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Da sinistra, in senso orario, una pubblicità Triumph<br />
degli anni Sessanta, un’altra Chantelle e una<br />
presentazione Chantelle degli anni Sessanta.<br />
“Si possono osservare molte delle trasformazioni<br />
del costume, della morale, della<br />
società attraverso il vestire - commenta<br />
Alessandra Lepri - Daniel Roche ha detto:<br />
la società può essere interpretata in base a<br />
quello che mostra ma si lascia comprendere<br />
ancor meglio attraverso quello che nasconde.<br />
In particolare, attraverso la lingerie, che le<br />
donne nei secoli hanno usato sotto gli abiti,<br />
per valorizzare la figura, per camuffare imperfezioni<br />
del corpo, sempre in ottemperanza<br />
agli standard estetici del momento. I diktat<br />
della moda, infatti, da sempre si servono<br />
della lingerie per essere meglio assecondati”.<br />
IL REGGISENO NELLA STORIA<br />
Già nel 2000 a.C. le donne cretesi avevano<br />
adottato una sorta di corsetto che lasciava<br />
i seni scoperti ed enfatizzava i caratteri<br />
femminili, i fianchi e il petto, per rendere il<br />
corpo <strong>più</strong> desiderabile, così come il cestus<br />
dell’antica Roma, definito da Marziale la<br />
trappola di Venere. Nell’antica Roma non<br />
erano apprezzati i seni femminili troppo prosperosi,<br />
per questo le matrone avvolgevano<br />
il torace con il mammillare, una fascia di<br />
cuoio che rendeva piatto il décolleté. Emblemi<br />
di questa singolare funzione i panier<br />
settecenteschi, la crinolina, i corsetti e gli<br />
stringivita ottocenteschi, fino ad arrivare<br />
agli attualissimi push-up e alle strategiche<br />
e avveniristiche imbottiture regolabili. Tutti<br />
capi complici della modificazione del corpo<br />
per inseguire un ideale di bellezza sempre<br />
in trasformazione. Se all’inizio dell’Ottocento<br />
la lingerie veniva confezionata dalle ragazze,<br />
che aspettavano il giorno delle nozze per<br />
mostrarla, è soltanto negli ultimi decenni del<br />
secolo che la lingerie si riveste di sensualità e<br />
trasgressione. Veniva esibita con irriverenza<br />
dalle peccaminose ballerine di can-can,<br />
mentre la morale imperante impediva che<br />
la biancheria fosse ostentata in pubblico.<br />
“Un’ammiccante biancheria che dal secondo<br />
dopoguerra non è <strong>più</strong> esclusivo appannaggio<br />
dei segreti paradisi maschili, ma entra di<br />
diritto nelle case borghesi - commenta Alessandra<br />
Lepri - Il Novecento coincide con l’era<br />
della liberazione della donna dalle costrizioni<br />
di stecche e stringhe soffocanti, per lasciare<br />
il posto a una lingerie <strong>più</strong> confortevole. Nonostante<br />
ciò, anche se sotto la ghigliottina di<br />
Mademoiselle Coco erano passate le lunghe<br />
chiome muliebri e i rigidi corsetti, le emancipate<br />
maschiette indossavano aderentissime<br />
fasce con l’intento di appiattire il seno per<br />
meglio interpretare l’allure androgina della<br />
moda degli anni Venti”.<br />
In molti si erano scagliati contro il corsetto,<br />
primi tra tutti i medici, che ne condannavano<br />
la pericolosità per la salute.<br />
“Poi i grandi maestri dello stile - aggiunge<br />
Alessandra Lepri - Paul Poiret per tratteggiare<br />
la sua silhouette ideale, Coco Chanel<br />
per liberare la donna dalle costrizioni. Dal<br />
rudimentale reggipetto degli anni Dieci alle<br />
attuali sculture anatomiche dei nostri tempi<br />
è passato un secolo di moda, storia e cultura.<br />
Il reggiseno ha assunto varie forme e<br />
costruzioni, inseguendo il canone estetico<br />
femminile, da importante complemento<br />
dell’abbigliamento qual è ancora oggi. Uno<br />
strumento invisibile in grado di esaltare<br />
le forme, che negli anni Novanta è uscito<br />
addirittura allo scoperto, come un seduttivo<br />
accessorio dal sapore rétro”.