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Intimo più mare n° 196 - Luglio 2014

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inchiesta<br />

Una proposta Ritratti Milano<br />

per la primavera-estate 2015<br />

Antonio Severino (AFS-International)<br />

Prima di tutto un buon rapporto qualità-prezzo, così da permettere<br />

ai clienti un prezzo medio-alto per avere <strong>più</strong> margine. La richiesta<br />

che ci arriva dai punti vendita e di conseguenza dai consumatori è<br />

quella di una costante innovazione. Finora siamo sempre riusciti.<br />

In particolare, abbiamo aggiunto una scelta maggiore di coppe<br />

differenziare in molti <strong>più</strong> modelli rispetto alle stagioni passate. Poi<br />

la proposta di stampe e motivi fashion anche nelle linee da signora.<br />

Monica Moscheni (Perofil)<br />

La nostra ricetta anticrisi è l’antispreco. Dalle stampanti negli uffici<br />

ai macchinari produttivi, dall’energia fino ai tessuti: in qualsiasi fase<br />

lavorativa di Perofil abbiamo attuato una strategia per evitare gli<br />

sprechi e rispettare l’ambiente e il lavoro, coinvolgendo tutti i nostri<br />

collaboratori. Gli avanzi di tessuti a fine collezione non li gettiamo<br />

via, ma creiamo nuovi capi oppure realizziamo fazzoletti di stoffa.<br />

Non sprechiamo energia, anzi ce la produciamo da noi: sul tetto<br />

dell’azienda abbiamo un impianto fotovoltaico che ci permette di<br />

immettere in rete energia pulita. Studiamo dei prodotti<br />

di intimo che si possano lavare in lavatrice a basse<br />

temperature e che non si debbano stirare, che siano<br />

resistenti e durino il <strong>più</strong> a lungo possibile per evitare<br />

che il consumatore li debba gettare via in breve tempo.<br />

Sono strategie pensate per arginare i costi della crisi<br />

economica, ma anche della crisi di valori etici. È quello<br />

che intendiamo per responsabilità d’impresa: oltre al<br />

profitto c’è di <strong>più</strong>.<br />

Enzo Tatti (Maryan Beachwear)<br />

In linea generale ci presentiamo con prodotti alternativi<br />

all’offerta delle catene, focalizzandoci sull’innovazione<br />

o il comfort che le catene al momento non offrono. Poi<br />

l’esclusività e il servizio per fidelizzare la clientela. Per i<br />

negozi oggi è importante trovare partner e fornitori che<br />

siano in grado di sostenerli nella vendita, grazie ad accordi<br />

particolari, partnership e condizioni che permettano di<br />

avere margini migliori.<br />

LE RICETTE DEI PUNTI VENDITA<br />

I punti vendita si trovano a combattere tutti i giorni contro<br />

le catene. Ma i multimarca specializzati <strong>più</strong> illuminati<br />

hanno messo in atto ottime strategie vincenti.<br />

Giusi Camuncoli (Le Perle, Monza)<br />

Penso che tutte le crisi portino progressi quindi se siamo<br />

ben strutturati e presenti, ci possono essere possibilità<br />

per passare il periodo nero senza farsi travolgere completamente<br />

dalla crisi. Anzi, si può trasfor<strong>mare</strong> la crisi<br />

stessa nella prima ricetta anticrisi. Chi non ha solidità<br />

e capacità imprenditoriali, chi non si sa trasfor<strong>mare</strong>, si<br />

autoelimina lasciando spazio a chi opera con innovazione,<br />

forza creativa, professionalità, conoscenza assoluta<br />

del prodotto. Poi continua ricerca e presenza costante<br />

sui portali, in due parole: innovazione e tradizione. Per<br />

affrontare la crisi del nostro settore non basta avere solo<br />

una di queste caratteristiche. Anche le piccole realtà<br />

devono raggrupparle tutte insieme. Nella nostra piccola<br />

azienda siamo costantemente work in progress e se<br />

qualcosa non funziona cerchiamo di analizzare i nostri<br />

errori per migliorare il rapporto con la clientela e raggiungere<br />

i budget prefissati senza attribuire responsabilità<br />

alla crisi. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno.<br />

Nadia Gagliardone (Gagliardone, Saluzzo)<br />

Ogni giorno penso a cosa fare per combattere la crisi.<br />

Direi che il mio motto è resistere con successo ed è quello<br />

che ho cercato di fare e sto facendo da anni, continuando<br />

a percorrere la strada della qualità, contenendo al<br />

massimo i prezzi, scegliendo con cura le aziende che<br />

seguono questa filosofia. Poi cerco di dare un’immagine<br />

pulita dell’offerta in negozio, anche attraverso la vetrina, di creare<br />

quasi uno stile di vita che la nostra cliente <strong>più</strong> fedele riconosce,<br />

grazie anche alla lunga tradizione del nostro negozio. E questa è<br />

una garanzia, soprattutto in una piccola città come la nostra. Oggi<br />

nella scelta dei capi e delle collezioni sono un po’ <strong>più</strong> aderente<br />

alla realtà quotidiana delle mie clienti, cercando di rispondere ai<br />

loro reali bisogni e di restare il <strong>più</strong> possibile vicina al mercato. Ho<br />

notato che i consumatori stanno tornando alle piccole cose che<br />

servono tutti i giorni. Propongo un po’ meno moda e <strong>più</strong> evergreen,<br />

ma sempre molto belli. In questo modo sto facendo anche un po’<br />

tendenza ma non a tutti i costi e questa scelta mi sta premiando.<br />

Cerco però di stupire il cliente anche con vetrine d’impatto, di farlo<br />

sentire al centro del mondo pur vivendo a Saluzzo. Credo ci sia la<br />

necessità di spostare le date dei saldi. Non si possono avere saldi<br />

che durano quattro mesi all’anno, se non di <strong>più</strong>. Al massimo si<br />

possono fare promozioni per i migliori clienti, quelli che acquistano<br />

tutto l’anno a prezzo pieno.

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