propria centralità. La struttura della nuova costruzione, molto complessa, è regolata da più archi metallici, con curvature <strong>di</strong>verse, che danno forma alle ondulazioni asimmetriche della copertura, riproponendo una particolare configurazione delle navate gotiche della chiesa originaria, insieme a quelle longitu<strong>di</strong>nali dell’antico mercato. La continuità spaziale all’interno dell’e<strong>di</strong>ficio, libero da pilastri, consente <strong>di</strong> accogliere perfino un ristorante,un supermercato e un piccolo museo delle rovine ritrovate durante i lavori. Anche la copertura, che sembra ondeggiare nell’aria,ha un’altezza sufficiente a garantire un’organizzazione funzionale dell’e<strong>di</strong>ficio. L’impiego dell’arco come elemento strutturale importante,la presenza <strong>di</strong> pilastri “alberati”, l’utilizzo <strong>di</strong> forme ondulanti, rivelano forti richiami all’architettura gaudíana;è soprattutto nell’attenzione particolare de<strong>di</strong>cata nell’utilizzo del materiale ceramico, volto ad ottenere una ricca policromia, che si fa più evidente quest’influenza. L’elemento più caratteristico del mercato, la parte fondante del progetto, è proprio la copertura: essa oltrepassa il perimetro della costruzione per <strong>di</strong>ventare un richiamo visivo che avvolge, come un velo protettivo, la vita quoti<strong>di</strong>ana sottostante. Una composizione “pop” dai colori vivaci, con un <strong>di</strong>segno simbolico che richiama frutta e verdura,è stata appositamente creata riprendendo l’idea dai gran<strong>di</strong> mosaici della tra<strong>di</strong>zione modernista catalana e dai mercati pubblici con strutture d’acciaio del XIX secolo ricoperti in ceramica. Il mosaico è composto da 325.000 tessere dalla forma esagonale (14,5 cm <strong>di</strong> lato) che, in gruppi <strong>di</strong> 37, formano moduli esagonali <strong>di</strong> circa 1 m 2 , ciascuno <strong>di</strong> un solo colore (sono stati utilizzati 67 colori <strong>di</strong>versi). Sono 7 le “partizioni”, dalle geometrie <strong>di</strong>fferenti, che compongono la copertura, raccordate a gruppi <strong>di</strong> due attraverso canali, ricoperti da elementi ceramici, che portano l’acqua fino al fronte principale, dove si trovano, nascosti nei pilastri “ad albero”, gli unici pluviali della costruzione. L’incontro degli estremi dei moduli esagonali con quest’ultimi,rettangolari,avviene con un terzo gruppo <strong>di</strong> piastrelle, “rotte” secondo la tecnica tra<strong>di</strong>zionale del trencadís. La straor<strong>di</strong>naria “quinta facciata” del mercato si <strong>di</strong>stingue, espressiva e seducente, da <strong>di</strong>verse parti della città, <strong>di</strong>ventando una delle icone contemporanee <strong>di</strong> Barcellona e, nello stesso tempo, anche l’emblema dell’audace e singolare lavoro svolto da EMBT. 34 CIL 138