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L’Unzione degli Infermi Fonte costante di grazie Nell’amministrare ai malati l’Unzione degli Infermi, il sacerdote ha l’opportunità di testimoniare quanto impressionanti siano le grazie legate a questo Sacramento. Ai giorni nostri, così incerti e pericolosi, le persone tendono a isolarsi nelle loro case, relazionandosi sempre meno con parenti o vicini. Anche se siamo circondati da persone, quasi tutto il mondo vive in una triste solitudine... Tale situazione diventa particolarmente dolorosa quando si è aggrediti da una malattia, che richiede in molti casi un lungo ricovero all’ospedale. Il malato ha bisogno, in questa emergenza, di un po’ di incoraggiamento, di una parola amica. Praticare la carità effettiva e affettiva verso questi fratelli, in queste condizioni, è un’opera sicuramente molto necessaria e meritevole. Apostolato negli ospedali Gli Araldi del Vangelo hanno già fatto propria questa pratica nella loro vita di apostolato. In diverse città, la loro presenza in ospedali e cliniche di salute, portando la statua del Cuore Immacolato di Maria o la statua di Gesù Bambino, è diventato un’impegno costante. Per i sacerdoti dell’associazione, portare i Sacramenti ai sofferenti, fa parte del lavoro pastorale. Don Aumir Antonio Scomparin, EP Molto numerose sono le richieste per ricevere l’Unzione degli Infermi ed essi si prodigano per esaudirle nel miglior modo possibile. In contropartita, hanno l’opportunità di testimoniare ogni giorno come le grazie legate a questo Sacramento siano impressionanti. Due casi recenti rendono testimonianza di questa realtà. Il suo ultimo sguardo fu verso la Madonna Una donna ricoverata in gravi condizioni, desiderava la presenza di un sacerdote prima di sottoporsi a una delicata operazione chirurgica. Un’amica che andò a farle visita si rese disponibile ad aiutarla, pensando di chiamare gli Araldi del Vangelo ma quando andò a cercare il loro numero di telefono nella sua agenda, ne trovò soltanto uno ormai disattivato. Tuttavia, aveva il numero di un cellulare che pensava fosse di un araldo, lo digitò sperando che fosse quello giusto e — che gioia! — era proprio quello. Malgrado egli si trovasse in missione in una città all’interno del Paraná, si rese subito disponibile per aiutarla. Telefonò immediatamente a un sacerdote araldo a San Paolo, passandogli le necessarie informazioni. Era un venerdì sera. Il giorno dopo, il sacerdote telefonò alla malata e combinò l’incontro. Per una serie di complicazioni derivate dal suo ministero, non gli fu possibile arrivare all’orario fissato. Pensando che ormai fosse tardi, le telefonò per scusarsi e chiedere se ancora voleva esser visitata, malgrado l’ora tarda. Da parte della malata, udì una voce debole, ma calma: “Non uscirò dall’ospedale. Può venire a qualsiasi ora del giorno o della notte”. Il sacerdote pensò che questo fosse un segno di Dio, e disse: “Allora, tra mezz’ora al massimo arriverò. Va bene” — e si diresse in tutta fretta in ospedale. Quando egli entrò nella camera, la donna, sorridendo, gli disse che conosceva gli Araldi, ed era addirittura una loro collaboratrice assidua e ha voluto sapere: “Dov’è la statua della Madonna Mi piacerebbe vederla ancora per una volta”. Il sacerdote si rese disponibile a portargliela il giorno dopo. Dopo aver conversato un po’, lei chiese di confessarsi e di ricevere l’Unzione degli Infermi. 32 Salvami Regina · Luglio 2009
Sacerdoti araldi sono costantemente precettati per amministrare l’Unzione degli Infermi ai malati. Nella foto, l’autore di queste righe amministra i Sacramenti in un ospedale In seguito, riconfortata dall’azione efficace dei Sacramenti, disse: “Farò un’operazione delicata il prossimo lunedì. Sarebbe possibile, quando porterà la statua della Madonna, ricevere l’Eucaristia Mi sento differente quando mi comunico”. E così fu fatto. Dopo l’operazione, la signora non si risvegliò più. Rimase tre giorni in terapia intensiva e morì. Il suo ultimo sguardo fu rivolto alla Madonna, consolatrice degli afflitti e il suo ultimo alimento, il “Pane disceso dal Cielo”... Una gioia si impossessò di lei Un secondo caso rivela anch’esso l’inesauribile misericordia divina. Venne chiesto ad un sacerdote araldo che si prendesse cura di una persona, in un ospedale di San Paolo, fino a mezzogiorno, perché sarebbe entrata in sala operatoria alle ore 14. Alle 11 la malata ricevette l’Unzione degli Infermi. Era ormai di una certa età e molto semplice. Ringraziò molto per la visita e il sacerdote si ritirò. Sembrava non ci fosse nulla di straordinario. Passata una settimana, la figlia di questa donna telefonò al sacerdote raccontando l’accaduto. “Sacerdote, le telefono per chiedere scusa. Mia madre stava molto male, doveva essere operata assolutamente e subito, ma lei non voleva. Quando uno le diceva che aveva bisogno di esser ricoverata, per essere operata, lei diventava nervosa. “Ma era inevitabile. Cominciai allora a cercare negli armadi tutti gli esami e documenti per portarla in ospedale, verificavo l’una e l’altra cartella, e sempre in mezzo alle carte mi capitava in mano una foto della statua della Madonna. E io gettavo lontano la foto, giunsi persino a calciarne una... “Ma all’improvviso compresi che era un messaggio della Madonna, e decisi di chiamare un sacerdote affinché venisse da mia madre. Non è stato facile! Mi trovai a discutere con tutta la famiglia, perché essi sostenevano che, se lo avessi fatto mia madre sarebbe morta. Anche in queste condizioni, ho affrontato tutto il mondo e le ho telefonato... “Vorrei anche raccontare che, non appena ha ricevuto l’Unzione degli Infermi, mia madre che prima scacciava gli infermieri dalla stanza, era nervosa e non voleva essere operata, ha cambiato completamente atteggiamento. Una gioia l’ha presa, ha cominciato a pregare incoraggiando gli altri a farlo insieme a lei e, con sorpresa generale, ha chiesto di esser operata subito. “Avrebbe dovuto rimanere in ospedale quindici giorni, in convalescenza, ma fu sufficiente una settimana. Ora è già a casa! Adesso parla soltanto della Madonna. A tutte le persone che le chiedono come è andata l’operazione, lei parla della gioia che ha provato nel cuore quando ha ricevuto l’Unzione degli Infermi e ringrazia la Madonna”. * * * Questa è la forza pacificatrice, rinvigorente e, soprattutto, santificatrice dell’Unzione degli Infermi, un meraviglioso Sacramento che Gesù, nella sua infinita bontà, ha disposto per aiutarci in queste ore così speciali. Per mezzo di lui, sono meraviglie della grazia quelle che si realizzano tutti i giorni, per rafforzarci nella fede e fiducia nella misericordia divina. Luglio 2009 · Salvami Regina 33
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