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onato, è necessario eseguire la prima cimatura quando la vegetazione,preventivamente incanalata tra i fili di contenimento,supera la sommità del palo (topping). È importante farlo prima che i germogli inizino a ricadere, ombreggiando le foglie ed i grappoli sottostanti (foto 1 e 2).La seconda cimatura,che interessa anche i due fianchi della parete,si rende necessaria nei casi di elevata vigoria delle piante e di forte produzione di femminelle, quando occorre eliminare l’eccesso di vegetazione,che potrebbe causare condizioni sfavorevoli al microclima della zona intorno al grappolo. Su viti allevate a cordone libero è invece opportuno eseguire una leggera cimatura poco prima che la vegetazione, non assicurata ad alcun sostegno,inizi a ricadere.Tale intervento è generalmente anticipato alla fase della fioritura e la sua corretta esecuzione è fondamentale per rinforzare la base dei germogli, in modo che rimangano in posizione più assurgente possibile (foto 3). Nelle settimane successive può essere necessario ripetere questo intervento per contenere lo sviluppo vegetativo e mantenere la corretta forma della chioma.A differenza delle forme in parete, che hanno bisogno di manodopera per il palizzamento dei germogli,il cordone libero necessita del solo intervento meccanico e da ciò consegue un vantaggio economico non indifferente. PETTINATURA E DEFOGLIAZIONE: EFFETTUARLE NEL MOMENTO GIUSTO Nella doppia cortina il primo intervento in verde da eseguire,anche prima della fioritura,è la pettinatura dei germogli verso l’esterno della struttura, per evitare che ricadano all’interno delle cortine formando una specie di pergola,che coprendo eccessivamente i grappoli può ridurre l’efficacia dei trattamenti.L’operazione può essere facilitata dall’uso di distanziali rotanti, alle cui estremità passa un filo elastico in grado di spingere la vegetazione verso l’interfilare (foto 4 e 5). Solo successivamente è necessario effettuare delle cimature per far sì che i germogli non arrivino a toccare terra, con il rischio di essere strappati dalle ruote della trattrice in movimento.Per facilitare le operazioni di raccolta meccanica è meglio eseguire una cimatura più drastica uno- I PROGRESSI NELLA QUALITÀ DELL’UVA E DEL VINO IN EMILIA-ROMAGNA due giorni prima della vendemmia,lasciando solo pochi nodi dopo i grappoli. La defogliazione, cioè l’asportazione delle foglie nella fascia produttiva,tradizionalmente veniva effettuata nel periodo dell’invaiatura per migliorare il microclima dei grappoli, aumentando l’illuminazione e la circolazione dell’aria,oppure in pre-vendemmia per diminuire aromi vegetali molto spiccati (peperone verde) su varietà come Cabernet Sauvignon, Cabernet franc e Merlot. Negli ultimi anni si sta assistendo ad un progressivo anticipo nell’esecuzione di tale intervento, per evitare una repentina esposizione dei grappoli a temperature molto elevate (superiori a 30-35 °C), che possono determinare scottature sugli acini. È infatti diventata pratica diffusa la defogliazione nelle fasi di acino-pisello e pre-chiusura grappolo,che generalmente si verificano nella seconda decade di giugno, quando le temperature non hanno ancora raggiunto livelli elevati. Le sfogliature eseguite in epoca ancora più precoce,cioè prima della piena fioritura,hanno invece l’obiettivo di ridurre l’apporto di carboidrati alle infiorescenze e di conseguenza il numero di acini allegati.In quest’ultimo caso l’intervento è mirato alle sole foglie elaboranti localizzate nella parte basale del germoglio (6-8 nodi) e diversi sono i sistemi meccanici ad oggi impiegati: pneumatici, ad aspirazione e a strappo. In alcune prove condotte dal gruppo di Viticoltura dell’Università di Bologna, l’applicazione su viti di Sangiovese di una defogliatrice ad aspirazione in pre-fioritura ha determinato un abbassamento della produzione fino al 30% nelle viti defogliate,valore che in mol- Foto Arch. Dca-Unibo ti casi risulta equivalente ad un ordinario intervento di diradamento dei grappoli (Filippetti et al.,2009).In particolare,il contenimento della produzione è quasi sempre associato ad una riduzione del peso medio del grappolo,che appare più spargolo,meno soggetto ad attacchi botritici e con concentrazioni zuc- Foto Arch. Dca-Unibo Foto 3. Cimatura eseguita nel periodo della fioritura sul cordone libero. cherine ed antocianiche superiori (tabella 1 di pagina 8). La defogliazione effettuata prima della fioritura si è dimostrata in grado di rendere gli acini più resistenti ad eventuali scottature,in condizioni di elevati regimi termici e Foto 4. Distanziale per la pettinatura della doppia cortina prima della sua apertura. 7
luminosi,grazie ad un maggiore accumulo di strati cellulari della buccia. IL DIRADAMENTO DEI GRAPPOLI INCIDE SULLA PRODUZIONE Per quanto riguarda il contenimento del carico produttivo della pianta, che può essere conseguito utilizzando la defogliazione in pre-fioritura, la tecnica più tradizionale è quella di limitare il carico di gemme con la potatura invernale o di effettuare successivamente il diradamento dei grappoli. Questa operazione è talvolta necessaria se si vogliono ridurre le rese di varietà particolarmente fertili e con grappoli pesanti (es.Sangiovese). È peraltro emerso da alcuni studi che il momento adeguato per effettuare l’intervento è l’invaiatura:alleggerendo il carico produttivo nelle fasi precedenti, gli acini si ingrossano maggiormente rispetto a quelli delle piante non diradate, determinando un aumento della compattezza dei grappoli e la loro suscettibilità agli attacchi botritici. Al di là di questi effetti, il diradamento modifica l’equilibrio fisiologico tra la superficie fogliare e la produzione pendente,favorendo il primo fattore.Pertanto,all’aumentare dell’intensità del diradamento, il calo della produzione è generalmente accompagnato dall’aumento della concentrazione zuccherina e del contenuto antocianico delle uve,che non seguono però un rapporto di diretta proporzionalità (tabella 2). L’entità del diradamento, il cui costo è comunque notevole, deve essere quindi calibrata in funzione degli obiettivi aziendali,anche perché non sempre possono essere raggiunti i risultati attesi in termini qualitativi (Filippetti et al.,2007). Negli ultimi anni alcuni ricercatori stanno perseguendo l’obiettivo di meccanizzare il 8 Tab. 1 - Influenza della defogliazione pre-fioritura sui parametri vegeto-produttivi e qualitativi di viti di Sangiovese (media 2006-2007). Peso medio Compattezza Attacchi Solidi Acidità Antociani Tesi grappolo del grappolo botritici solubili pH titolabile totali (g) (OIV 1- 9) (%) (°Brix) (g/L) (mg/kg uva) Controllo 382.0 a 7.0 6.3 20.8 b 3.27 7.72 647.5 b Defogliazione meccanica 271.8 b 5.9 3.5 22.5 a 3.35 7.42 744.0 ab Defogliazione manuale 292.5 b 6.1 0.8 23.0 a 3.35 7.37 837.1 a Fonte: elaborazione di Filippetti et al. diradamento dei grappoli, così da ottenere una regolazione economicamente sostenibile delle rese unitarie.Uno studio effettuato in Australia (Petrie e Clingeleffer,2006) e uno più recente nella Rioja Alta (Diago et al., 2010) hanno messo in evidenza come sia possibile ridurre la produzione fino al 65% impiegando, in pre-invaiatura, una vendemmiatrice scavallatrice a scuotimento laterale, che Foto Arch. Dca-Unibo Tesi agendo sui tronchi e sulla parte della chioma sopra ai grappoli favorisce il distacco degli acini, di racemoli o di grappoli interi, per trasferimento indiretto di energia e non per contatto diretto.In entrambe le ricerche le uve alla raccolta hanno presentato una maturità tecnologica e fenolica superiore rispetto al controllo non diradato. In conclusione,si può sostenere che in Emilia- Romagna l’ampia eterogeneità delle condizioni pedoclimatiche, delle forme di allevamento adottate e delle varietà coltivate richiede un’attenta esecuzione degli interventi in verde descritti, per ottenere il risultato produttivo e qualitativo funzionale all’obiettivo enologico ed economico prefissato.■ Tab. 2 - Influenza del diradamento dei grappoli all’invaiatura sui parametri vegeto-produttivi e qualitativi di viti di Sangiovese (media 2004-2005). Controllo (100% produzione) Diradamento 1 (66% produzione) Diradamento 2 (33% produzione) Grappoli (n°/vite) 16 a 10.5 b 5.5 c Produzione (kg/vite) 5.1 a 3.5 b 1.9 c Sup.fogliare per produzione (m 2 /kg uva) 1.2 c 1.9 b 3.1 a Foto 5. Pettinatura correttamente eseguita in un vigneto di Sangiovese allevato a doppia cortina. Solidi solubili (°Brix) 20.9 b 21.9 a 22.2 a pH 3.36 b 3.43 ab 3.50 a Acidità titolabile (g/L) 6.95 7.03 6.85 Antociani totali (mg/kg uva) 966 b 1172 a 1151 a Fonte: elaborazione di Filippetti et al.
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