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Linee guida - Le Buone Pratiche di cura nei Disturbi del ...

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46 <strong>Linee</strong> <strong>guida</strong> REGIONALI per la <strong>di</strong>agnosi ed il trattamento dei <strong>di</strong>sturbi <strong>del</strong> comportamento alimentare<br />

In sintesi si può con<strong>di</strong>videre la conclusione <strong>del</strong> citato Regolamento Moda che afferma:<br />

”… riteniamo che questa componente culturale, estetica e me<strong>di</strong>atica sia, come<br />

affermano i me<strong>di</strong>ci specialisti, soltanto una con–causa ambientale <strong>di</strong> un <strong>di</strong>sagio<br />

clinico psichiatrico che affonda le sue ra<strong>di</strong>ci nella storia in<strong>di</strong>viduale <strong>del</strong>le persone<br />

che soffrono <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi alimentari. Si tratta però <strong>di</strong> una con–causa che non<br />

vogliamo sottovalutare…”.<br />

Ad oggi non è possibile mettere a confronto l’efficacia dei <strong>di</strong>versi approcci (<strong>di</strong>battito<br />

culturale versus imposizioni legislative), che dovrà essere approfon<strong>di</strong>ta nel tempo con<br />

opportuni progetti che <strong>di</strong>mostrino la possibilità <strong>di</strong> ri–orientare gli standard estetici<br />

femminili.<br />

In attesa <strong>di</strong> ciò, si può agire sviluppando <strong>nei</strong> soggetti a rischio una maggiore capacità<br />

critica, la cosiddetta advocacy, ovvero la capacità <strong>di</strong> operare cambiamenti rispetto a norme<br />

e pressioni sociali (Santonastaso & Zanetti, 2012).<br />

3.2.2. Mode alimentari e <strong>di</strong>et–industry 3<br />

Il termine Diet Industry nasce nel Nord America e comprende tutte le iniziative<br />

commerciali che propongono sistemi per perdere peso. La Federal Trade Commission,<br />

istituzione governativa degli Stati Uniti che si occupa specificamente <strong>del</strong>la pubblicità<br />

e <strong>del</strong> mercato degli alimenti, dei farmaci <strong>di</strong> cui non è obbligatoria la prescrizione, degli<br />

apparecchi me<strong>di</strong>cali e dei servizi per la salute, ha definito la Diet Industry come la Weight<br />

Loss Hall of Shame, cioè la casa <strong>del</strong>la vergogna.<br />

La storia <strong>del</strong>la Diet Industry risale al 1864 e da allora spiega ogni giorno un esercito<br />

agguerrito <strong>di</strong> strateghi che, con azioni commerciali sempre più sofisticate, promuovono<br />

i propri prodotti attraverso i mass–me<strong>di</strong>a: giornali, manifesti, ra<strong>di</strong>o, televisioni, internet,<br />

rappresentando i veicoli principali dei messaggi che arrivano alle persone, riguardanti i<br />

temi <strong>del</strong> benessere, <strong>del</strong>la salute e <strong>del</strong>la forma fisica.<br />

Oggi sono numerosi i documenti ufficiali attraverso i quali la Comunità Scientifica svela<br />

con chiarezza i trucchi e gli inganni <strong>del</strong>la <strong>di</strong>et industry identificando nel dettaglio i rischi e<br />

pericoli per la salute che ne derivano, asserendo che il mercato <strong>del</strong>la <strong>di</strong>eta è responsabile<br />

<strong>del</strong>l’aggravamento <strong>del</strong>l’Obesità e rappresenta un fattore pre<strong>di</strong>sponente ai DCA, perché<br />

attraverso informazioni false e confondenti crea <strong>di</strong>sorientamento minando l’equilibrio<br />

<strong>del</strong>l’in<strong>di</strong>viduo sul piano emotivo, psicologico e su quello <strong>del</strong>la corretta conoscenza.<br />

Come possiamo accettare che i desideri e i sogni <strong>del</strong>l’uomo moderno, insieme alle sue<br />

fragilità e debolezze anziché essere riconosciuti, accolti e sostenuti dal proprio contesto<br />

<strong>di</strong> riferimento, vengano piuttosto manipolati da veri e propri mercanti che rimandano ad<br />

informazioni così ambivalenti e contrad<strong>di</strong>ttorie? Manipolati inoltre da un ambiente che<br />

Brownel definisce tossico (toxic environment) perché guardando solo ai propri interessi<br />

commerciali ed economici favorisce e sostiene l’instaurarsi <strong>di</strong> stili <strong>di</strong> vita sempre meno<br />

salutari con l’invenzione <strong>di</strong> un cibo irresistibile –perché gustoso, perché conveniente,<br />

perché sempre e ovunque <strong>di</strong>sponibile– con sempre meno occasioni per utilizzarlo e al<br />

tempo stesso pronto a dettare le nuove regole per resistervi.<br />

<strong>Le</strong> promesse <strong>del</strong>l’industria <strong>del</strong>la <strong>di</strong>eta sono numerose e rappresentano la vera arma<br />

3<br />

Tratto dal paragrafo “C’era una volta…la <strong>di</strong>et industry” ne “Il Coraggio <strong>di</strong> guardare – prospettive e<br />

incontri per la Prevenzione <strong>nei</strong> <strong>Disturbi</strong> <strong>del</strong> Comportamento Alimentare”

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