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Mostra/Apri - Facoltà di Architettura - Repository - Sapienza

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Pier Luigi Nervi e l'architettura strutturale<strong>di</strong> concepire la ricerca costruttiva profondamente ispirato alla visual art e all’innovazionetecnologica. Vieri Quilici, a questo proposito, nella sua intervista segnala il legame culturalefra P. L. Nervi e J. Kepes con particolare riferimento agli stu<strong>di</strong> che avevano portato Nervi aisolai realizzati, ad esempio, nel Lanificio Gatti. Kepes aveva fondato il Center for AdvancedVisual Stu<strong>di</strong>es all’MIT nel 1967, ed era un biologo stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> arti applicate che attingeva dalvisual design della scuola tedesca e ungherese, quella <strong>di</strong> Laszlo Moholy-Nagy.È quasi emozionante sfogliare i paper introduttivi dei corsi accademici del gruppo <strong>di</strong> ricerca<strong>di</strong> M. Weinstock – le cui parole chiave sono Morpho-Ecological Design, Biological Para<strong>di</strong>gm forArchitecture – e vedere che i corsi lon<strong>di</strong>nesi <strong>di</strong> una delle più blasonate scuole <strong>di</strong> architetturadei nostri tempi sono introdotti da esercitazioni iniziali che si basano sui progetti delleaviorimesse <strong>di</strong> Pier Luigi Nervi, sugli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Frei Otto e quelli <strong>di</strong> Buckminsterfuller (cioè i tre“architetti” ai quali fu attribuita nello stesso anno la “cattedra <strong>di</strong> poesia” <strong>di</strong> Harvard, cioè leNorthon Lectures) e del progetto <strong>di</strong> Fer<strong>di</strong>nand Dutert per il Palais des Machines.È emozionante cioè, che in uno dei principali poli cui si deve il successo della rete accademicaanglosassone, che <strong>di</strong> rado negli ultimissimi anni si è relazionata culturalmente in modo<strong>di</strong>retto con l’Italia e i suoi poli accademici, si consideri fra i talenti storici <strong>di</strong> riferimento per la<strong>di</strong>dattica Pier Luigi Nervi, genio italiano <strong>di</strong> architettura strutturale. Quello che gli entusiasti<strong>di</strong>datti inglesi dell’AA sono riusciti a recuperare negli ultimi anni è il valore del modellofisico nel processo <strong>di</strong> progettazione, sganciandosi, in parte, dall’imprinting informatico cheha condotto alla ricerca analitica della forma ottimale degli e<strong>di</strong>fici in termini prestazionali,energetici e strutturali – oltre che formali – definita in gergo tecnico adaptive architecture eda una lunga produzione accademica che ha caratterizzato fortemente le scuole anglosassonid’avanguar<strong>di</strong>a a partire dagli anni ‘80 nota a tutti come <strong>di</strong>gital architecture. Questi modelli“fisici” vengono realizzati ogni anno in grande quantità dagli studenti dell’AA, dal modello<strong>di</strong> piccola scala a quello della scala quasi reale, col supporto <strong>di</strong> tecnici e artisti <strong>di</strong> alto profiloartigianale nel laboratorio <strong>di</strong> Hook Park, poco lontano da Londra. In quella occasione siinsegnano approfon<strong>di</strong>menti su fabrication, materials, details.Certo, va detto, lo scopo latente dell’operazione culturale dell’AA molto spesso è soprattuttoquello del perseguimento dell’avanguar<strong>di</strong>a nella ricerca formale e spaziale; non è un casoche recentemente Patrick Schumaker abbia affermato con alcuni saggi pubblicati sulsuo sito web personale 20 che è nato un nuovo stile, lo stile parametrico, nel campo dellesperimentazioni <strong>di</strong>gitali sulla morfogenesi. Forse anche su questo sarebbe opportuno unapprofon<strong>di</strong>mento: Nervi, soprattutto nell’ultima fase della sua produzione, per la plateainternazionale esprimeva un suo proprio “stile” nettamente profilato sia dal punto <strong>di</strong> vistaformale che metodologico, secondo una delle categorie concettuali contro cui si era espressopiù vivamente il Movimento Moderno e alla quale, invece, proprio Gottfried Semper avevade<strong>di</strong>cato un libro molto importante 21 .L’evidenza <strong>di</strong> uno stile nerviano viene citato anche da Guy Nordenson e da Sergio Lencinei rispettivi interventi al convegno del 1999, il primo esprimendo il punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong> unostu<strong>di</strong>oso americano, il secondo citando uno stu<strong>di</strong>oso Giapponese. Forse non dovrebbesorprendere, perciò, che Patrick Schumacher, noto partner <strong>di</strong> Zaha Ha<strong>di</strong>d, ricominci aparlare <strong>di</strong> stile, riferendosi allo stile parametrico, dopo che le architetture della nota archi-starirachena sono state richieste in tutto il mondo, alla stregua delle architetture <strong>di</strong> Nervi, proprio20. www.patrikschumacher.com21. G. Semper, Lo Stile, Laterza, Roma-Bari 199278

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