68 La provincia <strong>di</strong> Cremona a norma del Compartimento del<strong>la</strong> Lombar<strong>di</strong>a Austriaca pubblicatosi l’anno 1786. Acquaforte (col<strong>le</strong>zione G. Fasani)
Il territorio IL CENSIMENTO IN PROVINCIA Al<strong>la</strong> fine del ’700 <strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Cremona, se pur priva del Cremasco e del casa<strong>la</strong>sco, manteneva ugualmente una forma sostanzialmente allungata tanto che <strong>di</strong>verse località si ritrovarono piuttosto lontane dal capoluogo, circostanza <strong>di</strong> per sé destinata a rif<strong>le</strong>ttersi negativamente sul<strong>la</strong> comp<strong>le</strong>tezza dei dati censuari. Consapevoli <strong>di</strong> ta<strong>le</strong> pericolo, gli otto Abati che nel <strong>1787</strong> reggevano <strong>la</strong> <strong>Camera</strong> <strong>di</strong> <strong>Commercio</strong> si premurarono, in sintonia con il Governo centra<strong>le</strong>, <strong>di</strong> inserire nel<strong>le</strong> <strong>di</strong>sposizioni operative per il censimento - dettate con <strong>la</strong> citata ‘grida’ del 14 agosto - <strong>la</strong> concessione, ai residenti nei paesi del territorio, <strong>di</strong> “notificarsi” al “Regio Cancelliere” <strong>di</strong> riferimento (uno per ciascuna Distretto) che sarebbe stato presente “in que’ giorni che dal medesimo verranno a ta<strong>le</strong> effetto destinati”. La struttura del<strong>le</strong> notificazioni doveva quin<strong>di</strong> essere artico<strong>la</strong>ta sui Distretti e, al loro interno, sul<strong>le</strong> re<strong>la</strong>tive De<strong>le</strong>gazioni anche se quest’ultima sud<strong>di</strong>visione non venne sempre rispettata. Di fatto lo schema operativo seguito per il territorio era analogo a quello del capoluogo: ogni registro si apriva con l’e<strong>le</strong>nco del<strong>le</strong> attività presenti in loco e ciascuna <strong>di</strong> esse veniva affiancata dal numero comp<strong>le</strong>ssivo del<strong>le</strong> <strong>di</strong>tte che l’esercitavano nel Distretto nonché da quello dei re<strong>la</strong>tivi <strong>di</strong>pendenti. Considerato che questi e<strong>le</strong>nchi iniziali appaiono tutti compi<strong>la</strong>ti da una stessa mano, <strong>di</strong>versa da quel<strong>la</strong> dei fogli interni del<strong>le</strong> notificazioni, è evidente che non vennero redatti dai singoli Regi Cancellieri bensì pre<strong>di</strong>sposti, in modo unitario, probabilmente ad opera <strong>di</strong> funzionari camerali. Nel comp<strong>le</strong>sso sembra <strong>di</strong> poter ritenere che l’aver decentrato a questi Cancellieri <strong>la</strong> ricezione del<strong>le</strong> notifiche nei singoli Distretti costituì indubbiamente non solo un’agevo<strong>la</strong>zione al<strong>le</strong> <strong>imprese</strong> del territorio ma anche, come già detto, un fattore <strong>di</strong> comp<strong>le</strong>tezza dei dati censuari: positive considerazioni, queste che furono, tuttavia, in gran parte annul<strong>la</strong>te dai notevoli inconvenienti generati dal<strong>la</strong> scarsa omogeneità dei risultati. In effetti <strong>le</strong> inevitabili <strong>di</strong>screpanze dei dati censuari raccolti nel territorio, se pur frequentemente dovute al<strong>la</strong> specificità del<strong>le</strong> tipologie economiche <strong>di</strong> località <strong>di</strong>suguali fra loro, vennero <strong>di</strong> molto accresciute dal<strong>le</strong> personali interpretazioni date dai <strong>di</strong>versi Cancellieri al<strong>le</strong> <strong>di</strong>sposizioni centrali, interpretazioni che rive<strong>la</strong>no <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> una profonda <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong> livello cultura<strong>le</strong> e professiona<strong>le</strong> evidenziata dal<strong>la</strong> maggior o minor comp<strong>le</strong>tezza dei dati, del <strong>le</strong>ssico più o meno curato nonché dall’or<strong>di</strong>ne o <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne del<strong>le</strong> scritture, del<strong>la</strong> chiarezza, o scarsa <strong>le</strong>ggibilità, del<strong>la</strong> grafia. Che <strong>le</strong> registrazioni operate sul territorio manchino <strong>di</strong> una metodologia uniforme si nota, in partico<strong>la</strong>re, nel<strong>la</strong> categoria dei cosiddetti “Artisti” che comprendeva, praticamente, tutti coloro che producevano (a <strong>di</strong>verso livello) beni e servizi: in alcuni Distretti troviamo i nominativi registrati a seconda del paese con <strong>le</strong> singo<strong>le</strong> attività <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>natamente inframmezzate, in altre i nomi ap- 69
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