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Download n.138 di DIC2010 - Architetti nell'Altotevere Libera ...

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Cristina Santacroce<br />

Tecnologia<br />

Restauro della chiesa<br />

<strong>di</strong> San Michele Arcangelo<br />

a Minervino Murge (Bari)<br />

Negli interventi <strong>di</strong> restauro, l’alternanza <strong>di</strong> nuovi coppi<br />

e tegole <strong>di</strong> laterizio con gli elementi preesistenti si rivela<br />

un sistema efficace per la resa estetica e prestazionale,<br />

soprattutto nel recupero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> grande rilevanza<br />

storica e artistica<br />

Disegno dell’intervento visto dal prospetto principale.<br />

L<br />

a chiesa <strong>di</strong> San Michele Arcangelo<br />

venne costruita a partire dalla<br />

seconda meta dell’Ottocento<br />

dalla Confraternita <strong>di</strong> S. Michele.<br />

Tra il 1856 e il 1858, il cantiere, ormai a<br />

buon punto, subì un crollo rovinoso che<br />

interessò il tetto e la cupola, probabilmente<br />

sovra<strong>di</strong>mensionata rispetto alle<br />

murature d’ambito, per cui si dovette<br />

procedere ad una revisione dell’impianto.<br />

I lavori ripresero con la realizzazione<br />

Il vecchio manto <strong>di</strong> copertura.<br />

<strong>di</strong> quattro pilastri polilobati con semicolonne<br />

addossate verso Ie navate minori,<br />

a sostegno, tramite pennacchi triangolari,<br />

della cupola emisferica sovrastante la<br />

zona posta all’incrocio dei due assi principali.<br />

I lavori <strong>di</strong> ricostruzione si conclusero<br />

nel 1873 con la realizzazione della<br />

copertura costituita da otto falde. Nel<br />

1884 la chiesa, fino ad allora semplice<br />

rettoria, <strong>di</strong>venne vicaria parrocchiale;<br />

all’interno venne collocato il fonte battesimale,<br />

che oggi si trova poco <strong>di</strong>stante<br />

dall’altare laterale <strong>di</strong> S. Gioacchino. Nel<br />

1892 la Confraternita decise <strong>di</strong> completare<br />

la parte esterna dell’e<strong>di</strong>ficio; nel<br />

1895 si stabilì <strong>di</strong> realizzare i due campanili<br />

e <strong>di</strong> rivestire d’intonaco l’esterno<br />

della chiesa; nel 1896, la Congrega commissionò<br />

la costruzione <strong>di</strong> una nuova<br />

scalinata esterna per poter accedere più<br />

comodamente alla chiesa e nel 1897<br />

venne completata la gra<strong>di</strong>nata <strong>di</strong> accesso<br />

sul lato sinistro, con Ie relative ringhiere<br />

in ferro.<br />

Nel 1975, dopo il Concilio Vaticano II, la<br />

chiesa fu sottoposta ai primi “adeguamenti”<br />

per renderla più consona ad una<br />

liturgia rinnovata: vennero sostituiti l’altare<br />

maggiore e il tabernacolo, e soppresso<br />

il battistero, che da allora venne<br />

utilizzato come acquasantiera. Nel 1990<br />

venne rinnovata la pavimentazione in<br />

marmette <strong>di</strong> graniglia con una nuova in<br />

pietra <strong>di</strong> Apricena; lo stesso materiale fu<br />

utilizzato per sostituire i mattoni in terracotta<br />

della zoccolatura che rivestiva la<br />

parte bassa delle murature perimetrali.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o della fabbrica I lavori <strong>di</strong><br />

restauro hanno riguardato principalmente<br />

le facciate della chiesa, interessate<br />

da fenomeni <strong>di</strong> deca<strong>di</strong>mento dovuti<br />

all’azione degli agenti atmosferici, e la<br />

copertura, la cui struttura lignea versava<br />

in uno stato avanzato <strong>di</strong> degrado.<br />

Il progetto è stato preceduto da un<br />

accurato stu<strong>di</strong>o delle fonti in<strong>di</strong>rette<br />

(bibliografiche e archivistiche) e dalla<br />

42 CIL 138

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