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Rivista Araldi del Vangelo - Salvamiregina.it

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E d<strong>it</strong>oriale<br />

La grandezza incomparabile<br />

<strong>del</strong> Battesimo<br />

Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DR PD - Contiene I.R. - Periodico de l’Associazione Madonna di Fatima - Maria, Ste la de la Nuova Evangelizzazione<br />

Numero 75<br />

Luglio 2009<br />

La grandezza incomparabile<br />

<strong>del</strong> Battesimo<br />

Salvami Regina<br />

Battesimo <strong>del</strong><br />

Signore – Chiesa<br />

<strong>del</strong> Santissimo<br />

Sacramento, Porto<br />

(Portogallo)<br />

(Paulo Mikio)<br />

Al tempo in cui il cappello faceva parte <strong>del</strong>l’abbigliamento, la sua funzione non<br />

si lim<strong>it</strong>ava a proteggere il capo: era anche un bell’ornamento <strong>del</strong>la parte più<br />

nobile <strong>del</strong> corpo umano e un prezioso strumento <strong>del</strong>la cortesia. Le convenzioni<br />

sociali esigevano che il gentiluomo sapesse in che misura avrebbe dovuto alzare il<br />

cappello, o toglierlo completamente, in base alla rispettabil<strong>it</strong>à <strong>del</strong>la persona da salutare.<br />

Era anche costume che passando davanti ad una chiesa, gli uomini si scoprissero<br />

il capo in segno di rispetto al luogo sacro. Infatti quelle pietre erano state unte dal<br />

vescovo e consacrate al culto divino. Al loro interno, il Santissimo Sacramento era<br />

presente nel Tabernacolo.<br />

Semplici formule di cortesia, senza valore né util<strong>it</strong>à, che il pragmatismo <strong>del</strong>la nostra<br />

epoca ha fin<strong>it</strong>o per abolire quasi completamente o manifestazioni di una realtà<br />

più profonda che l’uomo moderno ha una certa difficoltà a distinguere<br />

Per un cristiano le formule di cortesia sono un prezioso mezzo per esprimere l’amore<br />

al prossimo e per impregnare le realtà temporali con lo spir<strong>it</strong>o <strong>del</strong> <strong>Vangelo</strong>. La condizione<br />

di battezzato mer<strong>it</strong>a un altissimo rispetto. Non è vero forse che con il Battesimo,<br />

mentre perdura lo stato di grazia, ogni cristiano è un tempio vivo di Dio San Paolo,<br />

esortando i fe<strong>del</strong>i di Corinto a perseverare nella Fede, invoca questo argomento:<br />

“Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spir<strong>it</strong>o di Dio ab<strong>it</strong>a in voi” (I Cor 3, 16). Il<br />

peccato profana questo tempio ed espelle Dio dal suo interno. Per questo l’Apostolo<br />

supplicava i corinzi a non peccare: “Fugg<strong>it</strong>e la fornicazione” (I Cor 6, 18a).<br />

L’inab<strong>it</strong>azione <strong>del</strong>la Santissima Trin<strong>it</strong>à, concessaci con il Battesimo, è una ver<strong>it</strong>à<br />

difficile da intendere alla nostra intelligenza umana, come ben notava Papa Pio<br />

XII: “Certamente, non ignoriamo quanto sia difficile da comprendere e da spiegare<br />

questa dottrina riguardante la nostra unione con il divino Redentore e, in modo particolare,<br />

l’inab<strong>it</strong>azione <strong>del</strong>lo Spir<strong>it</strong>o Santo nelle anime” (Mystici Corporis Christi, n. 78).<br />

Non dobbiamo però indietreggiare davanti a questa ver<strong>it</strong>à, per quanto sia di difficile<br />

comprensione, ma cercare di penetrare con venerazione il suo misterioso senso.<br />

Ricorriamo per questo ai chiarimenti <strong>del</strong>la Teologia, grazie alla penna brillante<br />

di Fr. Antonio Royo Marin: “La inab<strong>it</strong>azione divina — assolutamente inseparabile<br />

dalla grazia santificante — ce la dà proprio Dio stesso”. In che cosa consista questo<br />

dare Dio all’anima, spiega con la chiarezza propria <strong>del</strong>la scuola tomista lo stesso<br />

teologo: “Nel cristiano, l’inab<strong>it</strong>azione equivale all’unione ipostatica nella persona di<br />

Cristo, sebbene non sia lei, ma la grazia santificante, che ci cost<strong>it</strong>uisce formalmente figli<br />

adottivi di Dio. [...] Ma la divina inab<strong>it</strong>azione è come l’incarnazione, nelle nostre anime,<br />

<strong>del</strong>l’assolutamente divino: <strong>del</strong> proprio essere di Dio tale come è in Se stesso, uno in<br />

essenza e trino in persone”.<br />

Davanti a una così sublime ver<strong>it</strong>à, non sarebbe fuori luogo, dopo il battesimo di un<br />

bambino, che tutti si inginocchiassero davanti a lui, in segno di adorazione a Dio che in<br />

questo bimbo ha appena stabil<strong>it</strong>o la Sua dimora: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola<br />

e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14, 23).<br />

Luglio 2009 · Salvami Regina 5

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