06.06.2015 Views

Linee guida - Le Buone Pratiche di cura nei Disturbi del ...

Linee guida - Le Buone Pratiche di cura nei Disturbi del ...

Linee guida - Le Buone Pratiche di cura nei Disturbi del ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Capitolo 3 - L’eziopatogenesi<br />

57<br />

3.6.2. Conseguenze cliniche<br />

Il DCA, nel DMT1, aumenta il rischio <strong>di</strong> ospedalizzazione per chetoacidosi <strong>di</strong>abetica<br />

(Peveler et al., 2005), determina alterazioni <strong>del</strong> metabolismo lipi<strong>di</strong>co e può rappresentare<br />

un fattore <strong>di</strong> rischio per l’insorgenza <strong>del</strong>le complicanze croniche <strong>del</strong> <strong>di</strong>abete, in particolare,<br />

retinopatia e neuropatia (Ryndall et al., 1997; Polonsky et al., 1994; Steel et al., 1987) per<br />

un cattivo controllo glicometabolico che spesso li caratterizza.<br />

Come detto, le persone con DMT1 che ricorrono all’insulinpurging come metodo <strong>di</strong><br />

compenso dopo le abbuffate, hanno un rischio molto elevato <strong>di</strong> incorrere nelle complicanze<br />

croniche, proprio per lo scarso controllo metabolico: <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong> (Jones et al., 2006;<br />

Neumark–Sztainer et al., 2002) hanno infatti <strong>di</strong>mostrato che l’HbA1c <strong>di</strong> queste persone<br />

è significativamente superiore rispetto a quella <strong>di</strong> persone con DMT1 con le medesime<br />

caratteristiche, ma in assenza <strong>di</strong> DCA. La Greca et al. (1987) hanno evidenziato che il 50%<br />

<strong>del</strong>le persone con DMT1 che avevano livelli <strong>di</strong> HbA1c compresi tra 9,0 e 11,9% e il 70%<br />

<strong>di</strong> quelle i cui valori <strong>di</strong> HbA1c erano ≥12% faceva ricorso all’insulinpurging il che invece<br />

non si verificava in quelle con HbA1c < 9,0%. Peveler et al. (2005), poi, hanno <strong>di</strong>mostrato<br />

come la presenza <strong>di</strong> complicanze microvascolari fosse presente nel 21% <strong>di</strong> persone con<br />

DCA, nel 47% <strong>di</strong> quelle con comportamenti alimentari <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nati e nel 48% <strong>di</strong> quelle che<br />

facevano un uso improprio <strong>del</strong>l’insulina. Da questo stu<strong>di</strong>o è anche emersa una correlazione<br />

positiva tra DCA e presenza <strong>di</strong> due o più complicanze gravi. Fra quelle croniche evidenziate<br />

con maggiore frequenza, in letteratura, vanno ricordate la retinopatia, la nefropatia, la<br />

neuropatia e il piede <strong>di</strong>abetico.<br />

I DCA <strong>del</strong> DMT1 sono gravati anche da una maggiore mortalità rispetto ai non <strong>di</strong>abetici:<br />

in uno stu<strong>di</strong>o scan<strong>di</strong>navo (Nielsen, 2002) con un follow– up <strong>di</strong> 8 –10 anni, i tassi <strong>di</strong> mortalità<br />

sono stati 2, 2 ogni anno per 1000 persone con DMT1, senza AN, 7,3 per le persone con AN<br />

ma non <strong>di</strong>abete, e 34,6 per in<strong>di</strong>vidui con DMT1 e AN.<br />

3.6.3. Fattori <strong>di</strong> rischio<br />

Stu<strong>di</strong> prospettici longitu<strong>di</strong>nali nella popolazione generale hanno sempre in<strong>di</strong>viduato<br />

una serie <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> rischio per lo sviluppo dei DCA. <strong>Le</strong> prove e le esperienze accumulate<br />

non possono non suggerire che vivere con DMT1 è un fattore <strong>di</strong> rischio per DCA. Di ciò si ha<br />

purtroppo frequente conferma.<br />

Si nota, <strong>di</strong> solito, un gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> frequenza dei DCA, con numero massimo nelle donne<br />

con DMT1, con numero minimo <strong>nei</strong> maschi senza DMT1, ed in numero interme<strong>di</strong>o nelle<br />

femmine senza <strong>di</strong>abete e in maschi con DMT1.<br />

Poiché i DCA sono malattie che possono avere un impatto potenzialmente pericoloso<br />

per la vita e per lo stato <strong>di</strong> salute <strong>del</strong>le persone colpite, va prestata estrema attenzione<br />

ai segnali <strong>di</strong> pericolo per l’in<strong>di</strong>viduazione precoce <strong>del</strong> <strong>di</strong>sturbo. L’esperienza quoti<strong>di</strong>ana<br />

suggerisce elementi <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione dei segnali in questione in occasione degli usuali<br />

colloqui che si hanno con i pazienti. In proposito, l’ADA (American Diabetes Association)<br />

elenca i primi segnali <strong>di</strong> pericolo <strong>di</strong> un DCA <strong>nei</strong> pazienti con <strong>di</strong>abete:<br />

−−<br />

Inadeguato e persistente cattivo controllo glico–metabolico<br />

−−<br />

Episo<strong>di</strong> ricorrenti <strong>di</strong> chetoacidosi<br />

−−<br />

Episo<strong>di</strong> ripetuti <strong>di</strong> ipoglicemia

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!