9 PROGETTI
Progetti Alberto Ferraresi Nel suo celeberrimo Genius Loci, Christian Norberg-Schulz afferma: “Per poter abitare tra la terra e il cielo, l’uomo deve ‘comprendere’ questi due elementi e la loro interazione”. La chiave <strong>di</strong> lettura certa per la comprensione <strong>di</strong> questo progetto, situato in un’area fertile nel sud della Finlan<strong>di</strong>a, è l’ampia copertura dalla pendenza <strong>di</strong> falda accentuata: è questo, infatti, l’elemento principe d’interazione fra terra e cielo, nelle visuali dalla <strong>di</strong>stanza inquadranti l’architettura ed il paesaggio. La neve abbondante, le precipitazioni copiose e le asperità del clima spiegano sarc architects SARKA, museo della agricoltura finlandese a Loimaa, Finlan<strong>di</strong>a Nella pagina a fianco: una visuale dell’e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> consistenza prettamente laterizia immerso nella campagna finlandese. Sezione sui due corpi allungati della “U” <strong>di</strong> base. FOTOGRAFIE Jussi Tiainen la forma. La tra<strong>di</strong>zione l’ha acquisita, perpetuandola, dalle tipologie delle fattorie scan<strong>di</strong>nave più classiche, proprie, ad esempio, delle colline danesi. La sagoma del fabbricato è costante, nonostante l’andamento planimetrico non lineare. La consolidata geometria caratterizzante la sezione dell’opera, così come s’è detto delle fattorie tipiche, ha un motivo funzionale ulteriore a quello del clima: permette, infatti, all’architettura <strong>di</strong> essere estesa in modo uniforme e replicata all’infinito, allungando <strong>di</strong> fatto i fabbricati a piacimento. Il laterizio è familiare all’architettura <strong>di</strong> Loimaa. Non costituisce l’unico materiale dell’e<strong>di</strong>ficio, ma è senz’altro quello a cui l’immagine dell’opera realizzata si lega con più forza; in particolare, è il materiale dell’involucro esterno, protagonista dell’equilibrio ricercato dai progettisti con la natura ed il paesag- gio, della reazione più energica opposta alle asperità del clima. La forma ed il fabbricato stesso, compresi i materiali della costruzione, fanno parte dell’esposizione museale. Anche le visuali verso la campagna sono parte dell’esposizione: infatti, le vetrazioni specchiano il paesaggio dall’esterno, moltiplicandolo e riflettendolo; le ampie finestre e la forma ad “U” dell’architettura contibuiscono, in parallelo, ad abbracciare e far entrare all’interno il paesaggio, la natura e la campagna circostante. Sulle coperture è impiegata la tegola, con la sua tra<strong>di</strong>zionale sezione ad “S”. La microventilazione del tetto, garantita subito al <strong>di</strong> sotto della pelle esteriore, offre un valido aiuto a <strong>di</strong>sincentivare l’imme<strong>di</strong>ato attecchimento degli strati ghiacciati al manufatto; al contrario, essa protegge dal freddo più aggressivo il cuore caldo del fabbricato. Le gronde non risultano semplicemente aggraffate, ma, ad<strong>di</strong>rittura, sostenute da montanti, a prevenire l’eccessivo carico <strong>di</strong> un <strong>di</strong>stacco improvviso <strong>di</strong> neve dal tetto dai gran<strong>di</strong> spioventi. La sommità, dalla caratteristica sezione ad “A” dell’intero e<strong>di</strong>ficio, culmina con un percorso tecnico continuo, uniforme ed orizzontale: esso nasconde i terminali impiantistici in esterno. Con continuità logica e funzionale, appena sotto la stratigrafia <strong>di</strong> copertura, pure all’interno la sommità dello spazio museale ospita anch’essa un percorso tecnico, spina dorsale dell’opera. Nell’abbondanza dell’estensione <strong>di</strong> falda, la verticalità delle pareti perimetrali è praticamente annullata, contenuta a circa un terzo della <strong>di</strong>mensione complessiva degli affacci. Permangono alla vista le sole porzioni <strong>di</strong> mattoni nelle murature <strong>di</strong> contorno, bastanti ad attribuire la necessaria idea <strong>di</strong> soli<strong>di</strong>tà a tutto l’insieme e, specialmente, al fabbricato, così in grado <strong>di</strong> esprimere il proprio ra<strong>di</strong>camento, non solo alla tra<strong>di</strong>zione, ma anche alla specifica regione d’origine e, concretamente, al terreno su cui sorge. 10 CIL 138