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1787: la Camera di Commercio conta le sue imprese

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I REGISTRI DELLE NOTIFICAZIONI:<br />

LE SUDDIVISIONI PROFESSIONALI E LE SEDI DELLE IMPRESE<br />

Ogni Registro si apre con un “E<strong>le</strong>nco delli notificati…” dove, in or<strong>di</strong>ne alfabetico,<br />

troviamo riportate tutte <strong>le</strong> attività presenti nel Registro stesso (dagli “argentieri”<br />

agli “zupel<strong>la</strong>ri”).<br />

Il modulo utilizzato per detto e<strong>le</strong>nco appare or<strong>di</strong>nato in colonne separate per<br />

consentire <strong>di</strong> porre, accanto a ciascuna attività, ulteriori in<strong>di</strong>cazioni quali il<br />

numero comp<strong>le</strong>ssivo degli esercenti i singoli mestieri, quello dei re<strong>la</strong>tivi <strong>di</strong>pendenti<br />

e quello dei “te<strong>la</strong>i battenti”. Da notare, comunque, che non sempre <strong>le</strong><br />

consistenze in esso segnate coincidono con quel<strong>le</strong> che furono, poi, effettivamente<br />

censite.<br />

A questo e<strong>le</strong>nco inizia<strong>le</strong>, comune a tutti i Registri, fanno seguito, or<strong>di</strong>nati per<br />

categoria, i nominativi dei singoli operatori comp<strong>le</strong>ti dei dati <strong>di</strong> riferimento al<strong>la</strong><br />

loro specifica attività e re<strong>la</strong>tiva sede utilizzando, in genere, cinque moduli <strong>di</strong><br />

cui uno riservato agli “artisti”, uno ai “mercanti”, uno ai “negozianti e cambisti”<br />

uno ai “sensali” e uno ai “fabbricatori”, ossia al<strong>le</strong> cinque categorie che erano<br />

state previste con <strong>la</strong> grida del 14 agosto.<br />

Gli “Artisti”<br />

“Artisti” era il termine usato per in<strong>di</strong>care tutte quel<strong>le</strong> attività produttive che<br />

oggi genericamente definiremmo <strong>di</strong> carattere artigiana<strong>le</strong>: ad esse era riservato il<br />

modello più semplice composto da spazi destinati al<strong>la</strong> registrazione <strong>di</strong> “cognome,<br />

nome e patria”, dell’“ubicazione del<strong>la</strong> bottega o fondaco”, del<strong>la</strong> “abitazione”,<br />

del “numero del<strong>la</strong> casa”, del<strong>la</strong> “qualità dell’arte”, del “numero dei <strong>la</strong>voranti<br />

– garzoni” ed, infine, del riferimento numerico all’e<strong>le</strong>nco.<br />

Abbiamo comunque notato che questo modello non venne sempre utilizzato<br />

per i soli “artisti”, ma anche per attività <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta chiaramente enunciate come tali,<br />

così, ad esempio, per i “<strong>la</strong>ttari ossia ven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> <strong>la</strong>tte”, per i “ven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> pesce fresco”,<br />

per i “ven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> gesso e calcina”, nonché per gli “spe<strong>di</strong>zionieri” ed altri.<br />

15<br />

I Mercanti<br />

Il modulo destinato ai mercanti prevedeva spazi riservati al “nome del<strong>la</strong> <strong>di</strong>tta”,<br />

al “cognome, nome e patria del proprietario”, al “complimentario” o “rappresentanti”,<br />

al<strong>la</strong> “qualità del<strong>le</strong> merci del suo traffico”, al<strong>la</strong> “situazione” (ossia l’in<strong>di</strong>rizzo),<br />

al “numero del<strong>la</strong> casa”, al<strong>la</strong> “ubicazione del negozio, fondaco o bottega”,<br />

al “numero degli institori, assistenti e giovani” nonché al con<strong>sue</strong>to riferimento<br />

al numero dell’e<strong>le</strong>nco.<br />

I Negozianti e Cambisti<br />

Simi<strong>le</strong> a quello dei mercanti era il modulo dei “negozianti e cambisti”, <strong>di</strong>versi<br />

solo in due <strong>di</strong>citure: per i mercanti si par<strong>la</strong>va <strong>di</strong> “qualità del<strong>le</strong> merci” e <strong>di</strong><br />

“ubicazione del negozio fondaco o bottega” mentre, per i negozianti, <strong>di</strong> “qualità<br />

del negozio” e “ubicazione del negozio, magazzini e stu<strong>di</strong>o”, termine,<br />

quest’ultimo, in<strong>di</strong>cativo <strong>di</strong> più ri<strong>le</strong>vanti e riservate contrattazioni.

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