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Iprogressi nella qualità dell'uva e del vino in ... - Ermes Agricoltura

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to proposto ed autorizzato dall’Oiv (Organizzazione<br />

<strong>in</strong>ternazionale <strong>del</strong>la vigna e <strong>del</strong><br />

<strong>v<strong>in</strong>o</strong>), come valida alternativa all’anidride<br />

solforosa. Il lisozima, o peptidoglicano N-acetilmuramoidrolasi,<br />

è un enzima glicosidasi<br />

di 14,4 kilodalton,costituito da 129 amm<strong>in</strong>oacidi<br />

(EC 3.2.1.17).<br />

34<br />

Fig. 1 - Schema s<strong>in</strong>tetico <strong>del</strong> protocollo di v<strong>in</strong>ificazione<br />

per i v<strong>in</strong>i bianchi.<br />

Presente nei tessuti animali, il lisozima è dotato<br />

di attività battericida:l’enzima lisa la parete<br />

batterica catalizzando l'idrolisi <strong>del</strong> legame<br />

beta 1,4 tra l'acido N-acetilmuramico<br />

(NAM) e la N-acetilglucosam<strong>in</strong>a (NAG), le<br />

componenti pr<strong>in</strong>cipali <strong>del</strong> peptidoglicano.<br />

In ambito enologico, il suo utilizzo è stato<br />

Fig. 2 - Evoluzione di alcuni parametri analitici<br />

durante la fermentazione.<br />

autorizzato dall’Unione europea nell’ottobre<br />

<strong>del</strong> 2001 (n. 2066/2001); l’enzima viene<br />

estratto dal bianco d’uovo ed esplica la sua<br />

attività sui batteri lattici senza danneggiare i<br />

lieviti.<br />

LE APPLICAZIONI VARIANO IN BASE<br />

ALLA TIPOLOGIA DEI VINI TRATTATI<br />

Nel corso di anni di sperimentazioni sono<br />

state messe a punto diverse applicazioni, a<br />

seconda <strong>del</strong>la tipologia dei v<strong>in</strong>i trattati:<br />

� blocco completo <strong>del</strong>la fermentazione<br />

malolattica <strong>in</strong> modalità preventiva ed ottenimento<br />

di fermentazioni “pulite”;<br />

� blocco <strong>del</strong>lo spunto lattico e gestione di<br />

fermentazioni stentate o di arresti di fermentazione;<br />

� stabilizzazione microbiologica dopo la<br />

fermentazione malolattica.<br />

Il lisozima si presenta sottoforma di polvere<br />

bianca, molto stabile (più di 5 anni ad una<br />

temperatura di 20 o C) ed è attivo <strong>in</strong> un <strong>in</strong>tervallo<br />

di pH compreso fra 3 e 9; le dosi di impiego<br />

sono mediamente di 250-300 mg/l.<br />

Per il controllo dei fenomeni ossidativi è necessario<br />

<strong>in</strong>dividuare uno o più ausiliari <strong>in</strong><br />

grado di sottrarre ossigeno al mezzo e di <strong>in</strong>terferire<br />

con l’attività <strong>del</strong>le prote<strong>in</strong>e enzimatiche.<br />

A questo scopo esistono significative<br />

esperienze di utilizzo di preparati commerciali<br />

di tann<strong>in</strong>o di differente orig<strong>in</strong>e e composizione,<br />

i quali hanno dimostrato una<br />

spiccata attività antiradicalica utile al blocco<br />

<strong>del</strong> processo ossidativo promosso dagli <strong>in</strong>termedi<br />

di reazione generati dall’ossigeno<br />

molecolare.<br />

L’utilizzo di tann<strong>in</strong>i idrolizzabili può contribuire<br />

a ridurre l’ossigeno disciolto e a stabilizzare<br />

le densità ottiche a 420 nm.Inoltre, <strong>in</strong><br />

funzione <strong>del</strong>l’orig<strong>in</strong>e, il tann<strong>in</strong>o dimostra<br />

un’elevata reattività nei confronti <strong>del</strong>le prote<strong>in</strong>e,<br />

suggerendo una possibile <strong>in</strong>terferenza<br />

con l’azione degli enzimi ossidasici.<br />

I RISULTATI DELLE PROVE EFFETTUATE<br />

Negli ultimi anni sono state effettuate prove<br />

<strong>in</strong>dustriali volte a ridurre il contenuto di anidride<br />

solforosa al di sotto <strong>del</strong> limite di 10<br />

mg/l; di seguito riportiamo alcune considerazioni<br />

sui risultati ottenuti v<strong>in</strong>ificando uve<br />

bianche e rosse.<br />

Produzione di v<strong>in</strong>i bianchi<br />

Nella figura 1 è riportato lo schema tecnolo-

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