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Intimo più mare n° 196 - Luglio 2014

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Da sinistra, in senso orario, una pubblicità Triumph<br />

degli anni Sessanta, un’altra Chantelle e una<br />

presentazione Chantelle degli anni Sessanta.<br />

“Si possono osservare molte delle trasformazioni<br />

del costume, della morale, della<br />

società attraverso il vestire - commenta<br />

Alessandra Lepri - Daniel Roche ha detto:<br />

la società può essere interpretata in base a<br />

quello che mostra ma si lascia comprendere<br />

ancor meglio attraverso quello che nasconde.<br />

In particolare, attraverso la lingerie, che le<br />

donne nei secoli hanno usato sotto gli abiti,<br />

per valorizzare la figura, per camuffare imperfezioni<br />

del corpo, sempre in ottemperanza<br />

agli standard estetici del momento. I diktat<br />

della moda, infatti, da sempre si servono<br />

della lingerie per essere meglio assecondati”.<br />

IL REGGISENO NELLA STORIA<br />

Già nel 2000 a.C. le donne cretesi avevano<br />

adottato una sorta di corsetto che lasciava<br />

i seni scoperti ed enfatizzava i caratteri<br />

femminili, i fianchi e il petto, per rendere il<br />

corpo <strong>più</strong> desiderabile, così come il cestus<br />

dell’antica Roma, definito da Marziale la<br />

trappola di Venere. Nell’antica Roma non<br />

erano apprezzati i seni femminili troppo prosperosi,<br />

per questo le matrone avvolgevano<br />

il torace con il mammillare, una fascia di<br />

cuoio che rendeva piatto il décolleté. Emblemi<br />

di questa singolare funzione i panier<br />

settecenteschi, la crinolina, i corsetti e gli<br />

stringivita ottocenteschi, fino ad arrivare<br />

agli attualissimi push-up e alle strategiche<br />

e avveniristiche imbottiture regolabili. Tutti<br />

capi complici della modificazione del corpo<br />

per inseguire un ideale di bellezza sempre<br />

in trasformazione. Se all’inizio dell’Ottocento<br />

la lingerie veniva confezionata dalle ragazze,<br />

che aspettavano il giorno delle nozze per<br />

mostrarla, è soltanto negli ultimi decenni del<br />

secolo che la lingerie si riveste di sensualità e<br />

trasgressione. Veniva esibita con irriverenza<br />

dalle peccaminose ballerine di can-can,<br />

mentre la morale imperante impediva che<br />

la biancheria fosse ostentata in pubblico.<br />

“Un’ammiccante biancheria che dal secondo<br />

dopoguerra non è <strong>più</strong> esclusivo appannaggio<br />

dei segreti paradisi maschili, ma entra di<br />

diritto nelle case borghesi - commenta Alessandra<br />

Lepri - Il Novecento coincide con l’era<br />

della liberazione della donna dalle costrizioni<br />

di stecche e stringhe soffocanti, per lasciare<br />

il posto a una lingerie <strong>più</strong> confortevole. Nonostante<br />

ciò, anche se sotto la ghigliottina di<br />

Mademoiselle Coco erano passate le lunghe<br />

chiome muliebri e i rigidi corsetti, le emancipate<br />

maschiette indossavano aderentissime<br />

fasce con l’intento di appiattire il seno per<br />

meglio interpretare l’allure androgina della<br />

moda degli anni Venti”.<br />

In molti si erano scagliati contro il corsetto,<br />

primi tra tutti i medici, che ne condannavano<br />

la pericolosità per la salute.<br />

“Poi i grandi maestri dello stile - aggiunge<br />

Alessandra Lepri - Paul Poiret per tratteggiare<br />

la sua silhouette ideale, Coco Chanel<br />

per liberare la donna dalle costrizioni. Dal<br />

rudimentale reggipetto degli anni Dieci alle<br />

attuali sculture anatomiche dei nostri tempi<br />

è passato un secolo di moda, storia e cultura.<br />

Il reggiseno ha assunto varie forme e<br />

costruzioni, inseguendo il canone estetico<br />

femminile, da importante complemento<br />

dell’abbigliamento qual è ancora oggi. Uno<br />

strumento invisibile in grado di esaltare<br />

le forme, che negli anni Novanta è uscito<br />

addirittura allo scoperto, come un seduttivo<br />

accessorio dal sapore rétro”.

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