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1787: la Camera di Commercio conta le sue imprese

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LA POPOLAZIONE<br />

E’ evidente che una valutazione sul tessuto economico del<strong>le</strong> singo<strong>le</strong> località in<br />

base al numero del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> presenti nel <strong>1787</strong> richiede <strong>di</strong> stabilire, sia pur con<br />

una certa approssimazione, un rapporto con il numero degli abitanti, operazione<br />

questa che, per il territorio, non si è rive<strong>la</strong>ta semplice. In materia <strong>di</strong>sponiamo<br />

<strong>di</strong> due fonti ufficiali: per <strong>la</strong> metà del secolo XVIII <strong>le</strong> “Risposte ai quarantacinque<br />

quesiti del<strong>la</strong> Real Giunta del Censimento dello Stato <strong>di</strong> Mi<strong>la</strong>no” e, per <strong>la</strong> fine<br />

dello stesso secolo, una <strong>le</strong>gge del<strong>la</strong> Repubblica Cisalpina datata 4 Piovoso dell’anno<br />

VII (23 gennaio 1799) emanata per calco<strong>la</strong>re, in base al numero <strong>di</strong> abitanti<br />

<strong>di</strong> ciascuna località, quanti uomini dai 18 ai 26 anni potevano esser sorteggiati per<br />

<strong>la</strong> “requisizione”. A queste si aggiunge un manoscritto, conservato nell’Archivio<br />

Storico Diocesano <strong>di</strong> Cremona partico<strong>la</strong>rmente interessante anche perché datato<br />

1786, ossia solo un anno prima del censimento. Ci riferiamo allo “Stato del<strong>le</strong> Parrocchie”,<br />

redatto dal canonico del<strong>la</strong> chiesa citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> S.Agata G. M. Bonafossa<br />

che <strong>di</strong>ligentemente annotò, fra <strong>le</strong> partico<strong>la</strong>ri in<strong>di</strong>cazioni pastorali, anche il numero<br />

del<strong>le</strong> ‘anime’ facenti capo al<strong>le</strong> singo<strong>le</strong> parrocchie del<strong>la</strong> <strong>di</strong>ocesi (ASDCr, G. M. BO-<br />

NAFOSSA Monumenta Cremonensis Ecc<strong>le</strong>siae, p. XVII).<br />

Se <strong>la</strong> circostanza che il Bonafossa parli <strong>di</strong> ‘anime’ (e quin<strong>di</strong> con riferimento solo<br />

ai battezzati), non incide sul<strong>la</strong> vali<strong>di</strong>tà del dato in quanto il battesimo era allora<br />

pratica comune, incide però il fatto che il Bonafossa avesse come riferimento <strong>le</strong><br />

parrocchie e non i comuni facendo venir meno i dati <strong>di</strong> quel<strong>le</strong> località che,<br />

pur comprese nel censimento, non costituivano parrocchia.<br />

Il raffronto fra <strong>le</strong> tre citate fonti ha, inoltre, evidenziato coincidenze e <strong>di</strong>fferenze<br />

attribuibili non solo al <strong>di</strong>vario <strong>di</strong> circa mezzo secolo e al<strong>le</strong> <strong>di</strong>verse motivazioni che<br />

<strong>le</strong> originarono, ma soprattutto ai <strong>di</strong>fferenti criteri utilizzati dai ri<strong>le</strong>vatori nell’aggregare<br />

ad un comune piuttosto che a un altro i numerosi piccoli borghi, cascine<br />

e cascinaggi. Considerato tuttavia che lo “Stato del<strong>le</strong> Parrocchie”, oltre<br />

che essere un <strong>la</strong>voro partico<strong>la</strong>rmente accurato, <strong>di</strong>stava solo un anno dal censimento<br />

or<strong>di</strong>nato da Giuseppe II, abbiamo pensato <strong>di</strong> utilizzarlo in via principa<strong>le</strong><br />

ricorrendo per <strong>le</strong> <strong>la</strong>cune, o comunque quando ritenuto necessario od opportuno,<br />

anche ai dati desunti dai “45 Quesiti” e dal<strong>la</strong> <strong>le</strong>gge del<strong>la</strong> Repubblica Cisalpina.<br />

Pertanto avvertiamo che, quando nell’in<strong>di</strong>cazione del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione è segnato<br />

un unico dato, esso va riferito a quello ricavato dallo “Stato del<strong>le</strong> Parrocchie”<br />

del 1786. In mancanza, si sono annotati, nell’or<strong>di</strong>ne, i dati risultanti dai “45<br />

Quesiti” con <strong>la</strong> <strong>di</strong>citura “a metà Settecento” e quelli dal<strong>la</strong> norma del<strong>la</strong> Repubblica<br />

Cisalpina con data “1799”. La sig<strong>la</strong> “nn” in<strong>di</strong>ca <strong>la</strong> carenza del dato.<br />

Abbiamo poi ris<strong>conta</strong>to <strong>di</strong>verse sfasature non solo fra <strong>le</strong> consistenze del<strong>le</strong> tre<br />

citate fonti, ma anche fra il numero degli abitanti e il numero del<strong>le</strong> <strong>imprese</strong>: oltre<br />

al<strong>le</strong> imprecisioni del ri<strong>le</strong>vatore, <strong>di</strong>verse potrebbero esserne <strong>le</strong> cause quali, ad<br />

esempio, una più intensa vocazione agrico<strong>la</strong> del<strong>la</strong> zona. Infine, considerato<br />

che molti impren<strong>di</strong>tori del territorio erano <strong>di</strong> origine ‘forestiera’, ne riportiamo<br />

<strong>di</strong> seguito <strong>la</strong> consistenza, tenendo presente che è stato conteggiato come<br />

forestiero solo chi proveniva da un’altra provincia, senza quin<strong>di</strong> considerare i<br />

pur numerosi spostamenti nell’ambito del territorio cremonese.<br />

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